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Medicina 2015, Test aboliti? Date Miur e Caos Giannini

Redazione Controcampus 7 Novembre 2014
R. C.
29/03/2024

Test Medicina 2015.

Dopo il “pasticcio” Specializzazioni Medicina (prove annullate e poi salvate), riesplode la polemica intorno al numero chiuso. Test Medicina 2015, sarà numero aperto?

Come funzionerà il Test Medicina 2015: info e  novità su date, sanatorie e possibile abolizione del numero chiuso.

Ancora tiepidi i chiarimenti circa l’attesa riforma della selezione per medici ed odontoiatri. Autunno di bocche cucite al Miur.

Dopo i proclami primaverili, è di nuovo caos intorno al Test Medicina 2015.  Modello francese “corretto” all’italiana verso la fumata bianca. Ma i tempi si allungano.

Sarà probabilmente la prima volta dell’annunciato “modello francese”, per un Test Medicina 2015 che, tra maxi-ricorsi, immatricolazioni soprannumerarie e resistenze politico-accademiche, stenta la trovare l’esatta quadratura. Intanto c’è giù una data. Ad aprire il valzer del Test Medicina 2015 sarà l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha da poco pubblicato il bando d’iscrizione al test di ammissione per medicina in lingua inglese. La data da cerchiare è il 28 Gennaio, con i risultati che saranno on line già il 10 Febbraio.

Lo scopriremo solo vivendo. Ufficialmente non è stato deciso alcun cambiamento rispetto alla normativa vigente sul numero chiuso né sono state avanzate proposte concrete di cambiamento dei meccanismi di selezione, ormai in vigore da oltre di 15 anni. Il Ministro dell’Istruzione Giannini ha, in tempi non sospetti, manifestato l’intenzione di modificare il sistema di selezione degli aspiranti medici e odontoiatri, ma da allora l’unica indicazione pressoché certa rimane il modello cui il Ministro dichiara di volersi ispirare: quello francese. Dall’anno accademico 2015/2016, queste le prime specifiche, la valutazione avverrà alla fine del primo anno di università. 

Non abolizione, ma rivisitazione per i test di medicina 2015. Numero chiuso in pensione? La risposta sarà probabilmente un no. No all’abolizione del Test Medicina 2015, ma sì ai correttivi. Le parole sono importanti, recitava una celebre massima “morettiana”.

Lo sa bene il Ministro Gelmini che da mesi va ripetendo che “le riforme prima si elaborano e poi si annunciano. Nessuno ha mai parlato di eliminazione del numero chiuso. Ho solo insistito sulla necessità di una rivisitazione del meccanismo selettivo alle facoltà di Medicina”.

Non sarà, insomma, un addio al numero programmato, ma al test medicina così come lo conosciamo. Niente accesso libero quindi.

Accesso libero ai test medicina 2015 per studenti e rappresentanze

Numero chiuso al capolinea per i test di medicina 2015. Gli studenti ci credono: accesso libero per tutti. Un feeling impossibile, messo alla corda dagli scandali (vedi Bari), dalle irregolarità (graduatorie annullate, plichi manomessi o dispersi, test non anonimi), dagli errori nella formulazione delle domande e nella somministrazione delle prove, dalla querelle “bonus maturità” (introdotto e ritirato a tempo record), e soprattutto dall’incessante scrosciare di sanatorie e ricorsi, colle università puntualmente trascinate alla sbarra, svergognate e condannate a sonanti risarcimenti. Una debacle certificata dalla storica sentenza del Tar del Lazio che solo lo scorso Aprile ha dichiarato illegittimo il Test Medicina 2014, stabilendo l’ammissione sovrannumeraria di oltre 2000 studenti bocciati al test di ammissione.

Un immobilismo giocato tutto sulle spalle dei ragazzi. Basta scherzare col futuro degli studenti. Servono risposte rapide, concrete. Si può riassumere così la protesta di studenti e rappresentanze, che spingono per un ripensamento strutturale ed “etico”dell’accesso. No ai quiz-ghigliottina, agli accavallamenti maturità-preparazione al test Medicina, alla spirale dei ricorsi, dei veleni pre e post-test.

Test Medicina 2015: abolito il numero chiuso arriva il modello francese

Arriva il modello “francese”. Ecco come funzionerà. Che il Test Medicina non goda di buona salute è fatto ormai pacifico. Per di più se le soluzioni “in casa” sembrano latitare disperatamente. Tanto vale sbirciare oltralpe, allora, ai successi veri o presunti dei cugini francesi. La “cura francese” propone: accesso libero al primo anno e selezione in base ad esami sostenuti e merito. E ancora: addio alle domande cruciverba e all’odiata “cultura generale”.

Il modello francese per i test medicina 2015 non elimina il numero chiuso. Immatricolazione aperta a tutti e selezione basata sugli esami sostenuti e sul merito dello studente. Niente selezione all’ingresso, quiz e crocette. Resta però il numero chiuso, che non viene eliminato ma solo posticipato. La selezione interviene precisamente alla fine del primo anno di corso quando tutti gli studenti sostengono una prova complessiva, estremamente selettiva, modellata su argomenti specifici affrontati a lezione. Tagliola solo rimandata, mormorano gli scettici. Di fatto un vero e proprio concorso con tanto di graduatoria a numero programmato. In sintesi chi rientra nelle posizioni utili è ammesso al secondo anno e al prosieguo del corso. Chi supera il punteggio minimo (10/20) senza risultare vincitore può, se vuole, iscriversi subito al secondo anno di Biologia, senza ulteriori attese. I bocciati, tuttavia, possono ritentare la prova solo una volta, dopodiché le porte di Medicina si chiudono definitivamente.

Ricetta francese per i test medicina 2015, ma con un pizzico d’Italia. A chiarirlo è appunto il Ministro Giannini, che spiega: “Nel caso italiano dovranno per forza essere fatti dei correttivi”. Allo spostamento in avanti della selezione si accompagnerà ad una selezione più dura. “Noi come ministero” – continua –  “decideremo lo standard di valutazione, vediamo se fare come in Francia dove poi le asticelle che consentono di andare avanti vengono stabilite dai singoli atenei”.

Caos Giannini Miur: Specializzazioni Medicina e numero chiuso

A rilanciare la polemica sul numero chiuso, il “flop” delle ultime Specializzazioni Medicina 2015, con il disastro made in Cineca che ha condotto alla cancellazione delle prove, poi frettolosamente sconfessata dal Miur che salva il test, scongiurandone la ripetizione e aprendo alla soluzione del ricalcolo dei punteggi.

Epilogo “fantozziano” per una vicenda che riporta, con forza, l’accento sull’inderogabilità di una risposta finalmente risolutoria all’eterno dilemma: “accesso programmato o libero?”.

Bisogna aprire l’accesso, spezzare la catena, insiste l’Udu. Quella che è mancata finora è una fase di concertazione vera tra le parti, necessaria visti i dubbi più volte manifestati dal mondo accademico e lo scarso feeling tra Miur e Ministero della Salute. Obiettivo: il rifinanziamento del settore università e il risanamento di tutte le emergenze logistico, organizzative, economiche di cui soffre la nostra università .

Fondi insufficienti dal MEF – Ma proprio in merito alla richiesta dell’Udu di aumento della copertura per le borse di specializzazione, non si registrano passi avanti significativi. Il Miur, rivela lo stesso ministro Giannini,  avrebbe ottenuto dal Ministero dell’economia una quota di fondi per arrivare ad un aumento delle borse che però non è sufficiente al ripristino delle quote dello scorso anno. La promessa, l’ultima della titolare di Vaile Trastevere, è che si cercherà di chiedere al MEF di aggiungere i fondi mancanti. Fino ad allora, non si autorizzano sogni di gloria.

Udu e Codacons sui test medicina 2015 e sulle specializzazioni

Udu su modello francese e numero chiuso. Spezziamo la catena – Posizioni efficacemente fotografate nelle letture di Gianluca Scuccimarra, Cordinatore Nazionale Udu e Carlo Rienzi, Presidente Nazionale Codacons.

Gianluca, con tutta probabilità il prossimo Test Medicina 2015 vedrà l’ìntroduzione del chiacchieratissimo “numero chiuso alla francese”. Un segnale d’apertura?

“Sì, purché non sia uno spot. Negli ultimi anni il sistema del numero chiuso si è rivelato fallimentare da tutti i punti di vista. L’enorme mole di ricorsi vinti dall’Udu dimostra che  la discussione sul numero chiuso non può attendere. Basta giocare col futuro degli studenti.” – Dice Gianluca Scuccimarra –

“Non si può continuare a sostenere la fondatezza dei test come strumento di selezione. – Continua – Occorre un ripensamento di tutto il settore della selezione medica, magari con un primo anno comune con facoltà affini finché non arrivano i finanziamenti.”

“Perché l’orizzonte ultimo rimane quello di vedere finalmente restituiti alle università i tagli fatti negli anni passati e arrivare a una selezione in itinere che abbia criteri oggettivi e omogenei per tutto il territorio. Chiediamo che il tavolo sul numero chiuso si avvii immediatamente e ponga allo studio le strade percorribili per superare questo sistema. In caso contrario ricorreremo mettendo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione: dalla rappresentanza in CNSU, alla mobilitazione fino alle azioni legali”.

A far riesplodere la polemica sul numero chiuso è stata la vicenda del Test Specializzazioni Medicina, con il “salvataggio” delle prove e la soluzione del ricalcolo dei punteggi. Come giudichi questa mossa? Che segnale è in vista del Test Medicina 2015?

“Mi pare la soluzione di chi non sa più che pesci prendere. Il MIUR prende in giro ancora di più gli studenti di fatto negando quanto aveva affermato solo pochi giorni fa, trovando una soluzione che è evidentemente costruita ad arte. Come è possibile che due test che fanno riferimento ad aree mediche diverse tanto da portare il MIUR a fare le prove in due giorni separati abbiano 28 quesiti su 30 simili? Come è possibile che in entrambe le prove ci siano esattamente 2 domande su 30 “specialistiche”? Sono solo alcune delle domande a cui il MIUR dovrà dare risposte e temiamo che queste siano ancora più incerte di questa fantomatica soluzione.

Un nuovo scoglio sulla strada dell’annunciata riforma dei meccanismi di accesso. Come reagire?

“Per noi la soluzione rimane sempre e solo una: andare a sanare la situazione di tutti coloro che hanno sostenuto i due test incrociati, ossia dell’area medica e clinica. Non esiste altra soluzione che tuteli tutti i giovani medici che hanno tentato i test. Se questo non avverrà siamo pronti a continuare la nostra battaglia con tutti gli strumenti a disposizione: dalla mobilitazione (il 5 novembre siamo stati davanti al MIUR insieme alle associazioni di giovani medici per il sit-in da loro convocato) alle vie legali, dove di fatto si aprono praterie con questo ulteriore provvedimento incredibilmente miope.”

Il flop di Miur-Cineca rappresenta senza dubbio una battuta d’arresto nella lotta al numero chiuso. Pensi che il ricalcolo dei punteggi porterà ad una nuova telenovela?

“Il ricalcolo dei punteggi è cosa sempre e comunque sbagliata perché va a modificare una situazione già consolidata colpendo casualmente i candidati senza alcuna motivazione. L’assurdo è che in maniera del tutto casuale (o meglio decisa a tavolino dal MIUR) ci saranno giovani medici che perderanno fino a due punti (quelli che avevano risposto in maniera esatta) e altri che ne guadagneranno fino a 0,6. Un’operazione senza senso che strapperà la borsa di specializzazione a centinaia di ragazzi creando solo ulteriori diseguaglianze”. – Conclude Gianluca Scuccimarra –

Presidente Rienzi, col flop Cineca-Miur ritorna la querelle “numero chiuso sì, numero chiuso no”. Si parla di apertura al modello francese in vista dell’atteso Test Medicina 2015, ma i segnali  di questa vigilia parlano di una strada ancora ripida ed accidentata. Come valuta il dietrofront del Miur? Decisione giusta o classico “salvagente”?

“Una soluzione che non risolve nulla, un tentativo di salvare il salvabile che si scontrerà con una raffica di ricorsi da parte dei bocciati. Questo perché il Ministero non può cambiare le regole del gioco a proprio piacimento, modificando idea nel giro di poche ore, di fronte ad un pasticcio che richiede ben altri interventi da parte delle istituzioni.” – Dice Carlo Rienzi –

“Le responsabilità in questa vicenda sono chiarissime, e lo stesso dicastero non può lavarsene le mani, in quanto ha il compito di vigilare sulla correttezza dei test e delle prove di accesso.” – Continua –

“Ovviamente la situazione, a seguito del dietrofront del Ministero, è mutata. Non sarà possibile chiedere risarcimenti per le nuove spese da affrontare né il danno morale per la ripetizione della prova, proprio perché non ci saranno nuovi test. Stiamo tuttavia studiano la fattibilità di un ricorso collettivo da parte dei bocciati, che potrebbe poggiare proprio sullo scambio dei quiz durante le prove e sulla modifica dei risultati finali. Crediamo che la soluzione per il Ministero e per gli interessati sia solo una: consentire l’accesso alle scuole di specializzazione a tutti coloro che hanno sostenuto le prove del 29 e 31 ottobre. In tal modo si eliminerebbero le conseguenze dell’errore materiale, si garantirebbero i diritti di tutti i candidati e si eviterebbe un contenzioso legale che potrebbe avere costi e conseguenze pensatissime per il dicastero.” – Conclude Carlo Rienzi –

L’Udu, intanto, chiede l’ennesima sanatoria. Indispensabile premessa di qualsivoglia proposta di riforma del Test Medicina 2015. Il ricalcolo dei punteggi potrebbe, infatti, stravolgere sensibilmente esiti e graduatorie. Come evitare questa nuova ingiustizia?

“L’esposto alla Corte dei Conti ha ragione di esistere quando si profila un danno alla collettività realizzato da una errata gestione dei soldi pubblici. Al momento la mancata ripetizione delle prove esclude tale ipotesi, ma restiamo vigili e seguiremo da vicino tutti gli sviluppi del caso, per denunciare qualsiasi violazione dei diritti degli utenti ed impedire che in futuro possano ripetersi simili pasticci indegni di un paese civile.”

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto