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Rettore: funzioni, come viene eletto e durata mandato

Redazione Controcampus 8 Giugno 2013
R. C.
25/04/2024

Ecco quali sono le funzioni del Rettore: cosa fa il Magnifico nell'Università, come viene eletto e durata del mandato.

 Intervista a “Magnifico Marco Mancini”.

In alcuni ordinamenti è organo monocratico posto al vertice dell’università o di un’analoga istituzione accademica.

In altri, come quello italiano, è uno degli istituti di governance centrali che indirizzano il percorso evolutivo e la struttura organizzativa dell’ateneo insieme a Senato Accademico e CdA.

Parliamo, ovviamente, del “Magnifico Rettore”, figura cardine della governance di ateneo, eletta, a scrutinio segreto, tra i professori ordinari in servizio presso l’Università. L’uomo cui si chiedono ampiezza di visione e ricchezza di esperienza e che rappresenta l’ateneo ad ogni effetto di legge.

Chi è il Rettore? – Il Rettore è il rappresentante legale dell’ateneo. La persona, cioè, incaricata di esercitare funzioni di proposta e d’impulso rispetto agli altri organi di ateneo al fine di valorizzarne le competenze, assicurando la sinergia degli indirizzi espressi dal Senato accademico e dal Consiglio di amministrazione, ma anche dagli altri organi: gestione, controllo, consultivi e di garanzia.

Ma quali sono nello specifico le funzioni fondamentali che si attribuiscono al Rettore? Quali le responsabilità principali? E ancora: come si elegge un rettore? Conosciamo meglio questa figura.

Nel nostro Paese a disciplinare compiti e doveri del rettore sono gli specifici statuti e i regolamenti di ciascuna università, in osservanza dei principi basilari stabiliti dall’art. 2 della legge 30 dicembre 2010, n. 240., la famosa Riforma Gelmini.

Funzioni del Rettore all’Università: cosa fa, competenze e responsabilità previste dal mandato

  • indirizzo, iniziativa e coordinamento delle attività scientifiche, didattiche e formative, da concordare in sinergia con Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione.
  • nell’esercizio di tali funzioni, il rettore  si impegna a perseguire le finalità comunemente programmate e condivise, in osservanza dei precetti di massima qualità e pieno rispetto dei principi di efficacia, efficienza, trasparenza e promozione del merito.
  • sottoporre al Cda il documento di programmazione triennale, i bilanci di previsione annuali e triennali ed il rendiconto consuntivo
  • avanzare procedimenti disciplinari
  • dovere di vigilare a 360° su attività, strutture ed amministrazione di ateneo
  • promuovere l’osservanza dello Statuto, dei regolamenti e delle normative vigenti
  • convocare e presiedere il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione
  • emanare lo Statuto, i Regolamenti d’Ateneo e nominare i soggetti cui si intende assegnare incarichi istituzionali in Ateneo
  • svolgere qualsiasi altra funzione non sia espressamente prevista dallo statuto per altri organi.

Va, inoltre, ricordato che il Rettore è coadiuvato, nell’esercizio delle sue funzioni, da uno staff di prorettori o vicerettori (da lui direttamente nominati oppure elettivi), i cosiddetti Delegati del Rettore, dei “facente funzione” che restano in carica fino alla scadenza naturale del mandato rettorale, designati per l’esercizio di alcune funzioni in ambiti specifici: Didattica, Ricerca e trasferimento tecnologico, Logistica e organizzazione, Integrazione sociale e diritti delle persone disabili, Internazionalizzazione, Pari opportunità, Servizi Bibliotecari di Ateneo, Sistemi informativi ecc.

Come si eleggono i rettori: corpo elettorale, nomina e mandato

Il rettore è eletto (a scrutinio segreto) tra i “professori ordinari” in servizio presso l’ateneo di riferimento. La scelta, tuttavia, può ricadere anche su un professore, sempre ordinario, appartenente ad un’altra università. In quest’ultimo caso, per effetto dell’avvenuta elezione, il rettore viene d’ufficio trasferito nella nuova sede di destinazione. Altre volte, invece, si tratta di una personalità esterna all’ateneo. In questa ipotesi la sua funzione è e rimane esclusivamente onorifica.

Chi vota il Rettore? – L’attuale normativa, la già citata legge 240 del 2010, non fornisce disposizioni chiare in merito alla composizione del corpo elettorale. In linea di massima, tuttavia, statuti e regolamenti di ateneo riconoscono l’elettorato attivo a:

  • professori di ruolo, di prima e seconda fascia, e ricercatori a tempo indeterminato;
  • personale tecnico-amministrativo e bibliotecario di ruolo a tempo indeterminato;
  • componenti del Consiglio degli Studenti e rappresentanti degli studenti in carica negli altri organi attualmente vigenti – Consigli di Facoltà e Consigli di Corsi di Studio;
  • personale tecnico-amministrativo e bibliotecario a tempo determinato;
  • ricercatori a tempo determinato.

Come si svolge l’elezione del Rettore – L’elezione del Rettore si articola in una o più votazioni (per un massimo di tre tornate). Nelle prime due votazioni il voto è valido se a partecipare è più del 50% degli aventi diritto tra professori e ricercatori complessivamente computati. Vince il candidato che ha ottenuto almeno la metà più uno dei voti.

Ad eccezione dei professori di ruolo, di prima e seconda fascia, e dei ricercatori a tempo indeterminato, il voto espresso dalle altre componenti che godono dell’elettorato attivo è ponderato. Non tutti i voti, cioè, valgono allo stesso modo, ma ad ogni categoria restante è assegnato un peso elettorale differente. Un peso cioè ponderato, calcolato secondo le misure stabilite dagli specifici statuti di Ateneo. In caso di mancata elezione, si procede alla terza votazione, al termine della quale è eletto Rettore il candidato che ha ottenuto più della metà dei voti espressi. Se poi anche la terza votazione non portasse ad alcun verdetto definitivo, allora si procede al ballottaggio fra i candidati che hanno raccolto il maggior numero di voti nell’ultima votazione.

Durata del mandato e rinnovo della carica di Rettore

In base alla normativa vigente ogni rettore rimane in carica per un unico mandato di sei anni (inclusi quelli già trascorsi prima della riforma), non rinnovabile.

La scelta, targata Gelmini, risale al 2010. Lo scopo: bloccare il fenomeno dei rinnovi “perpetui” dei rettori nelle Università, prorogando di 12 mesi (24 per i rettori al primo mandato) la scadenza del mandato per dare tempo agli statuti di ateneo di recepire più efficacemente i cambiamenti adottati.

Alla base c’è, insomma, l’adozione di un codice etico teso a rimuovere incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele e poteri di ogni sorta. Prima dell’entrata in vigore della Riforma Gelmini (sebbene ancora oggi si parli di proroghe “allunga poltrona”), i vecchi statuti di ateneo consentivano, infatti, una possibilità di rinnovo del mandato più o meno ampia: un rettore poteva, cioè, essere “rinnovato” per un numero più o meno precisato di mandati (da 2 in poi).

Per scongiurare, quindi, il fenomeno dei rettori a vita e la formazione di baronie ed oligarchie politiche e sindacali a prova di bomba si è preferito percorrere la soluzione di cui sopra.

Leggi e scarica: Elenco completo di tutti i Rettori italiani. Data inizio e fine mandato

Per approfondire la nostra conoscenza del “mestiere” del rettore, focalizzando l’attenzione sulle competenze e sulle responsabilità che lo caratterizzano, specie alla luce delle nuove disposizioni elettorali introdotte dalla Riforma Gelmini, abbiamo chiesto il parere della massima autorità italiana in materia di governance universitaria.

Le funzioni del rettore: il punto di Marco Mancini, Rettore e Presidente della CRUI

Marco Mancini, Rettore dell’Università della Tuscia ed attuale Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane).

Prof. Mancini, potrebbe renderci edotti in merito alle funzioni svolte dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui)?

La CRUI non è più un’associazione di Rettori ma da qualche anno si è trasformata nell’associazione delle Università italiane statali e non statali. E’ nata nel 1963 e nel tempo ha acquisito un ruolo istituzionale e di rappresentanza nei confronti sia del sistema, sia dell’interlocutore governativo. Queste attività sono accompagnate da un lavoro intenso di studio e di sperimentazione, anche attraverso lo strumento della Fondazione.”

Lei è Docente di Glottologia e Rettore presso l’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo). Potrebbe parlarci del ruolo ricoperto dai Rettore nelle Università italiane e delle norme relative alle loro elezioni? Quali sono le principali competenze e funzioni di un Rettore?

Diciamo che uno studioso di materie umanistiche, se vuole diventare Rettore, deve rapidamente supplire ad alcune inevitabili carenze sia nell’ambito gestionale, sia nell’ambito giuridico.  Questo è accaduto nel mio caso ma penso sia un problema generale. In effetti, oggi come oggi, il rettore non è solo una figura di mera rappresentanza onorifica. Le competenze che gli discendono dall’autonomia universitaria impongono un profilo manageriale. Si tenga presente che il Rettore presiede il Consiglio di Amministrazione che, a norma di legge, si occupa dell’intera gestione dell’Università: il che significa programmazione, reclutamento, rapporti con l’esterno, didattica e ricerca. Visto il ruolo centrale del Rettore nella vita accademica è naturale che la sua elezione sia il frutto di un meccanismo che vede coinvolto l’intero corpo accademico, inclusi gli studenti. In genere gli statuti di autonomia danno rilievo alla componente docente e, secondo criteri di ponderazione, a quella del personale tecnico-amministrativo e degli studenti. Questi ultimi, bisogna riconoscerlo, non hanno ancora una reale incidenza, se non nei grandi atenei, nelle elezioni per il Rettore. Un’ultima osservazione al riguardo. La Legge Gelmini prevede un mandato unico non rinnovabile pari a 6 anni per il Rettore. Ne consegue necessariamente, per il principio del bilanciamento dei poteri, che i meccanismi di elezione e quelli di controllo nei confronti del Rettore devono garantire la massima democraticità.”

Dal 2006 è stato al lungo Presidente del Comitato di Settore dell’Università presso l’Aran, Agenzia Nazionale per la contrattazione. Presidente Mancini, qual è la sua opinione in merito al Sistema Universitario Italiano ed al precariato?

Fermo restando che il Comitato di Settore, oggi in via di ridefinizione in applicazione della Riforma Brunetta (decreto Legislativo 150/2009) si occupava sostanzialmente del personale tecnico-amministrativo e dei rapporti con le organizzazioni sindacali, resta il fatto che il problema dl precariato è un problema strutturale per il futuro degli Atenei. Mi spiego. Ho già avuto modo di sottolineare in sede pubblica che in un momento come quello attuale, in cui lavoro e occupazione rappresentano la questione più rilevante per il futuro di questo Paese, le Università sono disponibili a fare la propria parte. Ma per farlo, per poter alleggerire il precariato della ricerca occorre che siano liberate dai vincoli sulla disponibilità delle risorse. Si badi, non sto parlando di incrementi di risorse, di cui pure c’è assoluto bisogno, visto il taglio del 15% che abbiamo subito negli ultimi 4 anni.  Sto parlando delle risorse già proprie dell’Università che oggi risultano bloccate a causa dell’assurda norma sul tagli dell’80% del turnover. E’ nostro interesse in effetti, a fronte di un impressionante calo degli organici, favorire il ricambio dei giovani nei settori della ricerca. Una ricerca giovane significa una ricerca efficace. E’ interesse nostro ma è anche interesse del Paese.”

Matteo Napoli & Antonio Migliorino

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto