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Bianca Guaccero e Assisi al Teatro di MSS in oggi sto da Dio

Redazione Controcampus 4 Maggio 2015
R. C.
18/03/2024

Oggi sto da Dio, con Bianca Guaccero e Sergio Assisi, a Mercato S.

Severino.

Stagione teatrale 2014-2015: grande successo per Oggi Sto da Dio (regia di Mauro Mandolini), sublime commedia all’italiana scalfita da una comica inquietudine ed ingemmata dagli afflati istrionici di Sergio Assisi e dal talento e dalla bellezza di Bianca Guaccero.

Bravissimi gli attori. Regia, testi, scene (A. Simonetti) e costumi (A. Bargilli) a dir poco magistrali. Piacevoli anche le musiche originali di Louis Siciliano.

Cala, così, il sipario sulla suggestiva rassegna organizzata dalla Fondazione Teatro e ideata dal compianto Presidente Giovanni Basile.

Applausi scroscianti e fragorose risate, martedì sera, nell’incantevole cornice del Teatro Comunale di Mercato S. Severino, per Oggi sto da Dio, divertentissima pièce all’italiana con Sergio Assisi, Bianca Guaccero, Fabrizio Sabatucci e Giancarlo Ratti, diretta da Mauro Mandolini.

Al di là delle traballanti e malferme condizioni atmosferiche, un pingue numero di spettatori, attratti dall’insondabile ed etereo retaggio della Fondazione Teatro e dal lignaggio dei valenti protagonisti, ha scelto di trascorrere una gustosa serata all’insegna del gaudio. Oggi Sto da Dio (Quisquilie Production), infatti, è una frizzante commedia sulle contraddizioni italiote, che fa ridere e riflettere allo stesso tempo.

La sinossi di Oggi sto da Dio con Bianca Guaccero e Sergio Assisi

Sceneggiatura (firmata da Assisi, Sabatucci, L. Gioielli e D. Prato) edule, leggera, sarcastica, corredata da laute citazioni letterarie, agiografiche, bibliche e cinematografiche, tutt’altro che banali. Gli autori colgono in pieno i pregi e i difetti del Bel Paese, dipingendone Nord, Centro e Sud in maniera a dir poco fedele. A far da sfondo, sul palco, è un enorme monolite a forma pseudo – piramidale, all’apice del quale spicca un occhio, simile a quello di Ra, immarcescibile divinità egizia.

Il tripudio di emozioni sviscerate dall’effluvio di battute, eseguito, con dovizia di particolari, dai quattro abili attori, ha letteralmente infiammato la platea, conducendola in un caleidoscopico mondo parallelo. Una dimensione onirica, eterea e sublime, corredata dai pittoreschi ed ironici dialoghi tra Sant’Ambrogio (il rigoroso), San Pietro (l’indeciso), San Gennaro (il fanfarone) e la segretaria del Signore (Bianca Guaccero). I tre protettori, convocati dall’Altissimo, scoprono di dover salvare l’Italia, terra di declino e perdizione, da un’ecatombe annunciata. L’affascinante portavoce di Dio (Bianca Guaccero), pertanto, affida a ciascuno delle prove: S. Ambrogio deve sporcarsi le mani, convincendo Dora, procace circense, a fare la scelta giusta; S. Pietro, invece, deve convincere Faustino (Giancarlo Ratti) a sposare Rosetta (Bianca Guaccero); S. Gennaro, infine, deve ricondurre un gruppo di fanciulli molto vivaci sulla retta via. E’ questa, in soldoni, la sinossi di Oggi sto da Dio, finissage dell’acclamata stagione organizzata dalla Fondazione Teatro presieduta dall’Avv. Andrea Torre.

Bianca Guaccero è divina, compita, suadente. Si trasforma, con eleganza, in vari personaggi, edulcorando la scena con il suo sguardo sensuale, profondo, intenso, a tratti mefistofelico e, pertanto, tremendamente persuasivo.

Sergio Assisi dà il meglio di sé sia nelle vesti di San Gennaro, sia in quelle dell’introverso e ricurvo ragioniere Lamberto Maria Buonfaggiano e della partenopea madre di Faustino (un’interpretazione davvero molto divertente). Esprime il suo talento, la sua innata verve comica, con una semplicità impressionante. Bravissimi anche Fabrizio Sabatucci (S. Pietro) e Giancarlo Ratti (S. Ambrogio), che partecipano con disinvoltura alla riuscitissima pièce corale dall’epilogo davvero sorprendente ed imprevedibile!

I protagonisiti di Oggi sto da Dio: Bianca Guaccero e Sergio Assisi

Pochi istanti prima dell’apertura del sipario, sul palco del Comunale di Mercato S. Severino, abbiamo intervistato i quattro protagonisti di Oggi sto da Dio: Bianca Guaccero, Sergio Assisi, Fabrizio Sabatucci e Giancarlo Ratti.

Bianca Guaccero è un’attrice, presentatrice e cantante italiana dotata di talento e fascino a dir poco rari. Nel corso della sua iridata carriera artistica ha lavorato al fianco dei migliori interpreti, autori ed anchorman italiani, vincendo, tra l’altro, due importantissimi premi: il Premio Penisola Sorrentina e il Premio Personalità Europea. Bianca Guaccero: qual è la tua opinione in merito alla commedia Oggi sto da Dio? E che cosa simboleggia per te la recitazione?

“Credo che Oggi sto da Dio – dichiara Bianca Guaccero – sia una commedia che si inserisce bene nel contesto sociale, storico ed epocale in cui stiamo vivendo. In realtà, questi tre Santi sono il pretesto per parlare degli italiani, dal nord al sud, al centro. E Dio, forse, non è altro che un superio creato da Sergio (Assisi) e Fabrizio (Sabatucci) per indicare, probabilmente, una presa di coscienza sul fatto che non se ne può più di certe problematiche. E quindi, come dire: Dio è stanco, ed anche noi, forse, lo siamo. Il problema però resta, a dir poco, insormontabile se ci lamentiamo e non facciamo mai niente per cambiare le cose. Attraverso l’ironia, dunque, diamo un messaggio che forse in questo momento è anche un po’ amaro. La recitazione è una cosa complicata da spiegare. Per me è una grande forma libertà, soprattutto quella teatrale, perché è diversa dalle altre. C’è un contatto diretto con la gente, un’energia che confluisce nella stanza, nel teatro. Si tratta, quindi, di una recitazione più viva. E’ per questo che la preferisco, senza ombra di dubbio – conclude la bellissima Bianca Guaccero -”.

Sergio Assisi è un talentuoso, poliedrico e simpatico attore e sceneggiatore di origini partenopee. Dal teatro al cinema, sino a scalfire il piccolo schermo. La sua è una carriera costellata di lauti successi. Sergio potresti parlarci di  Oggi sto da Dio, divertente commedia da te scritta ed interpretata. Che cosa rappresenta per te la recitazione?

“Ci tengo a chiarire che l’idea della pièce Oggi sto da Dio è nata da San Pietro, ossia da Fabrizio Sabatucci. Poi è stata sviluppata da entrambi. E, infine, è stata perfezionata e messa in scena da Lorenzo Gioielli e Daniele Prato. Questa commedia nasce dalla volontà di fare qualcosa di bello, di divertente. Almeno questa era l’idea iniziale. E credo che, ad oggi, abbiamo ottenuto degli ottimi risultati. Adesso, però, ci sarà la prova del nove. La tappa di Napoli, infatti, è per me a dir poco fondamentale. Il pubblico del sud, del resto, è davvero molto esigente da un punto di vista teatrale, e non solo. Quanto alla recitazione, credo che, purtroppo, in Italia, ci sia una confusione enorme. Una cosa è essere attori, o artisti in generale, e un’altra è essere fenomeni da baraccone. Non ci si può svegliare una mattina e fare l’attore, magari riuscendo, tramite la tv, a entrare nel business dello spettacolo. Quest’ultimo, infatti, non è arte. L’essere artisti, cioè artigiani di questo mestiere, è una cosa seria. La recitazione è una passione. E’ un dono ma anche una dannazione, perché non puoi farne a meno”.

Fabrizio Sabatucci è un attore, regista e sceneggiatore di origini romane con, alle spalle, una notevole carriera televisiva e cinematografica. Potresti parlarci di Oggi sto da Dio, pièce da te ideata ed interpretata, insieme a Sergio Assisi, Bianca Guaccero e Giancarlo Ratti? Che cosa raffigura per te la recitazione?

“Da gennaio, mese in cui la nostra tournee è iniziata, abbiamo raggiunto ottimi risultati. Dal sud al nord, passando per il centro. Con Oggi sto da Dio, abbiamo percorso un po’ il crocefisso d’Italia, e sulla scorta dei risultati del pubblico e delle opinioni della critica, credo che l’operazione sia perfettamente riuscita. La recitazione è passione assoluta, direi innata. Ce l’hai nel Dna. Perché altrimenti molleresti dopo due giorni. Per fare questo mestiere però ci vogliono tanti sacrifici. Dico sempre che il nostro è un mestiere per fondisti e mai per scattisti: cioè più duri, più insisti, e più raccoglierai i risultati”.

Cosa ne pensa Giancarlo Ratti, navigato attore italiano (che in Oggi sto da Dio veste i panni di Sant’Ambrogio) nonché parte integrante del cast della divertentissima trasmissione radiofonica “il ruggito del coniglio”, della recitazione?

“Citando un noto interprete di origini anglosassoni, rispondo che: l’attore è quel signore che si muove con disinvoltura tra i mobili in scena. Io non faccio l’attore. Io sono un attore. La differenza tra le due cose è del tutto fondamentale. Per noi attori, la normalità è essere artisti”.

Antonio Migliorino

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto