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Grazie all’Università degli Studi di Udine scoperti oltre 400 reperti di epoca romana

Redazione Controcampus 7 Novembre 2013
R. C.
23/04/2024

Università degli Studi di UDINE - I risultati del terzo anno di attività di Anaxum, progetto in collaborazione tra Università degli Studi di Udine e Soprintendenza Fiume stella: scoperti oltre 400 reperti di epoca romana.

Recuperati dagli archeologi subacquei anfore, monete, ceramiche, contenitori, piatti, fibule, chiavi

Alle ricerche hanno partecipato anche studenti e laureati italiani, americani e tedeschi

Oltre 400 reperti di epoca romana – tra cui anfore, monete, ceramiche comuni e pregiate, contenitori, piatti, fibule, chiavi, laterizi bollati –, sono stati scoperti nei fondali del fiume Stella dalla missione di archeologia subacquea “Anaxum”, condotta dall’Università degli Studi di Udine in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia. Il ritrovamento è avvenuto durante la terza campagna di ricerche nella più importante arteria di risorgive del Friuli. Anaxum (l’antico nome latino dello Stella) è l’unico progetto e cantiere di archeologia fluviale in Italia, al quale quest’anno hanno partecipato una dozzina di studenti e laureati provenienti da università italiane, tedesche e americane. I reperti recuperati, compresi i laterizi, ammontano a quasi 2 tonnellate e costituivano almeno in parte il carico dello Stella 1, l’imbarcazione romana il cui relitto giace nel letto del fiume, in comune di Palazzolo dello Stella.

I risultati delle ricerche sono stati presentati oggi, a Palazzo Belgrado a Udine, alla presenza, per l’Università degli Studi di Udine, del coordinatore del progetto Anaxum, Massimo Capulli, e della coordinatrice del corso di laurea in Scienze e tecniche del turismo culturale, Simonetta Minguzzi; del Soprintendente per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, Luigi Fozzati; del vicepresidente della Provincia di Udine, Franco Mattiussi, e dei sindaci e rappresentanti di comuni del bacino dello Stella (che comprende Bertiolo, Marano Lagunare, Palazzolo dello Stella, Pocenia, Precenicco, Rivignano, Talmassons, Teor, Varmo).

Il parco dello Stella. Da oggi partono ufficialmente anche le azioni di promozione per l’istituzione di un nuovo parco ecostorico dello Stella, il primo nel suo genere in Italia, che coinvolgerà innanzitutto i Comuni del bacino del fiume. L’obiettivo è tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio archeologico, naturalistico-ambientale, storico e socio-antropico che gravita attorno all’area umida dello Stella. Si tratta di un progetto integrato di tipo territoriale, che coinvolgerà gli stessi abitanti, con le caratteristiche previste dalle più recenti norme sulla costituzione di parchi archeologici (DM 18/4/2012).

«Il progetto di parco dello Stella – ha spiegato il Soprintendente, Luigi Fozzati – era stato idealmente prefigurato dal grande botanico ed ecologo friulano Valerio Giacomini, originario di Fagagna, del quale il 21 gennaio 2014 ricorrerà il centenario della nascita. La riunione di oggi con la presidenza della Provincia di Udine e i sindaci del bacino dello Stella segna un decisivo passo avanti verso la realizzazione del nuovo parco con la programmazione delle azioni e l’individuazione dell’iter istituzionale».

«Accogliamo con favore questa iniziativa – ha detto il vicepresidente della Provincia di Udine, Franco Mattiussi – che coinvolge un ampio lembo del nostro territorio situato lungo le sponde dello Stella. Ci impegneremo a collaborare e, nel limite del possibile, metteremo a disposizione risorse per avviare questo progetto che, oltre all’importanza scientifica, crediamo possa rappresentare una valida opportunità per la valorizzazione del territorio con ricadute e benefici dal punto di vista turistico-economico per le comunità interessate».

«Si tratta – ha sottolineato la professoressa Simonetta Minguzzi dell’Università degli Studi di Udine – di una iniziativa modello che punta a far convergere verso un unico obiettivo le competenze scientifiche con l’infrastruttura istituzionale, per valorizzare culturalmente ed economicamente, grazie anche alle possibili ricadute turistiche, una parte fondamentale del territorio regionale».

Le ricerche nel fiume. La campagna di scavi 2013 del progetto Anaxum, diretto da Massimo Capulli, è durata 7 settimane e si è concentrata sul sito dello Stella 1. In questo tratto di fiume, compreso tra il margine sinistro e il centro alveo per una lunghezza di circa 60 metri, insistono infatti tre diverse evidenze archeologiche: una struttura lignea lunga circa 6 metri, di ignota funzione; i resti del relitto Stella 1 (oggetto della campagna 2011), e una vasta area di dispersione di reperti, solo in parte pertinenti al relitto. È stato così avviato il recupero documentato di tutti i reperti sparsi su questo tratto del letto del fiume. In particolare, sono stati messi in luce, rilevati e scavati 64 metri quadrati dell’area di dispersione. Il lavoro ora prosegue nei laboratori del dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali dove è iniziato lo studio degli oltre 400 reperti ritrovati.

«Lo studio dei reperti – ha spiegato il responsabile del progetto Massimo Capulli, docente di Archeologia subacquea dell’Università degli Studi di Udine – consentirà di ricostruire le dinamiche del naufragio e di valutare se l’area di dispersione sia riconducibile a una sola imbarcazione, oppure se sia l’esito di un più articolato processo formativo. L’esatta stima dei reperti riferibili al relitto Stella 1 consentirà inoltre di calcolarne la stazza e completare lo studio ricostruttivo dello scafo. In futuro avremo così gli elementi per avviare un progetto di archeologia sperimentale e realizzare una replica navigante di questo straordinario relitto di 2000 anni fa».

La formazione di archeologi subacquei. Anche quest’anno al team di ricerche hanno partecipato studenti e laureati; una dozzina di giovani provenienti dalle Università degli Studi di Udine, Texas A&M (Stati Uniti), consorziata al progetto Anaxum, nonché di Kiel (Germania), Padova e Pisa. Il progetto infatti è dedicato anche alla didattica, permettendo agli studenti di migliorare le capacità subacquee e di capire la pianificazione delle attività e l’utilizzo e la funzionalità di alcuni degli strumenti utili allo scavo, come la sorbona (strumento per aspirare i sedimenti) e la lancia ad acqua. Quest’anno inoltre il gruppo di lavoro ha allestito, in collaborazione con il Comune di Palazzolo dello Stella, la mostra “SottoSopra – l’archeologia del fiume Stella in mostra”, chiusasi l’8 settembre.

Il progetto Anaxum – Archeologia e storia di un paesaggio fluviale, è nato nel 2011 dalla collaborazione tra la Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia e il dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali dell’Università degli Studi di Udine. Il suo obiettivo è studiare il paesaggio archeologico del fiume Stella con metodologie d’indagine non invasive e scavi archeologici mirati. Al progetto collaborano la Texas A&M University e l’Institute of Nautical Archaeology (College Station, Texas – Stati Uniti), specializzate nel settore dell’archeologia navale; l’australiana Macquarie University di Sydney per il telerilevamento; il dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste e l’Istituto di Scienze marine (Ismar) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Bologna per le prospezioni strumentali, con il supporto tecnico delle ditte Anfibia di Ferrara e ProMare Inc..

«Il cuore del progetto Anaxum – sottolinea Capulli – è un gruppo di ricerca interdisciplinare che utilizza il fiume Stella quale laboratorio di ricerca e di formazione di archeologi subacquei in un ambiente problematico, sviluppando al contempo tecniche geofisiche integrate e innovative nel campo dell’archeologia fluviale da esportare negli altri corsi d’acqua».

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto