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Centenario della Grande Guerra, dal 25 febbraio al 23 giugno a Univr

Redazione Controcampus 20 Febbraio 2015
R. C.
19/04/2024

Università degli Studi di Verona - Centenario della Grande Guerra.

 Dal 25 febbraio al 23 giugno conferenze, seminari, mostre e spettacoli

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Il cartellone di eventi organizzato da università in collaborazione con Comune, Istituto veronese per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, Società letteraria e Steinway society

Nel Centenario della Grande Guerra raccontare la Grande Guerra a un pubblico vasto composto da studenti dell’università e cittadini attraverso un percorso di riflessione che tenga conto delle più recenti acquisizioni della storiografia italiana e internazionale.

Cartellone di eventi Centenario della Grande Guerra proposto da Univr

È questo il cuore del cartellone di eventi Centenario della Grande Guerra proposto dall’università di Verona in collaborazione con Comune di Verona, Ufficio scolastico provinciale, Istituto veronese per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, Società letteraria e Steinway society. Dal 25 febbraio al 23 giugno, nell’anno del centenario dell’intervento dell’Italia nella prima Guerra mondiale e del settantesimo anniversario della Liberazione, studiosi, giornalisti, attori, cantanti e scrittori renderanno omaggio a una delle pagine di storia tra le più importanti del secolo scorso. Lo faranno attraverso una proposta culturale ampia che contempla conferenze, seminari, mostre, visite guidate e spettacoli che sappiano rispondere ad alcuni degli interrogativi ancora aperti per dare vita a una riflessione condivisa tra studiosi e opinione pubblica a partire da basi scientifiche e didattiche. Per il suo valore culturale il cartellone di eventi dell’ateneo ha ottenuto la concessione del logo ufficiale del Centenario della prima Guerra Mondiale dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. L’immagine, scelta attraverso un concorso di idee, rappresenta la sagoma di un fante in posizione di riposo che si staglia su una base grigia con lo sfondo tricolore, quasi una strada ideale da percorrere.

Gli eventi del Centenario della Grande Guerra andranno in scena in ateneo, Società letteraria, Gran Guardia, teatro Camploy e in alcuni dei luoghi in cui si sono consumati i fatti del primo conflitto mondiale. Ad aprire gli appuntamenti, il 25 febbraio, alle 17.30 nell’aula T1 del Polo Zanotto, la conferenza con Gian Enrico Rusconi, dell’università di Torino “Perché l’Italia è entrata in guerra?”. L’incontro con

il noto storico e politologo apre anche il primo ciclo di conferenze Centenario della Grande Guerra “La guerra degli italiani. Politiche, spazi e protagonisti del primo conflitto mondiale” organizzato con il coordinamento scientifico di Renato Camurri, docente di Storia dell’Europa contemporanea dell’università di Verona. Le conferenze, tutte in programma alle 17.30 nella Società letteraria di piazzetta scalette Rubiani, proseguono il 4 marzo, con Fulvio Cammarano dell’università di Bologna che interverrà su “Il neutralismo italiano: teoria e pratiche” e il 16 marzo con “Tutti alla frontiera, con la spada e con il cuore. Le molteplici anime dell’Italia interventista” un incontro con Stefano Biguzzi, presidente dell’Istituto veronese per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, autore di un importante volume sulla figura di Cesare Battisti. Il 10 aprile Enrico Camanni, giornalista e storico dell’alpinismo parlerà su “Montagne di guerra” mentre il 23 aprile Fabio Degli Esposti, dell’università di Modena e Reggio Emilia, terrà la conferenza “L’altro esercito: l’economia italiana alla prova della guerra totale”. Il ciclo di conferenze si chiuderà il 18 maggio con la partecipazione dello storico militare Paolo Pozzato che interverrà su “La verità negata: l’evoluzione tattica dell’esercito italiano nel primo conflitto mondiale”.

Seminari per il Centenario della Grande Guerra

Cinque i seminari organizzati nell’ambito del ciclo “Lessico della Grande Guerra”, realizzati con il coordinamento scientifico di Renato Camurri e in programma alle 15, nell’aula seminari del Palazzo di lettere dell’università di Verona. Il 3 marzo Andrea Baravelli dell’università di Ferrara interverrà su “Retoriche”, l’11 marzo Gustavo Corni dell’università di Trento ed Enzo Fimiani, direttore della biblioteca provinciale di Pescara interverrà su “Guerra” in occasione della pubblicazione del volume dizionario della Grande Guerra a cura di Corni e Fimiani, Textus edizioni del 2014. Il 31 marzo Daniele Ceschin dell’università di Venezia interverrà su “Soldati”. Si prosegue il 22 aprile in compagnia di Mauro Passarin, conservatore del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza che parlerà di “Trincee”, mentre il 20 maggio Claudio Rigon, scrittore e fotografo parlerà di “Paesaggi”.

Rientrano, invece, nei Colloqui annuali di Storia dell’Europa contemporanea, una nuova iniziativa che si inaugurerà con gli incontri del 25 e 26 maggio che si terranno alle 17.30, rispettivamente nella sala convegni del Palazzo della Gran Guardia e nella Società letteraria con “Il racconto sociale della Grande Guerra. Svolte e stagioni” e “Il mito della Grande Guerra. Un criterio, un libro, un percorso” di Mario Isnenghi dell’università di Venezia. Entrambi gli incontri saranno chiusi con l’esecuzione della suite “Le tombeau de Couperin” del compositore Maurice Ravel.

In cartellone per il Centenario della Grande Guerra anche spettacoli, mostre e visite guidate. Martedì 24 marzo, alle 21 al teatro Camploy Fonderia Mercury porterà in scena “E Johnny prese il fucile”, audiodramma in teatro con Marco Baliani attore, drammaturgo e regista teatrale. Mercoledì 25 sempre alle 21, al Polo Zanotto, Massimo Bubola presenterà “Il testamento del capitano”, concerto per il centesimo anniversario dalla Grande Guerra. Dal 13 maggio, invece, la Biblioteca Frinzi, ospiterà la “Mostra documentaria l’Italia in Guerra”. L’inaugurazione della mostra sarà anche l’occasione per presentare l’ultimo lavoro dello storico Emilio Franzina “La storia (quasi vera) del Milite ignoto raccontata come un’autobiografia”, edito nel 2014 da Donzelli. Tra i numerosi appuntamenti in calendario anche una “visita guidata ai paesaggi della Grande Guerra sull’Altipiano di Asiago”. Claudio Rigon scrittore e fotografo vicentino condurrà i partecipanti sul monte Zebio, alla ricerca dei luoghi di “Un anno sull’Altipiano”, libro di memorie di Emilio Lusso.

Il cartellone Centenario della Grande Guerra si chiuderà il 23 giugno, alle 21.15 al Polo Zanotto con lo spettacolo “La Grande Guerra meschina”. Uno spettacolo di narrazione musicale di e con Alessandro Anderloni. L’autore e regista sarà accompagnato dalla voce di Raffaella Benetti e dalla fisarmonica di Thomas Sinigaglia.

© Riproduzione Riservata
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Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto