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Come smettere di fumare: tecniche e consigli del Prof Mangiaracina

Redazione Controcampus 15 Marzo 2013
R. C.
16/04/2024

Ecco come smettere di fumare consigli e pareri, modi e tecniche per non fumare più senza enormi sacrifici: il punto del professore Mangiaracina.

Nel 2012, in Italia, i fumatori di tabacco sono diminiuiti del 2%.

Al di là dei suoi effetti nocivi, il fumo simboleggia una sorta di status sociale. Una moda, anzi un rituale capace di placare le inquietudini dell’anima e di esorcizzare i mali della società.

Il fumatore, infatti, quando accende una sigaretta sente di dover soddisfare un bisogno, una necessità impellente, il desiderio, inconscio, di annientare i cattivi pensieri. Per alcuni fumatori, dunque, la sigaretta rappresenta una sorta di torcia in grado di accendere gli oscuri e sublimi sentieri della mente.

Ad ogni modo, il fumo continua ad uccidere. L’unica scelta sensata, pertanto, è smettere di fumare. Ma come smettere di fumare?

Secondo l’Oms, ogni 6,5 secondi il revolver a base di nicotina, catrame e monossido di carbonio uccide un essere umano. Mentre, ogni 24 ore, circa 90.000 giovani studenti (nel mondo) scelgono di entrare a far parte del club dei fumatori.

Secondo un’indagine commissionata dall’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, i fumatori di tabacco sono in lieve calo: nel 2012, infatti, si è registrata una riduzione del 2%. Si tratta di una riduzione storica: la più significativa degli ultimi 50 anni. Se nel 2011 i fumatori rappresentavano il 22,8% della popolazione nazionale, nel 2012, invece, sono scesi a quota 10,9 milioni. Lo studio, condotto dagli esperti Doxa, tra l’altro, ha anche il pregio di evidenziare la flessione delle vendite dei pacchetti di sigarette tradizionali. Gli italiani fumano in media 13 sigarette al giorno e l’8,5% dei fumatori, al fin di porre rimedio al costante aumento dei prezzi, ha scelto di ricorrere al tabacco sfuso.

Come smettere di fumare: tecniche e consigli del Prof Mangiaracina Giacomo della Sapienza

Al fin di comprendere al meglio la gravità del fumo, le metodologie di prevenzione ed esecrazione del tabacco e le tecniche per come smettere di fumare abbiamo deciso di intervistare il Prof. Giacomo Mangiaracina, docente alla Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma “La Sapienza”, Presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione, Direttore Responsabile della Rivista Tabaccologia, Membro dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria ed autore di numerose pubblicazioni scientifiche.

Prof. Mangiaracina, Lei è il maggiore esperto italiano nel campo del tabagismo. E’ autore di diversi libri: “ Curare il Fumo”, “Uscire dal Fumo”, “La prevenzione del tabagismo” e “I Disturbi alimentari e ponderali in medicina, chirurgia e psicologia”. Le sue pubblicazioni scientifiche hanno il pregio di renderci edotti sui rischi prodotti dal fumo: un mito da detronizzare ed annichilire. Le Sue terapie hanno liberato dalla schiavitù del tabacco più di 30.000 persone. Prof. Mangiaracina, come si fa a smettere di fumare?

“Prima di essere ‘impiegati’, i metodi sono stati ‘creati’ e poi ‘sperimentati’. Il processo di creazione è avvenuto nel 1985, dopo avere sperimentato per dieci anni un programma americano in voga dagli anni Cinquanta, il Five-Day Plan, in Italia ‘Piano dei 5 Giorni’. Nell’85 avevo già gli strumenti per potere varare il nuovo programma, che chiamai GFT (Gruppi di Fumatori in Trattamento) ispirandomi ai CAT (Club di Alcolisti in Trattamento) con i quali ho anche fatto esperienza per una decina di anni. L’anno successivo creavo anche i gruppi terapeutici per tabagisti per conto della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Questi gruppi funzionano ancora oggi in vari contesti, ma hanno subito molte variazioni da operatori che li hanno adattati anche al loro modo di relazionarsi con i pazienti fumatori. Questo procedimento richiama le mutazioni genetiche ed ha dato vita ad una varietà notevole di contesti terapeutici; ma, al di là del metodo, quello che conta veramente è l’operatore. Non basta che un bisturi sia bene affilato. Bisogna sapere in quali mani si trova. Dunque, da quando i metodi sono stati elaborati e consegnati al patrimonio scientifico collettivo, quello a cui mi sono dedicato è stata e continua ad essere la formazione e l’aggiornamento continuo degli operatori”.

Che cos’è la nicotina? E quante sono le sostanze nocive nella sigaretta

“La nicotina è un alcaloide presente in molte piante, come le patate e le melanzane, ma la gente non fuma foglie di patate e di melanzane. Fuma tabacco, che ne è ricco. Assorbita dalle vie respiratorie arriva al cervello in 8-10 secondi e si lega a specifici recettori che oggi conosciamo bene. E‘ questo legame che crea la dipendenza su un piano fisiologico. Una volta saturati dalla nicotina, questi recettori la ‘vorranno’ sempre e aumenteranno pure di numero. Il cervello di un fumatore, infatti, risulta essere un cervello fisiologicamente modificato, rimodellato dall’azione della sostanza. Una vera trappola che obbligherà a fumare per una vita. La nicotina è anche un veleno molto potente. La nicotina di una sola sigaretta è in grado di uccidere un topo in una ventina di secondi. La stessa cosa accadrebbe ad un umano se potesse fumare venti sigarette contemporaneamente.

Quanto alle altre sostanze, ne sono state individuate più di 4000 nel fumo di sigaretta. Di queste circa 40 sono cancerogene. Perciò il fumo è stato classificato dall’OMS tra i carcinogeni di classe 1, ovvero quelli di cui non è possibile stabilire la dose minima di sicurezza. Come l’amianto”.

Il tabacco sfuso per rollare come metodo per smettere di fumare

“Il numero dei fumatori è in continua decrescita in tutti i Paesi ad alto reddito. Negli Usa si calcola che se il trend si dovesse mantenere stabile, si potrebbe arrivare all’eradicazione del tabagismo entro il prossimo decennio. Nonostante le tendenze siano queste, il pessimismo appare giustificato. Le compagnie del tabacco detengono un potere immenso. Hanno il controllo sul cinema e sui Media e colonizzano già da una dozzina di anni i Paesi a basso e medio reddito. Le vendite di tabacco sono in crescita vertiginosa nei Paesi più poveri del mondo. In altre parole, i loro profitti sono sempre in aumento. Anche in Italia detengono un forte potere economico. 11 milioni di consumatori sono tanti. Immaginiamo che ogni mattina entrino dal tabaccaio e spendano 3 euro. Moltiplicando per 365 giorni si ottiene un fiume di denaro che per il 76% va allo Stato, che ci finanzia di tutto, persino le guerre, ma non la prevenzione. Il resto se lo dividono tabaccai e produttori”.

Sigaretta elettronica per non fumare più, pro e contro

Che cosa ne pensa della Sigaretta Elettronica (con e senza nicotina)? Aiuta a smettere di fumare?

“Per un uomo di Scienza le opinioni hanno scarso valore. I fatti si creano con la ricerca. Per questo motivo, nel 2011, abbiamo analizzato una e-cigarette e abbiamo pubblicato lo scorso anno il lavoro su una rivista scientifica internazionale, reperibile in rete. Per trovarlo su Google basta digitare ‘Pellegrino, Tinghino, Mangiaracina’.

“Tirate le somme, abbiamo trovato che la e-cigarette è di gran lunga meno dannosa alla persona e all’ambiente rispetto alla sigaretta tradizionale. Non ci sono le 4000 sostanze del fumo di tabacco e le 40 cancerogene. Invece, l’emissione di microparticolato (PM-10) è 20 volte inferiore, ma non è zero.”

“Mandare a quel paese il fumo o il vapore aromatizzato è la cosa da fare. Le vie respiratorie degli organismi viventi sono fatte per ricevere solo aria, e pulita. Tuttavia, questi dispositivi vanno visti positivamente per coloro che hanno grandi difficoltà a smettere. Almeno possono ridurre il danno. Alcuni lo usano come strumento per smettere. Va bene anche quello, anche se al momento non possiamo dire con certezza che serve a smettere”.

Nicotina ed antidepressivi: legali e posizione dello Stato

“Il fumo di sigaretta è da sempre considerato una forma di ‘automedicazione’, sia per i ragazzi in cui prevale la ricerca di emozioni, sia per quelli in cui prevale la ricerca di sensazioni. Il problema non ancora risolto è capire se la patologia tendenzialmente ansiosa o depressiva è pre-esistente all’adozione del comportamento tabagico o si è sviluppato successivamente con la creazione di una personalità dipendente. La chiamiamo ‘doppia diagnosi’ ed è difficile da formulare, anche dopo un colloquio accurato e dei test. Cosa fa dire “si, continuo” o “no, grazie” ad un ragazzo che prova a fumare? Questo è proprio il campo del quale mi occupo da anni con maggiore intensità, quello della Prevenzione. Lo Stato italiano non la fa. Al Ministero della salute pensano che fare uno spot con Renato Pozzetto possa scoraggiare dal fumare. Non è vero”. 

“Per fare corrette campagne mediatiche ci vogliono fondi, e questa è la mia proposta da anni: aumentare il costo delle sigarette come in Inghilterra e con una quota-parte creare un fondo nazionale per la prevenzione gestito da esperti. Ogni errore in prevenzione è un punto a favore delle compagnie del tabacco”.

Smettere di Fumare: L’opinione scientifica espressa dal Prof. Mangiaracina in merito alla lotta al fumo ed alle tecniche per smettere di fumare, ha il pregio di renderci edotti sul ruolo nevralgico ricoperto da alcune peculiari metodologie. Grazie ai “Gruppi di fumatori in trattamento” (GFT) ed al “Piano dei cinque giorni”, il docente della Sapienza, animato da una rara ed, al contempo, proficua tenacia professionale, è riuscito a liberare dalla schiavitù del fumo oltre 30.000 persone.

© Riproduzione Riservata
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Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto