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Acconciature in casa per giovani e studenti: Shatush, Chignon, Tinta e Fishtale

Redazione Controcampus 9 Febbraio 2013
R. C.
19/04/2024

Avere i capelli sempre al loro posto è davvero un'impresa: durante la preparazione degli esami, e per lo stress da lavoro i capelli diventano le nostre vittime preferite.

Non è facile avere acconciature originali e sempre nuove, soprattutto per il costo che tutto questo comporta. Una messa in piega particolare, la tinta o un nuovo taglio dal parrucchiere spesso hanno un prezzo non certo basso e non è possibile fare questo tipo di spesa molto spesso.

Come si può avere una buona acconciatura a costo zero? Come fare Acconciature in casa ?

Oltre a consigliarvi la ricerca di parrucchieri meno costosi, esistono soluzioni fai-da-te. Tingersi i capelli, ormai, non è una pratica usata soltanto da chi, arrivato ad una certa età, deve nascondere il maledetto “capello bianco”: anche le giovanissime ne fanno uso, molto spesso per dare un’aria diversa al proprio look.

Fare spesso la tinta dal parrucchiere è dispendioso ma anche difficile: tra studio e/o lavoro non è facile trovare il tempo per andare in un salone.

È possibile fare la tinta in casa propria: è più economico e permette di farla quando si ha tempo. Ovviamente è necessario utilizzare prodotti di qualità, in modo da non rischiare la salute dei propri capelli.

Ecco cosa occorre: fogli di giornale, mantellina in plastica, guanti, pennello per capelli; se, invece, scegliete una tinta non pronta, occorre anche il dosatore per l’acqua ossigenata e una ciotolina per mischiare il colore (con le tinte già pronte non è necessario).

Ecco come fare acconciature in casa per studenti:  procedura per la tinta ed il colore

Mettere dei giornali per terra per riparare il pavimento dagli schizzi; proteggere gli abiti con una mantellina e le mani con gli appositi guanti di lattice. Applicare, poi, della crema idratante sull’attaccatura dei capelli intorno al viso, per riparare la pelle dalle “sbavature” della tinta; a questo punto bisogna dividere i capelli in 6/8 ciocche simmetriche e fissarle con delle pinze per capelli.

A questo punto, armatevi di pazienza: si comincia dalle ciocche sulla nuca, passando il pennello impregnato di tinta; ogni ciocca va divisa in ciocche più piccole e, fatto ciò, bisogna colorare solo la radice, lasciando stare la lunghezza (consiglio: potete aiutarvi con uno specchio messo alle vostre spalle e con uno specchio grande di fronte).

Finita una ciocca lasciatela cadere verso il basso e procedete con le altre ciocche in successione, fino ad averle impregnate tutte alla radice. Potete aiutarvi con il pettine oppure col beccuccio della tinta stessa per fare bene tutte le radici. Lasciate riposare la tinta 10 minuti prima di passare alle lunghezze. Per colorarle esistono due metodi: passare il colore sulle lunghezze oppure stenderlo alla fine pettinando i capelli ed emulsionando con pochissima acqua tiepida. Finito il tempo di posa, bagnate poco i capelli e, sempre indossando i guanti, dovete massaggiare il prodotto che avete in testa come se fosse uno shampoo. Infine, sciacquate con acqua tiepida.

Altro consiglio: se avete utilizzato una tinta già pronta, applicate la crema fissante che trovate nella confezione. Se avete usato una tinta professionale nel tubo, applicate una maschera per capelli e lasciatela agire il maggior tempo possibile. Fatelo mentre fate il bagno o la doccia: il vapore aiuterà a farla agire meglio!

Acconciature in casa per giovani e studenti: come fare lo shatush

Rimanendo sempre in tema tintura, una delle tendenze degli ultimi tempi è lo shatush.

Per chi non la conoscesse, ve la spiego in poche battute: si tratta di un colore “in movimento” poiché le punte risultano più chiare della radice, il tutto in maniera totalmente naturale (come spesso accade a fine estate a causa del sole preso in spiaggia). Il vantaggio di questa tecnica è la sua scarsa aggressività: non viene a contatto con la cute e non necessita dell’uso di decoloranti.

Come la tinta, anche lo shatush può essere fatto dal parrucchiere, ma perché non provare a fare anche questo in casa?

Tecnica fai-da-te per lo shatush.

Per prima cosa bisogna dividere la capigliatura in 5 code. Due ai lati e tre sulla nuca, partendo dalla “frangia” davanti.

I codini creati bisogna cotonarli al massimo: più sono cotonati, più il risultato sarà naturale e multisfaccettato, e per fare una cotonatura degna di questo nome, si prende un codino alla volta, si tira in alto e con un pettine a denti stretti si pettinano i capelli al contrario, verso la nuca e le radici (il procedimento va ripetuto quattro o cinque volte per codino, magari dividendolo per ciocche).

Fatto ciò possiamo preparare la crema decolorante per schiarire al massimo di tre toni il vostro colore di base (non deve esserci troppo stacco, non si tratta di meches!).

Per il decolorante affidatevi ad un negozio che venda prodotti per parrucchiere e scegliete cosa vi piace di più. Alcune fanno lo shatush solo con acqua ossigenata e decolorante veloce, altre decidono di decolorare anche con una tinta, magari con riflessi rossi. Massima libertà, ma ricordate sempre che per avere un effetto naturale, non bisogna allontanarsi troppo dal proprio colore di base.

Dopo questa fase preparatoria, arriva il momento di applicare sulla cotonatura il decolorante, che andrà messo con un pennello da parrucchiere, “picchiettandolo” su ogni coda cotonata. Non va applicato in maniera ordinata: il segreto è proprio nella diversa intensità del colore. In alcuni punti sarà più chiaro, in altri più scuro e in altri ancora una via di mezzo, grazie proprio alla cotonatura. In sostanza il capello non deve risultare imbevuto di tinta.

In genere basta un quarto d’ora di posa, ma ogni capello decolora in maniera diversa, quindi passati 10 minuti controllate su una ciocca il grado di schiaritura e così ogni 5 minuti finché non siete soddisfatte. Finito il tempo di posa, lavate come d’abitudine.

Le acconciature non sono soltanto fatte di tinta o di suoi derivati come lo shatush, spesso basta saper usare bene forcine, elastici, lacca e gel!

Ad ispirarci sono spesso le star che sfoggiano acconciature particolari, degne di un ingegnere elettronico; ma chi dice che è necessario un parrucchiere specializzato per fare simpatiche acconciature?

Per concludere, vi elenchiamo una serie di tecniche per creare delle acconciature semplici ma di grande effetto.

Acconciature in casa per giovani e studenti: come fare lo Chignon

Avete presente Carrie Bradshaw in Sex & the city? In molti episodi ha sfoggiato questo bellissimo chignon, adatto per tutte le occasioni. Ecco come riprodurlo: con un elastico si legano i capelli in una coda alta, si piega la testa in avanti e si fa in modo che la chioma sia disposta a fontana, ossia copra completamente il nylon del primo elastico. Una volta fatto si fissa il tutto con un secondo elastico e si crea un po’ di volume con le dita, tirando un pochino fuori i capelli. Una volta che sono al loro posto si fissa con un velo di lacca e si lasciano liberi i ciuffi di frangia sul davanti e quelli che fuoriescono dallo chignon dietro.

Molte utilizzano un supporto di gomma a forma di ciambella ma, se volete fare il tutto davvero a costo zero, vi consiglio di riprodurre la famigerata ciambellina con dei vecchi collant.

Acconciature in casa: come fare la treccia fishtale e capelli semi raccolti

Conosciuta come la “treccia a spina di pesce”, è molto semplice da fare (studentesse disperate attente, è un ottimo modo per rimettere in ordine i capelli arruffati “causa esame” in pochissimi minuti!). Si parte legando i capelli in una coda bassa e dividendo la chioma in due parti uguali. Dall’esterno di una delle due ciocche se ne prende una sottile e la si porta all’esterno della ciocca opposta, si fa lo stesso dall’altra parte e si prosegue così fino ad intrecciare tutti i capelli. Infine si chiude con un semplice elastico e la si lascia cadere sulla spalla. Facile? Di più, facilissimo!

Si inizia legando le ciocche ai lati delle tempie in una codina, lasciando fuori un piccolo occhiello di capelli dall’elastico.

Proprio su questo viene fatto il lavoro, attondando la parte interna e facendo dei piccoli archi con le ciocche esterne che vanno fissate con delle forcine.

Un fermaglio farà il resto, coprendo le parti vuote e donandoci un aspetto fresco e sbarazzino.

Ci auguriamo che, grazie a questi consigli, il problema “capelli selvaggi” sia stato risolto!

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto