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Ricorsi Test Medicina 2014: riammessi e risarcimenti, i ricorsi al Tar

Redazione Controcampus 28 Luglio 2014
R. C.
19/04/2024

Aumenta la schiera degli ammessi con riserva a seguito dei ricorsi medicina presentati al Tar.

 Il punto del Prof Marcello Clarich docente di Diritto Amministrativo presso l’Università “Luiss – G. Carli.

Ricorsi al Tar Lazio – Test medicina illegittimo: aumenta la schiera degli ammessi con riserva. Ma le ambizioni degli aspiranti camici bianchi potrebbero affievolirsi in seguito all’appello del Miur e ad un’eventuale e definitiva pronuncia negativa del Tar. Intanto il Codacons lancia un aut-aut: “stop al test di medicina dal prossimo anno accademico, come promesso, o potrebbero partire ben 3.500 cause di risarcimento”. Intervista Esclusiva al Prof. Marcello Clarich, docente di Diritto Amministrativo presso l’Università “Luiss – G. Carli”: “L’iscrizione è potenzialmente a rischio. Infatti, se la sentenza del Tar disporrà che gli studenti non avessero diritto d’immatricolarsi, è evidente che non potranno proseguire nel loro corso di studi, e che perderanno l’anno. Se il Miur o gli Atenei depositassero l’istanza di appello, il Consiglio di Stato potrebbe rovesciare la decisione del tribunale amministrativo regionale del Lazio e impedire la frequentazione in sovrannumero dei corsi”.

Ricorsi e Numero Chiuso 2014: Ammessi e Ri-Amessi a Medicina

Stando alle ultime indiscrezioni, gli ammessi con riserva a seguito di ricorso ammonterebbero, finora, a più di 3.000 unità. Al di là dei trionfi degli avv. Michele Bonetti e Santi Delia dell’Udu, infatti, a salire sul carro dei vincitori e ad ottenere l’accoglimento dell’istanza d’immatricolazione a seguito di ricorso sono stati altresì gli studenti rappresentati dagli avv. Stallone e Leone.

Ricorsi e Risarcimenti: una bufera da 350 milioni di euro potrebbe sferrare il colpo di grazia al numero chiuso italiano. Ad inasprire i toni della debacle è soprattutto una pronuncia giudiziale dal candore rivoluzionario. Di recente, il Consiglio di Stato ha accolto i ricorsi presentati nel 2010 dagli Avv. Bonetti e Delia in rappresentanza di due studenti, bocciati ai test di accesso di medicina alcuni anni fa, condannando l’Università di Messina al pagamento di circa 20mila euro di danni. La sentenza emessa dai magistrati di Palazzo Spada ha disposto altresì l’ammissione ai corsi di laurea degli aspiranti camici bianchi, sancendo un principio estendibile, in teoria, agli altri ricorsi depositati negli ultimi anni: “gli studenti bocciati ai test dichiarati invalidi non hanno solo diritto a frequentare i corsi a numero chiuso di medicina ma anche al risarcimento dei danni”. Si tratta, senza dubbio, di una decisione inquietante. Ammontano a qualche migliaio, infatti, i ricorsi, in attesa di verdetto, presentati contro il medesimo test del 2013. Se i giudici accogliessero le istanze nei ricorsi al test medicina 2014-2015, gli atenei sarebbero costretti a sborsare complessivamente circa 15 milioni di euro (10mila euro a studente più le spese processuali). Piove sul bagnato, dunque, sul sistema del numero chiuso italiano, e la quiete appare sempre più lontana. La vera tempesta, infatti, potrebbe non essere ancora giunta. Qualche giorno fa, sull’onda emotiva delle ordinanze del Tar Lazio, il Codacons ha lanciato una sorta di aut-aut al Ministro dell’Istruzione Giannini: “stop al test di medicina dal prossimo anno accademico, come promesso, o potrebbero partire ben 3.500 cause di risarcimento”. Se l’appello dell’associazione non venisse accolto, il sistema universitario italiano potrebbe essere esacerbato da un mega risarcimento da 350milioni di euro.

Il Fatto: Dai ricorsi al Tar al potenziale appello del Miur

A poco più di novanta giorni dall’epilogo dell’odiata procedura selettiva, il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi al test medicina 2014-2015 (o meglio le istanze cautelari) presentati da alcuni aspiranti camici bianchi esclusi dalla selezione dell’8 aprile scorso.

Gli Atenei coinvolti dai ricorsi, dunque, dovranno far posto a circa 3000 studenti ammessi in sovrannumero all’esito della prima fase di un processo kafkiano ed epocale. I giudici, infatti, hanno emesso delle ordinanze cautelari, disponendo l’immatricolazione “con riserva” e in sovrannumero delle parti che hanno presentato ricorsi al fine di garantirne la tempestiva frequenza delle lezioni ai Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia ed Odontoiatria presso gli atenei implicati.

Le vernissage del contenzioso amministrativo affonda le proprie radici in una serie di presunte inottemperanze manifestatesi, in alcune sedi universitarie (Bari, Tor Vergata, Napoli, Salerno ecc.), durante i test di accesso primaverili. Stando all’essenza delle ordinanze cautelari, alla base delle riammissioni in sovrannumero a titolo di risarcimento del danno patito dagli studenti, vi sarebbe l’accertamento di alcuni vizi procedurali (mancanza di garanzia dell’anonimato, violazione della segretezza concorsuale e manomissione dei plichi) che, tutto sommato, non dovrebbe comportare l’annullamento dell’intero test. I 2mila aspiranti medici, quindi, potranno frequentare regolarmente i corsi in attesa della seconda ed ultima udienza, fissata per il prossimo 7 Maggio. Nel frattempo, il Miur potrebbe impugnare le ordinanze cautelari innanzi al Consiglio di Stato, in difesa dei propri interessi. I sogni degli aspiranti camici bianchi che hanno presentato ricorsi al test medicina illegittimo, quindi, potrebbero dissolversi in un lampo se il Ministero ubicato in viale Trastevere e gli Atenei depositassero un’istanza d’appello contro le suddette ordinanze. Il Consiglio di Stato, infatti, potrebbe rovesciare la decisione del Tar Lazio ed impedire la frequentazione in sovrannumero dei corsi. Con l’intento di approfondire le questioni afferenti all’illegittimità dei test primaverili di medicina, all’accoglimento dei ricorsi collettivi ed, in particolare, al ruolo nevralgico ricoperto dagli avvocati amministrativisti, abbiamo sentito il Prof. Marcello Clarich.

Prof. Clarich, Lei è uno dei principali avvocati amministrativisti italiani. Professore ordinario di diritto amministrativo presso l’Università di Roma “Luiss – Guido Carli”, è autore di numerosi saggi, monografie ed articoli dal candore epesegetico. E’ stato Partner del prestigiosissimo Studio Legale Freshfields Bruckhaus, e dal 1991 collabora con il Gruppo Editoriale de “Il Sole 24 Ore”. Nel 2013 ha pubblicato il “Manuale di Diritto Amministrativo” (Bologna, Il Mulino), un ottimo testo, dotato di rara chiarezza esplicativa. Potrebbe rendere edotti i nostri lettori in merito all’importanza nevralgica e professionale degli avvocati amministrativisti?

“L’avvocato amministrativista svolge, in parte, attività di contenzioso dinanzi al Tar ed al Consiglio di Stato, ed in parte attività di consulenza. Alcuni avvocati, ad esempio, sono specializzati nel settore degli appalti e si occupano anche della fase preparatoria degli atti relativi alle procedure assistendo le stazioni appaltanti. Altri, invece, effettuano attività di due diligence, cioè di verifica della correttezza, sotto il profilo amministrativo, delle autorizzazioni ambientali, degli aspetti urbanistici riferiti a compravendite di aziende o di immobili. L’amministrativista, quindi, svolge un’attività mista. Al di là dei contenziosi relativi al Tar ed al Consiglio di Stato, dunque, l’esperto di diritto amministrativo ricopre altresì un ruolo a dir poco nevralgico al fianco di avvocati civilisti e commercialisti che seguono le operazioni societarie e finanziarie”.

Prof. Clarich come giudica la decisione del Tar circa i ricorsi al test medicina 2014-2015?

“Devo premettere che non ho avuto modo di leggere il contenuto dei ricorsi e delle ordinanze cautelari e, pertanto, la mia non può che essere un’opinione esterna. Detto questo, stando alle informazioni fornitemi, il Tar del Lazio ha disposto, in sede cautelare, l’immatricolazione con riserva e in sovrannumero, così da concedere agli studenti la possibilità di iscriversi ai corsi di medicina. La decisione di merito, cioè la sentenza definitiva di primo grado, invece, è stata rinviata al 7 maggio 2015. Quindi, l’iscrizione è potenzialmente a rischio. Infatti, se la sentenza del Tar disporrà che gli studenti non avessero diritto d’immatricolarsi, è evidente che non potranno proseguire nel loro corso di studi, e che perderanno l’anno. Potranno tentare di riscriversi oppure di farsi riconoscere gli eventuali esami sostenuti”.

Potrebbe spiegare ai nostri lettori cosa significa riconoscere l’immatricolazione “con riserva” e in sovrannumero ai ricorrenti?

“Accade spesso, anche in altri contesti come le procedure concorsuali, che siano disposte ammissioni con riserva. Si tratta di una misura provvisoria e senza garanzia di stabilità, finalizzata a non far perdere delle chances agli interessati”. Tuttavia l’ordinanza potrebbe essere sospesa. Vero? Che cosa succederebbe se il Miur o gli Atenei facessero appello?

Intanto in sede di Appello il Consiglio di Stato non è vincolato in alcun modo dalle ordinanze cautelari del Tar. Se fosse depositato il ricorso in appello, quindi, il Consiglio di Stato potrebbe rovesciare la decisione del tribunale amministrativo regionale del Lazio e impedire la frequentazione in sovrannumero dei corsi”.

Prof. Clarich, secondo Lei, alla luce delle recenti pronunce, sarebbe verosimile ipotizzare che, ad oggi, chiunque presentasse ricorsi avrebbe delle ottime chance di vittoria? Crede che il Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica possa rappresentare una valida soluzione?

“Se i termini non fossero decorsi (120 giorni), certamente il ricorso straordinario potrebbe rappresentare un valido rimedio, specie se vi fossero ricorrenti con casi uguali o simili a quelli già decisi”.

Antonio Migliorino

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto