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Abolito Test Medicina 2014-2015: news regole e perché è stato abolito

Redazione Controcampus 21 Agosto 2014
R. C.
29/03/2024

Abolito Test Medicina 2014-2015.

La riforma non va in vacanza. Chiaro il Ministro Giannini: no abolizione ma rivisitazione. Confronto Giannini-rettori a fine agosto. “Modello francese”: si va verso la fumata bianca

Dopo il bimestre caldo “aprile-maggio”, sono ancora tiepidi i chiarimenti circa il nuovo metodo di selezione. Quando arrivano le relative regole? Deadline aggiornata a fine agosto. Pronto il rilancio di Viale Trastevere: riforma pronta entro il 2015. Ma i tempi si allungano.

Luglio di bocche cucite al Miur, pausa di riflessione o stand-by strategico? Dopo il passo avanti primaverile, è mistero intorno all’annunciata proposta di abolizione del Test Medicina 2014-2015. Gli studenti chiedono risposte. Intanto sul sito del Miur tutto tace. “Stiamo andando avanti con il file dei test. È normale che serva tempo. Le riforme prima si elaborano e poi si annunciano”, fanno sapere dal ministero.

Abolito Test Medicina 2014-2015 ecco cosa accade al numero chiuso

Abolito (almeno nelle intenzioni) il Test Medicina, rimane il numero chiuso. Speranze di soppressione azzerate, specie dopo l’ultima “aggiustatina” al tiro: «Nessuno ha mai parlato, almeno non io, di eliminazione del numero chiuso. Ho solo insistito sulla necessità di una rivisitazione del meccanismo selettivo alle facoltà di Medicina», precisa il Ministro Stefania Giannini.

Sembrava tutto pronto per vedere il test medicina abolito, ma, perché la “rivoluzione copernicana” così risolutamente profetizzata dal Ministro Giannini lo scorso aprile si compia, bisognerà attendere tempi più maturi. Tanto più se la rivoluzione in fieri si annuncia come uno choc (positivo o negativo si vedrà) per l’intero sistema. L’impressione, insomma, è che sia già arrivato per gli aspiranti camici bianchi il momento di “disfare” il normale entusiasmo della vigilia e prepararsi all’ennesima, logorante “trincea”. Per quanto lo scetticismo delle matricole intorno ad un cambiamento con più ombre che luci continui a rimanere nella maggior parte dei casi fermo agli ormai abituali livelli di guardia consigliati da anni di infruttuosa attesa. Vediamo perché il Test Medicina è stato abolito e quali saranno gli sviluppi possibili.

News test medicina: abolito o riformato?

Il ministro della salute sul test abolito

Il ministro della salute sul test abolito

Il Ministero delle Salute sulla questione del test abolito o riformato prende tempo Una strada in salita. Continua, infatti, l’inerzia (e lo scarso feeling) tra i palazzi.

Un immobilismo giocato tutto sulle spalle degli studenti, lamentano le organizzazioni e associazioni studentesche.

Ad esprimere i dubbi più duri sulla proposta della titolare del dicastero dell’Istruzione, è il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che, dopo mesi  di abbozzamenti, rompe così il silenzio: “’No, non sono favorevole all’abolizione dei test di accesso all’università. Però ad Ottobre concluderemo la commissione istituita dal patto con le Regioni e il ministero dell’Istruzione su tutto il tema della formazione e del reclutamento”. Due gli ostacoli alla base delle resistenze della Lorenzin.

Perplessità del Ministro Lorenzin nel test medicina abolito

ll primo (dichiarato) riguarda le ovvie difficoltà organizzative e logistiche cui dovrebbero rispondere le università una volta abolito il Test d’ingresso, vale a dire quel prevedibile boom della popolazione studentesca che il Ministro ha stimato nell’ordine delle 70-80mila unità. Le università sapranno reagire (sia strutturalmente che sul piano della qualità dell’offerta e della didattica) positivamente alla “cura francese” che promette, ricordiamolo, un meccanismo selettivo finalmente restituito al merito e alla capacità del candidato?

Il secondo argomento (il più nebuloso) rimanderebbe, invece, a preoccupazioni che potremmo definire di occupabilità (qualcuno, maliziosamente, sibila “di casta” più che di mercato). A preoccupare il Ministro sarebbe, cioè, lo spettro di una possibile emorragia di camici bianchi,  che finirebbero quasi tout court dalla laurea alla strada. Aprire le porte della professione medica ad una platea più ampia rischierebbe in altre parole di congestionare un mercato dove, tuttavia, c’è sempre stata piena occupazione e dove, per effetto della curva demografica, tra appena sei anni (il tempo di una laurea) ci sarà bisogno di 50mila nuovi camici. Questione fin troppo chiara per gli studenti:  la riforma pesta i piedi alla casta (medici e professori, anch’essi medici), minacciando privilegi monolitici ed elitari, che si alimentano delle iniquità di un sistema di ammissione tra i più inadeguati al mondo. Quindi non s’ha da fare.

I rettori sulla questione test abolito dal prossimo anno accademico

I rettori sulla questione test medicina abolito

I rettori sulla questione test medicina abolito

Impossibile che il Miur possa agire in solitaria. Manca ad oggi una vera e propria fase di concertazione tra le parti, necessaria e non certo breve visti resistenze e dubbi a più riprese manifestati dallo stesso mondo accademico. I rettori italiani bocciano la proposta del ministro, percepita quasi coralmente come una “trovata ad effetto”, uno spot che non considera la realtà dei fatti. Sospetto che trova riscontro nella parte più intransigente dell’opinione pubblica studentesca, sempre più convinta che la mossa del ministro Giannini, comunicata proprio a ridosso delle elezioni europee, sia in realtà figlia di una calcolata manovra elettorale.

Se il Miur vuole davvero la riforma, chiedono i sindacati studenteschi, che la faccia insieme a noi.

A motivare l’ansia dei rettori rispetto alla riforma e alla questione “test abolito o rivisitato”, alcune considerazioni di natura oggettiva: difficoltà logistiche anzitutto, ma anche organizzative e funzionali: dalla carenza di aule disponibili, agli ospedali universitari necessari ai tirocini, agli stravolgimenti didattici imposti al corpo docente con carichi di insegnamento e valutazione moltiplicati), alla necessità di allargare il personale. C’è poi il nodo legato ai tempi e ai costi della “ristrutturazione” del numero chiuso. Adattare le università in tempi immediati richiederebbe un sforzo economico mastodontico, altamente improbabile alla luce dei continui tagli agli atenei italiani e, nello specifico, alle borse di specializzazione per i futuri medici. Non solo, piace poco l’idea di un cambiamento lampo. Le università hanno bisogno di tempo più elastici per metabolizzare la trasformazione. Stravolgere tutto in pochi mesi, insomma, provocherebbe, oltre allo choc, un sicuro rigetto.

Perchè si vuole abolito il test medicina e lo stop al numero chiuso

Stop Numero Chiuso e Test Abolito

Stop Numero Chiuso e Test Abolito

Non sarà comunque un addio al numero programmato, ma al test medicina così come lo abbiamo conosciuto.

Al centro di questa decisa inversione di rotta, infatti, non c’è la necessità di restringere o riprogrammare l’accesso, ma piuttosto la richiesta di ripensare in senso più equo il metodo attraverso cui si sviluppa la selezione. Si chiude così, dopo 15 anni (fu introdotto in Italia nel 1999 per le facoltà di Medicina, Veterinaria, Architettura e Scienza della formazione), la stagione del quizzone as we know it.

Un test,  quello appena abolito, mai troppo odiato dagli studenti tricolore: sessanta domande pensate senza alcuna considerazione del percorso scolastico, che in due ore pretendono di decidere non solo degli studi ma della vita di un ragazzo.

Un amore impossibile, per certi versi criminale, come dimostrano gli scandali (ultimo il kafkiano scivolone di Bari), le irregolarità (con intere graduatorie annullate, plichi manomessi o dispersi e test non anonimi), gli errori nella somministrazione delle prove, la sindacabilità delle domande (spesso sbagliate), la bagarre “bonus maturità (introdotto e ritirato a tempo di record), i business (spesso sporchi) sbocciati intorno alla preparazione al test di ingresso (es. società che aiutano gli studenti ad aggirare il sistema facendoli studiare all’estero il primo anno per poi farli rientrare in Italia il secondo), le pressioni ideologiche di un certa politica orgogliosamente convinta che l’università debba rimanere un fatto elitario, da tenere sotto chiave per meglio etero-dirigere l’opinione pubblica, e soprattutto l’incessante scrosciare dei ricorsi, colle università regolarmente trascinate alla sbarra, svergognate e condannate a risarcimenti sempre più dolorosi. Studenti esclusi dalle università e riammessi dai giudici. Rimborsati sì, ma sempre insoddisfatti. Un fallimento su tutta la linea, certificato dalla fresca, ma già storica sentenza del Tar del Lazio che ha dichiarato illegittimo il Concorso di medicina 2014/15, stabilendo l’ammissione in sovrannumero di oltre duemila studenti bocciati lo scorso mese di aprile al test di ammissione.

Il quiz va in pensione, abolito il test dal 2015 nuove regole di selezione

Stop ai quiz-ghigliottina, agli accavallamenti esame di stato-preparazione al test Medicina, allo stillicidio dei ricorsi, alle sperequazioni, ai vizi del “vecchio regime”, ai veleni pre e post-test.

Abolito il test, cosa succederà esattamente  l’anno prossimo? Accesso libero al primo anno e selezione in base agli esami sostenuti e al merito. Non solo: addio alle domande cruciverba e all’odiata “cultura generale”. Ad anticipare, seppure sommariamente, le nuove regole del nuovo corso è lo stesso Ministro Giannini. Dall’anno accademico 2015/2016, queste le prime specifiche, la valutazione avverrà alla fine del primo o del secondo anno di università.

Arriva il modello francese: ecco come funziona

Test medicina modello Francese

Test medicina modello Francese

Immatricolazione aperta a tutti e selezione basata sugli esami sostenuti e sul merito dello studente. Spiegandoci meglio, il modello che ci prepariamo ad importare dai cugini funziona grosso modo così: non c’è selezione in ingresso, niente quiz, niente crocette. Tutti possono iscriversi a Medicina. Il numero chiuso, tuttavia, non è eliminato ma solo posticipato ed interviene precisamente alla fine del primo anno di corso. Tutti gli studenti devono sostenere una prova complessiva, estremamente selettiva, modellata su argomenti specifici affrontati a lezione.

Ma abolito il test, il modello francese non elimina il numero chiuso – Tagliola solo rimandata, mormorano gli scettici: in realtà solo il 20-30% dei candidati supera la prova. Di fatto un vero e proprio concorso con tanto di graduatoria e un numero programmato di posti da assegnare. In sintesi chi rientra nelle posizioni utili è ammesso al secondo anno e al prosieguo del corso. Chi supera il punteggio minimo (10/20) senza risultare vincitore può, se vuole, iscriversi subito al secondo anno di Biologia, senza ulteriori attese. I bocciati, tuttavia, possono ritentare la prova solo una volta, dopodiché le porte di Medicina si chiudono definitivamente.

Selezionare al primo anno conviene? Ma le perplessità non abbracciano solo aspetti di carattere tecnico-pratico, ma si estendono alle finalità stesse della valutazione. Il modello francese riuscirà davvero a dare scacco matto alle iniquità sistemiche dell’attuale test di ammissione? In Italia, avvertono i docenti,  al primo anno si insegnano prevalentemente  scienze di base, prettamente teoriche, che da sole non valutano certo il bravo medico. Come a dire, fatto il sistema, trovate le spine.

“Ma nel caso italiano dovranno per forza essere fatti dei correttivi”, puntualizza la Giannini. Allo «spostamento» in avanti della selezione si accompagnerà ad una selezione più dura, per la quale solo meritevoli e capaci andranno avanti, con i parametri di valutazione probabilmente affidati alle singole università, che godranno in questo senso di un’ampissima (ma indefinita) autonomia decisionale: “Noi come ministero decideremo lo standard di valutazione, vediamo se fare come in Francia dove poi le asticelle che consentono di andare avanti vengono stabilite dai singoli atenei”.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto