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Grande Fratello: come partecipare e vincere il reality

Redazione Controcampus 27 Novembre 2013
R. C.
19/03/2024

Ecco come partecipare al Grande Fratello: come funziona iscriversi e come vincere il reality nella casa più spiata.

“Il Grande Fratello è una macchina (quasi) perfetta per fare audience sfruttando gli istinti ancestrali (direi primordiali) dei partecipanti e di conseguenza dei telespettatori. Un dichiarato esperimento psicologico di manipolazione, vedete voi che esperienza può essere. Sicuramente interessante, ma non priva di effetti collaterali”. Gabriele Dario Belli

Grande Fratello 2014: tra qualche settimana andrà in scena la puntata d’esordio della tredicesima edizione italiana del Grande Fratello. I fan del fortunato programma televisivo attendono con impazienza di conoscere i volti dei concorrenti che varcheranno la leggendaria porta rossa.

Ideata nel 1997 dall’olandese John De Mol, genio dei mass media e creatore della Endemol, il Grande Fratello è senza ombra di dubbio una delle trasmissioni più rivoluzionarie della televisione mondiale. Un esperimento psicologico che ha il pregio di concedere ai telespettatori la possibilità di sbirciare, scandagliare e giudicare le reazioni emotive dei coraggiosi ed estroversi concorrenti, costretti a vivere da reclusi in una casa presidiata ventiquattro ore su ventiquattro dalle telecamere.

Come Partecipare al GF. La tredicesima edizione italiana del Grande Fratello sarà condotta ancora una volta da Alessia Marcuzzi ed andrà in onda su Canale 5 a partire da gennaio. Continuano imperterriti, intanto, gli open casting indetti dagli autori della ormai storica capostipite dei reality show. Lo scorso 23 novembre, ad esempio, tantissimi aspiranti inquilini, spinti da inesorabile verve e brama di successo, si sono sottoposti ai provini presso l’Hotel Ibis Milano Centro, situato in Via Camillo Finocchiaro Aprile, a pochi passi dalla suggestiva Piazza della Repubblica.

Come partecipare al Grande Fratello: come funziona e come vincere il reality nella casa più spiata

Il Grande Fratello è un reality caratterizzato da afflati d’impronta sociologica tutt’altro che irrisori. Dopo aver varcato la soglia dell’edificio ubicato all’interno di Cinecittà, fulcro dell’industria cinematografica europea, i concorrenti dovranno convivere con l’idea di esser spiati, analizzati, giudicati ed alla fine eliminati da un gioco “catodico” corredato di strategie, lotte psicologiche, sorrisi, amori, indiscrezioni e adattamenti darwiniani.

Il retaggio storico del game ci rende edotti in merito ad alcune emblematiche caratteristiche relative ai profili psicologici dei vincitori. Riavvolgendo il nastro delle passate edizioni, infatti, risulta non del tutto inverosimile scorgere l’esistenza di una peculiarità caratteriale, di un leitmotiv comportamentale, capace d’indurre il concorrente alla vittoria: la sincerità. Per vincere il Grande Fratello, dunque, è necessario essere sinceri con se stessi, con i coinquilini e con il pubblico. Ma è importante anche saper stare al gioco, non prendersi troppo sul serio e mettersi sempre a disposizione degli altri.

Il Grande Fratello: un esperimento scientifico

Qualche mese fa, nel corso di un’intervista, De Mol ha avuto il pregio di raccontare alcuni retroscena relativi al programma di punta della sua Endemol, svelandone, in maniera a dir poco minuziosa, le reali origini. L’ideologia di fondo del Grande Fratello, ha spiegato De Mol, trae origine da un esperimento scientifico, denominato Biosfera 2, finalizzato alla creazione ed allo studio degli organismi di un ecosistema artificiale.

Desiderosi di ampliare i nostri orizzonti conoscitivi in merito al Grande Fratello ed al mondo dello spettacolo, abbiamo deciso d’intervistare Gabriele Dario Belli, uno dei protagonisti della decima edizione della trasmissione televisiva targata Endemol.

Gabriele Belli è stato uno dei personaggi più amati della decima edizione del Grande Fratello. Un personaggio che per molti anni si è sentito prigioniero in un corpo che non ammetteva sguardi indiscreti. Ma alla fine è riuscito a sconfiggere i suoi timori, andando ad abitare nella casa più famosa e spiata d’Italia, e soprattutto a realizzare il desiderio di diventare uomo.

Potrebbe rendere edotti i nostri lettori in merito all’utilità ed alle conseguenze relative alla notorietà? Che cosa vuol dire diventare famosi in Italia? Ci parli dell’esperienza nella casa del Grande Fratello.

“Cominciamo con il dire che la notorietà, soprattutto quella generata dai reality e simili non ha nulla a che vedere con il talento, la bravura, la preparazione. Anzi se ragioniamo in termini di utilità, per chi ha veramente dei numeri, raramente diventa un trampolino di lancio, anzi rischia di essere un grosso freno e di far perdere di vista la crescita personale per emergere davvero nel cinema o nella televisione. Lo aveva capito bene il povero Pietro Taricone. Questo tipo di notorietà è come la luce per le falene, un mero richiamo dell’ego che porta solo a scottarsi. Tra l’altro si pensa spesso che chi va in televisione diventa ben presto ricco ed entra a far parte di una specie di mondo parallelo dove tutto è permesso.”

“Viviamo ancora nel ricordo di un certo tipo di informazione divulgata ad hoc negli anni scorsi, dove l’illusione di diventare velocemente VIP senza arte né parte, ha soppiantato la concretezza e il buon senso di studiare, impegnarsi, formarsi per seguire le proprie inclinazioni artistiche. In Italia diventare famosi vuol dire non sapere assolutamente chi si è, cosa si sa fare, e sopratutto dove si sta andando.”

“Ancora oggi, che qualche “fuga di notizie” c’è stata, la convinzione di arricchirsi e “cambiare la propria vita” partecipando ai reality o a certi talk show è molto difficile da abbattere. La verità non piace, e a fronte di qualche rarissimo esempio di veloci quanto brevi fortune, abbiamo migliaia di giovani e meno giovani che ogni anno si lanciano in questa mattanza delle coscienze, senza immaginare che forse, la vera fortuna è rimanere fuori da un meccanismo che può diventare molto crudele.

Io ho partecipato con in testa e nel cuore un ideale: abbattere un pregiudizio verso la definizione di persona transessuale e dimostrare che un uomo e una donna sono tali al di là della classificazione biologica di “maschio” e “femmina”. Partecipare al Grande Fratello mi ha dato la visibilità utile per far sì che chi avesse orecchie per intendere, intendesse, tutto qui.

Il Grande Fratello è una macchina (quasi) perfetta per fare audience sfruttando gli istinti ancestrali (direi primordiali) dei partecipanti e di conseguenza dei telespettatori. Un dichiarato esperimento psicologico di manipolazione, vedete voi che esperienza può essere. Sicuramente interessante, ma non priva di effetti collaterali”.

Gabriele, Lei ha molteplici interessi ed attività. E’ un esperto di psicologia umanistica, gestaltica, bioenergetica e quantistica. Tra l’altro, ha avuto il pregio di creare una nuova filosofia, un nuovo concetto di “energia del genere”. Potrebbe parlarci dell’EnerGender? 

“La transizione si può vivere in due modi: come semplice ma non meno sofferto adeguamento fisico al proprio percepito affrontando con tenacia e determinazione l’iter previsto dalla Legge 164/82, fermandosi però al solo “contenitore”, ovvero il corpo: adeguarsi fisicamente, socialmente, tenendo  però dentro di sé questa esperienza  molto spesso come un dolore non compreso, non risolto,  e rischiando quindi di ritrovarsi comunque sempre “incompleti”, bisognosi di una qualche rassicurazione esterna o al contrario incapaci di vivere la propria vita al di là della transizione e quindi chiudersi a qualunque confronto; oppure si può fare un “lavoro” più profondo su se stessi, sul significato di quello che si è vissuto e che diventa poi fonte di inesauribile ispirazione, scoperta per ognuno di noi.

EnerGender è la visione di un Uomo Transessuale che crede nell’impegno di avvalersi dell’Energia Umana per sviluppare la massima capacità di auto espressione creativa, nasce dal confronto “energetico” tra il maschile e il femminile che c’è in ognuno di noi, concetto già ampiamente riconosciuto, e che ho codificato come una combinazione fluida per bilanciare la propria vita.

E’ un  richiamo alla comprensione di ciò che siamo, sentiamo e desideriamo, riformulando la realtà e stabilendo una relazione tra uguaglianza e individualità approfondendo l’idea di sviluppo armonico come base per l’impossibilità alla discriminazione. Considero il corpo uno strumento che, se ascoltato al di là della mera forma fisica, può vibrare nella maniera più perfetta e regalarci sensazioni inimmaginabili. I seminari che propongo sono un viaggio esperienziale attraverso il potenziale elettrico/cerebrale/maschile e quello magnetico/cardiaco/femminile per rielaborare completamente la propria realtà e…. liberare se stessi”.

Com’è il mondo dello spettacolo? Quali consigli darebbe ad un giovane che desidera entrare nella casa del Grande Fratello o ancora di più far parte del mondo dello show business?

“Il mondo dello spettacolo è uno dei più difficili per l’alta percentuale di trappole illusorie messe apposta da chi “divora” letteralmente  i sogni altrui.

Un consiglio?  Studia, preparati, allenati, sii pronto a lottare ma  non permettere a nessuno di cambiarti, e sopratutto non perdere la dignità dietro l’illusione di un compenso di qualunque tipo.

Oggi ci sono talmente tante offerte di persone disposte a tutto…. che la dignità non ha neanche più un valore di scambio, quindi giocarsela per nulla è davvero inutile”. 

Secondo Andy Warhol in futuro ognuno di noi avrà i suoi quindici minuti di notorietà. Non crede che i social network stiano, seppur in maniera embrionale, ipostatizzando la profezia del genio americano?

“Certo, è già così. Il futuro si sta già concretizzando in maniera esponenziale; il problema è che più tutti saranno noti per quei quindici minuti, meno saranno ricordati se non sapranno distinguersi. E’ la qualità del messaggio che si lancia, la sua efficacia, a fare la differenza. E dalla sua efficacia dipendono i 15 minuti successivi e poi quelli dopo e dopo ancora, perché se saranno solo 15 minuti, per qualcuno sarà davvero una tragedia”.

Alcune correnti di pensiero sostengono che per diventare famosi si debba per forza scendere a compromessi di qualsiasi tipo o che sia necessaria una raccomandazione. Si tratta delle solite malelingue? Oppure c’è un fondo di verità?

“Per forza non si deve nulla, e la verità ha molte sfumature, ma chi ha chiaro quanto vale e dove può arrivare con le sue forze e le sue competenze arriverà a prescindere, statene certi”.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto