>
  • Mazzone
  • Andreotti
  • Gelisio
  • Miraglia
  • Pasquino
  • Bruzzone
  • Catizone
  • di Geso
  • Califano
  • Bonetti
  • Paleari
  • Napolitani
  • Crepet
  • Liguori
  • Falco
  • Barnaba
  • Rossetto
  • Ferrante
  • Boschetti
  • Romano
  • Cacciatore
  • Scorza
  • Baietti
  • Coniglio
  • Gnudi
  • Santaniello
  • de Durante
  • Bonanni
  • Rinaldi
  • Chelini
  • Meoli
  • Alemanno
  • Quarta
  • Carfagna
  • Tassone
  • De Leo
  • Algeri
  • Dalia
  • Romano
  • Grassotti
  • Buzzatti
  • Ward
  • Casciello
  • Quaglia
  • Valorzi
  • Antonucci
  • Leone
  • Cocchi
  • De Luca

Valore legale dei titoli di studio universitari rilasciati in Svizzera

Redazione Controcampus 23 Febbraio 2015
R. C.
25/04/2024

Ecco qual'è il valore legale dei titoli di studio universitari rilasciati in Svizzera: legge federale sul promovimento e sul coordinamento del settore universitario svizzero.

Mi sono laureato-a in Svizzera presso una facoltà ed Università Privata, ma la mia laurea ha Valore Legale in Italia?

Qual’è il valore legale dei titoli di studio universitari rilasciati da organizzazioni private in Svizzera? Ha valore in Italia la Laurea conseguita presso i privati svizzeri? A risponderci è l’Unipsa

Da qualche tempo molti dei nostri lettori si chiedono se la laurea conseguita all’estero e precisamente in Svizzera, presso un Università privata, ha Valore Legale in Italia.

Lo abbiamo chiesto alla segreteria di un’Università Privata Svizzera, la Unipsa, il Politecnico degli studi aziendali e Università a distanza che ha risposto alle nostre domande fornendoci la comunicazione della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI sul Valore Legale dei Titoli di Studio Universitari rilasciati in Svizzera.

“La laurea triennale in economia presso il Politecnico degli studi aziendali (Svizzera) é riconosciuta in Italia e se può essere convertita in un titolo di laurea triennale senza dover sostenere nuovi esami e se da l’opportunità di proseguire con la laurea magistrale in Italia” – Chiede S.F. –

Il  Valore Legale dei Titoli di Studio Universitari rilasciati in Svizzera

In Svizzera la formazione è prevalentemente d’iniziativa pubblica, con però una rilevante presenza di scuole private. Parte di esse, destinate anzitutto a una clientela svizzera, sono integrate nel sistema pubblico al punto da beneficiare anche di finanziamenti pubblici. Altre invece sono aperte specialmente alla clientela internazionale, senza riferimento al sistema pubblico svizzero di formazione. Fra questi estremi vi sono situazioni intermedie, perfino curricoli di situazione diversa offerti dalla medesima scuola.

Di principio in Svizzera non è richiesta preventiva autorizzazione per offrire formazione nel settore universitario, organizzare esami o rilasciare titoli di studio. Autorità federali o cantonali, secondo le rispettive competenze, vigilano in taluni casi sulle scuole private e in altri ancora concedono il diritto di rilasciare dei titoli e di offrire delle formazioni. Ciò avviene tuttavia in modo non generalizzato.

Questa puntuale vigilanza pubblica si traduce nell’obbligo per i privati di sottostare ad essa, segnatamente a controlli della qualità, se vogliono fare uso di determinate denominazioni protette e come tali riconosciute. Denominazioni non protette sono tuttavia ampiamente diffuse.

La mancanza d’inserimento o di compatibilità con il sistema pubblico, o di vigilanza da parte delle autorità pubbliche, indica una diversa ma non per questo minore qualità.

In totale autonomia rispetto al settore pubblico operano in Svizzera scuole private prestigiose. Non tutte quelle operanti lo sono. La tradizione svizzera vuole che, all’infuori dei casi specialmente regolamentati, giudice della qualità di una formazione sia l’utente o il mercato del lavoro prima che lo Stato.

Conformemente alle tendenze internazionali, sono introdotte vieppiù in Svizzera procedure di accreditamento non discriminanti tra offerta pubblica e privata. L’accreditamento attesta un controllo esterno della qualità e implica di regola riconoscimenti, non però finanziamenti, da parte dei poteri pubblici.

Un sistema coerente di accreditamento della formazione universitaria (terziario A secondo la classificazione internazionale) non è ancora compiutamente introdotto in Svizzera: 

  • La Confederazione regola in modo esaustivo le Scuole universitarie professionali (SUP) pub- bliche o private. Per potersi denominare SUP o rilasciare titoli SUP un’istituzione deve neces- sariamente essere accreditata dalla Confederazione.
  • La Confederazione (proprietaria dei Politecnici federali) e i Cantoni (proprietari delle Università pubbliche) coordinano invece di comune accordo, tramite la Conferenza universitaria svizzera (CUS), la formazione universitaria accademica pubblica. Ai Cantoni è lasciata ampia autono- mia per quanto concerne le università private sul loro territorio. Alcuni Cantoni conoscono p.e. procedure che autorizzano la scuola a portare un nome, al solo fine di evitarne di ingannevoli, senza che ciò implichi alcun giudizio sul valore. Su proposta dell’Agenzia nazionale di accredi- tamento (OAQ), la CUS accredita facoltativamente le università pubbliche e quelle private o loro singoli curricoli.

Un’istituzione può richiedere un accreditamento come università, istituzione universitaria, istituzione del settore universitario che offre cicli di studio di bachelor, o istituzione nel settore universitario che offre perfezionamento, se soddisfa alcuni requisiti minimi.
Esiste anche la possibilità di accreditare certi cicli di studio a condizione che siano offerti da un’istituzione accreditata o riconosciuta in base alla legge federale dell’8 ottobre 1999 sull’aiuto alle università (LAU, RS 414.20).

La nuova legge federale sul promovimento e sul coordinamento del settore universitario svizzero (LPSU), approvata dal Parlamento il 30 settembre 2011, prevede che la denominazione “università”, “scuola universitaria professionale” e le denominazioni derivate, saranno permesse alle sole istituzioni pubbliche o private accreditate dalla competente Autorità nazionale.

Resterà tuttavia libera come finora, sotto denominazione non protetta (p.e. “accademia”, ecc.) l’attività non accreditata. L’entrata in vigore della LASU è prevista per il 2015.

Riconoscimento titoli di studio universitari

  • Riconoscimento e Valore Legale dei Titoli di Studio Universitari ai fini dell’ammissione all’esercizio di una professione regolamentata (p.e. medicina, avvocatu- ra, ecc.), sono le leggi federali o cantonali regolanti la professione che stabiliscono quali titoli sono riconosciuti. Di regola soltanto quelli rilasciati dalle università riconosciute secondo la legislazione federale. Rarissimi sono del resto in Svizzera i titoli finalizzati all’esercizio di professioni regolamentate rilasciati da istituzioni private (p.e. teologia).
  • Riconoscimento e Valore Legale dei Titoli di Studio Universitari per le professioni non regolamentate (p.e. management, giornalismo, ecc.) spetta di fatto al datore di lavoro “riconoscere” o meno il valore di un titolo di studio; significativo può essere l’accreditamento o comunque una certificazione di qualità rilasciata da enti privati generalmente riconosciuti.
  • Riconoscimento e Valore Legale dei Titoli di Studio Universitari ai fini del proseguimento degli studi, è l’università dove si intende proseguirli che riconosce il valore di un titolo precedente. Analogamente a quanto avviene per l’equivalenza dei titoli esteri ove non esista un accordo internazionale con il paese di provenienza, le università si basa- no sul parere dello Swiss Enic, che agisce su mandato della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI).

Istituzioni private d’insegnamento con sede in Svizzera, non accreditate come Università o Istituti universitari dalla Conferenza universitaria svizzera (CUS), possono quindi rilasciare titoli di studio.

Valore legale dei titoli di studio e cosa non danno diritto

  • non danno di regola alcun diritto d’accesso immediato ai fini del proseguimento degli studi nel sistema universitario (pubblico) svizzero;
  • non sono di regola riconosciuti ai fini dell’esercizio in Svizzera di professioni regolamentate;
  • ai fini dell’esercizio in Svizzera di professioni non regolamentate, vale il libero apprezzamento del datore di lavoro.

Il Valore Legale dei Titoli di Studio Universitari di questi titoli non è in genere protetto da accordi internazionali; spetta in ogni caso alle auto- rità estere riconoscerlo all’estero.

Il fatto per una scuola privata di esercitare legittimamente in Svizzera in base al principio della libertà economica, o di essere autorizzata a portare una denominazione non soggetta ad accreditamento (p.e. il nome “università” è liberamente utilizzabile nella grande maggioranza dei Cantoni, almeno fino all’entrata in vigore della nuova LASU nel 2015), non implica, da parte delle autorità svizzere, ricono- scimento alcuno dell’insegnamento impartito, né di esami superati né di titoli rilasciati.

L’uso di designazioni professionali e di titoli non è regolato in maniera generale. La Confederazione ha adottato delle disposizioni allo scopo di proteggere determinati diplomi federali nell’ambito della formazione professionale e della formazione universitaria (ma limitatamente ai Politecnici federali e Scuole universitarie professionali SUP). L’uso privato di titoli (al di fuori dei rapporti professionali) non è invece disciplinato dalla legislazione federale.

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto