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Alcolismo giovanile: cause, problema dell’alcool tra adolescenti

Flavia de Durante 10 Marzo 2021
F. d. D.
14/04/2024

Dati alcolismo giovanile in Italia, cause problema dell'uso e abuso di alcol tra giovani adolescenti, quando preoccuparsi, rimedi, terapie e ruolo della famiglia e della scuola.

Valtellina – “Giovane segnato dall’alcolismo tenta di ripartire a 23 anni”. “Beveva troppo: ricoverato un minorenne”. Sono solo alcuni dei titoli scioccanti che la cronaca ci consegna quotidianamente.

I dati sul consumo di alcool tra i giovani sono spaventosi, un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni, in Europa, muore per conseguenze legate all’assunzione di alcolici. E’ il primo fattore di rischio di invalidità, mortalità prematura e malattia cronica. Conseguenze devastanti, un pericolo per il cervello per i giovani alcolisti, per l’università della California.

Anche in Italia, il binomio alcol e giovani ha delle statistiche che parlano chiaro, riportandoci conseguenze drammatiche di un problema “silenzioso” ma incredibilmente diffuso e meno gestibile della tossicodipendenze e droga.

I dati sull’alcolismo giovanile in Italia segnano un fenomeno in crescita. Il 20% di tutta la popolazione italiana sopra gli 11 anni beve ogni giorno. Il 7% dei giovani si ubriaca tre volte a settimana. I primi alcolici vengono consumati all’età di 11/12 anni. Più del 14% dei giovani italiani sotto i 24 anni consuma alcool ogni giorno. Alcuni di questi hanno sviluppato problemi gravi ancora prima di raggiungere la maggiore età.

Secondo le statistiche, le cause dell’abuso di alcool sono da attribuire al fatto che gli adolescenti, non hanno obiettivi a breve e lungo termine. Scarso impegno sociale, deboli radici familiari. Difficoltà a scuola o al lavoro sono altre caratteristiche tipiche di chi soffre di questo disturbo.

Grande peso sul ragazzo alcolista ha l’influenza del mondo esterno: pubblicità e messaggi mediatici, amici di cui si circonda, ambienti frequentati, educazione familiare e scolastica.

A commentare i dati dell’alcolismo giovanile, parlandoci delle cause, conseguenze, rimedi, percorsi di recupero e terapie esistenti, la psicologa Anna Quaglia e la professoressa di scuola superiore Emanuela Gnudi.

Cause alcolismo giovanile: perché secondo dati e statistiche aumentano adolescenti che usano alcool

Il primo fattore che emerge dai dati sull’alcolismo giovanile, ci segnala che il problema è cronico nel caso di adolescenti fortemente vulnerabili ai disastrosi effetti fisici e mentali. 

Ma perché si inizia a bere da piccoli, quali sono le cause dell’abuso di alcool tra adolescenti e come uscirne senza riportane gravi conseguenze?

La mente dei giovani è una mente trasgressiva. Sappiamo che l’alcol è una sostanza disinibente. Aiuta i ragazzi ad avere dei comportamenti trasgressivi e allontana da emozioni quali la paura, l’ansia, il disagio. Allenta le tensioni in generale.“- Ci risponde la psicologa Anna Quaglia.

“Il giovane alcolista si ritrova in una morsa senza fine. Sperimenta la facilità con cui riesce ad interagire, ad essere più spigliato e più allegro. Per questo inizia ad utilizzare l’alcool in maniera spropositata.”

Il piacere generato da bevute frequenti e la reazione che si innesca in corpo e mente ammalia talmente tanto che non si riesce più a farne a meno. “L’alcol crea una dipendenza fisica e psicologica. Più il ragazzo beve e più avrà la necessità di bere.” – Continua la dottoressa Quaglia, spiegandoci che uscire da questa dipendenza, a questa età, è molto difficile. –

I disagi generati dalla privazione e dal non riuscire più a provare da sobri sensazioni di leggerezza e spensieratezza incatenano un giovane all’uso e poi abuso.

Uno degli aspetti più terribili del problema, inoltre, è l’incapacità del ragazzo di rendersi conto di quanto sta accadendo.

“Normalmente è molto difficile che in età adolescenziale o post adolescenza si esca fuori dall’alcool senza aiuto esterno. Questo avviene perché da una parte il giovane non ne rileva il disagio. Dall’altra perché è abbastanza consueto l’uso di questa sostanza. Ad esempio, quando si esce con gli amici.

L’alcool può mettere in serio pericolo sia chi ne abusa che gli altri, in quanto produce comportamenti a rischio e senza freni.”

La dottoressa Anna Quaglia ci spiega che gli effetti dell’alcolismo giovanile vengono percepiti soltanto in un momento successivo. Presa coscienza del danno, il giovane-adulto inizia a valutare la necessità di essere aiutato.

Problema alcool tra adolescenti: cosa deve fare la scuola

Se dati e cause dell’alcolismo giovanile non sono incoraggianti, presentandoci un problema difficile, sapere quando preoccuparsi, cosa fare e quali rimedi utilizzare è cruciale. Un ruolo importante soprattutto perché legato all’età del giovane alcolista è assegnato alla famiglia e alla scuola, che non solo deve sapere riconoscerlo ma deve intervenire per una pronta disintossicazione.

Si deve conoscere il problema alcolismo e giovani, conseguenze, e danni che a lungo e breve termine può causare. Serve maggiore normazione in tal senso. Bisogna conoscere le conseguenze non solo psicologiche ma anche salutari, quali cirrosi epatica, pancreatite, tumori maligni e benigni. E, ancora, disfunzioni sessuali, demenza, depressione.

L’informazione dev’essere fatta proprio in famiglia e a scuola. E’ consigliabile creare un clima sereno in cui s’inserisce il tema e si discute insieme, adulti e ragazzi. E’ alla professoressa Emanuela Gnudi, docente alle superiori, che abbiamo chiesto a che punto sono oggi scuola a famiglia rispetto al problema.

La scuola ha sempre organizzato letture e incontri con professionisti ed esperti del tema. Spesso i ragazzi hanno incontrato, ad esempio, membri delle forze dell’ordine che hanno illustrato le conseguenze dell’abuso di alcool tra giovani, specialmente sulla strada. Questo è importane soprattutto per i neo patentati.” – Fa sapere la professoressa Gnudi-.

Nel pratico, invece, come opera la scuola per aiutare i ragazzi che già combattono con questa problematica? “A disposizione degli studenti c’è sempre lo psicologo della scuola. Si deve tener presente, però, anche della reticenza. Non sempre chi è consapevole del disagio ritiene di doverlo manifestare. Quindi, si lavora in maniera trasversale. Si chiamano figure esterne alla scuola specificamente preparate ad affrontare l’argomento.”

Viene formata una squadra di persone attiva nel supporto ai giovani alcolisti. Creiamo durante l’orario scolastico delle situazioni laboratoriali in cui i ragazzi abbassano la soglia di guardia. – Testimonia la prof. Emanuela Gnudi e continua -.

“Gli studenti possono esprimere il disagio attraverso l’utilizzo di forme comunicative non verbali. Attraverso lavori di creatività si cerca di far acquisire loro la consapevolezza di quanto rischiosi siano i danni.

Cause alcolismo giovanile in famiglia, ruolo dei genitori e rimedi

Un altro ruolo importante è ricoperto dai genitori, spesso le cause dell’alcolismo giovanile sono legate alla famiglia, disagiata o distratta.

Gran parte dei genitori, ci informa la professoressa Emanuela Gnudi, ignora il problema dei figli. Anzi, spesso lo sottovaluta e lo incentiva involontariamente. L’organizzazione mondiale della sanità e ministro della salute, sconsigliano la somministrazione si sostanze alcoliche ai minori di 18 anni.

“L’avvicinamento all’alcol avviene frequentemente in famiglia. I ragazzi, ad esempio, sono abituati a consumare l’aperitivo in casa. Non c’è consapevolezza, dal mio punto di vista, che la quotidianità nell’assunzione è proprio l’elemento che favorisce la dipendenza.”

“In più è difficile avere un dialogo scuola-famiglia. Comunque, nell’ipotesi in cui un genitore cercasse di contattare la scuola per segnalare un problema del genere, la risposta sarebbe immediata. Si consiglierebbe di fare un consulto dalla psicologa scolastica o di andare in centri specializzati nella gestione dell’alcolemia.

Cura e ricadute alcolismo giovanile: terapia per aiutare gli adolescenti

Fattore primario è la conoscenza delle cause, in secondo luogo è fondamentale saper riconoscere un giovane alcolista, per sapere quando preoccuparsi e come trattarlo. In coda a questo processo, è necessario conoscere i giusti rimedi legati al problema alcolismo giovanile, terapie psicologiche e per disintossicare.

“Un ottimo aiuto può essere la psicoterapia di terza generazione. Quella basata su evidence based, quindi con evidenza scientifica.”- ci spiega la dottoressa Anna Quaglia.

In questo metodo l’uso della mindfulness, della consapevolezza, riesce ad essere uno strumento d’aiuto. Il giovane la applica quando sente l’esigenza di consumare alcol. Al posto di avere un atteggiamento disinibito, avrà un’apertura mentale. Attraverso la psicoterapia cognitivo-comportamentale il ragazzo acquisirà una gestione controllata del proprio comportamento.”

Superato il problema, purtroppo sono frequenti le ricadute. La dottoressa, però, ci spiega che esistono delle strade per evitarle.

Le ricadute sono tipiche dei giovani, in quanto la loro mente è ancora poco formata. C’è più difficoltà ad impattare le responsabilità. Sicuramente il creare dei piccoli gruppi che si basano sull‘esperienza vicariante è valido. Ascoltare persone più grandi che hanno superato questa problematica è utile per il ragazzo. Viene ispirato dal comportamento dell’adulto.”

© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto