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Test medicina 2015: molti lo fanno all’estero, ecco dove e perché

Redazione Controcampus 21 Luglio 2015
R. C.
19/04/2024

Ultime news su test medicina 2015 e facoltà a numero chiuso: scadenza iscrizione, bando e soluzioni alternative al test d’ingresso, ecco perché molti scelgono di studiare medicina all’estero Il Miur ha pubblicato il bando per l’ammissione ai dipartimenti di medicina e chirurgia.

I posti disponibili ammontano a 9.513 unità (470 in meno rispetto all’anno scorso).

I test medicina 2015 si svolgeranno l’8 settembre, e saranno caratterizzati da una diminuzione dei pruriginosi quiz di cultura generale e logica. Ma i test d’accesso, le odiate prove selettive, continueranno, purtroppo, a falcidiare, anche quest’anno, le speranze di migliaia di futuri camici bianchi. Così, sulla scia di una recentissima sentenza, per molti studenti potrebbero aprirsi spiragli di luce e alternative al test medicina 2015 come il frequente ricorso o la possibilità di andare a studiare medicina all’estero.

L’adunanza plenaria del Consiglio di Stato ha, di fatto, dato il via libera al trasferimento dei futuri dottori da atenei stranieri a quelli italiani, senza alcun test in medicina.

A settembre, dunque, un’orda di aspiranti medici potrebbe virare verso atenei e meccanismi non del tutto inaccessibili, al fine di sopperire a un esito eventualmente infausto. Ma dove studiare medicina all’estero? Svizzera, Bulgaria, Spagna, Romania, Albania e Ungheria sono le mete più gettonate per chi vuole studiare medicina all’estero. La trafila appare tutt’altro che intricata. Nessun numero chiuso, nessun test d’ingresso (eccezion fatta per Spagna e Romania dove, da quest’anno, andrà in scena un test medicina in lingua) e corsi ampiamente abbordabili: studiare all’estero, anche solo per un anno, è possibile e non comporta alcun obbligo di trasferimento definitivo. L’unica incognita è rappresentata dai costi relativi a tasse universitarie e spese di vita, che variano dai diecimila ai cinquantamila euro l’anno. Senza contare i corrispettivi per le prestazioni effettuate dalle agenzie d’intermediazione. Si tratta, insomma, di soluzioni salate ma stuzzicanti, specialmente dopo la storica sentenza del Consiglio di Stato, depositata lo scorso 28 gennaio. In quest’articolo cercheremo di chiarire alcuni aspetti della questione, partendo dalla diramazione dell’attesissimo bando.

Test medicina 2015: date, posti disponibili e riduzione dei quiz di cultura generale

Il Miur ha pubblicato, come di consueto, i decreti relativi all’ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato per l’anno accademico 2015/2016. Con il D. M. numero 463, del 3 luglio scorso, il Ministero trasteverino ha tratteggiato i contenuti e le modalità di svolgimento delle temute prove d’accesso, ufficializzando alcune novità. I test medicina 2015 si svolgeranno l’8 settembre e saranno scalfiti, a differenza degli anni passati, da un maggior numero di quesiti specialistici (biologia e chimica). Alla diminuzione delle domande di cultura generale e logica corrisponderà un rinvigorimento delle norme a tutela dell’anonimato dei candidati. Gli aspiranti medici si contenderanno, inoltre, soltanto 9.513 posti disponibili, 470 in meno rispetto al 2014, a causa della discussa ed annunciata sforbiciata ministeriale, ordita su pressione delle associazioni di categoria. Il taglio (pari al 4%), attuato per far fronte al reale fabbisogno del sistema sanitario nazionale e ai cospicui accessi su ricorso degli ultimi anni, non sembrerebbe in grado di smorzare più di tanto gli animi dei futuri camici bianchi. Questi ultimi potranno, infatti, iscriversi ai test medicina 2015 dal 6 al 23 luglio sul portale universitaly.it, confidando, al di là dei risultati finali, nelle abituali soluzioni alternative, da tempo in voga nel panorama universitario italiano.

Alternative e soluzioni per chi non supera il test medicina 2015 in Italia

I futuri dottori che non riuscissero a superare i test medicina dell’8 settembre avrebbero, ad ogni modo, la possibilità di fuoriuscire dal ghetto grazie all’ausilio di alcuni espedienti e soluzioni alternative.

Potrebbero optare per l’iscrizione ad un corso di studi corredato da programmi affini a quelli delle facoltà di medicina. Oppure, potrebbero confidare nell’entrata in vigore dell’agognata e annunciata riforma alla francese (anche se, oramai, resta soltanto un’ipotesi ) in base alla quale, tutti avrebbero la possibilità di iscriversi, liberamente, alle facoltà di medicina, con l’obbligo di sostenere, alla fine del primo anno, un vero e proprio esame di sbarramento.

E, infine, potrebbero scegliere di studiare medicina all’estero, sulle ali dell’entusiasmo generato dalla storica sentenza del 28 gennaio scorso.

Test medicina 2015 all’estero: dove studiare medicina, costi, pro e contro

Optare per una soluzione alternativa e a dir poco suggestiva come il trasferimento all’estero, simboleggerebbe, del resto, un’ancora di salvezza per migliaia di studenti in medicina. Potrebbe trattarsi, infatti, di un escamotage per aggirare le oggettive complessità del test medicina in Italia.

Certo, ma a quali condizioni? E, soprattutto, cosa afferma la sentenza n. 1/15 del Consiglio di Stato in merito al problema numero chiuso per le facoltà sanitarie in Italia?

L’organo di giustizia amministrativa ha dato il via libera al trasferimento dei futuri dottori da atenei stranieri a quelli italiani, senza alcun test medicina. Per i giudici, infatti, l’obbligatorietà del test d’ammissione al primo anno, ossia una limitazione, da parte degli Stati membri, all’accesso degli studenti provenienti da università dell’Unione Europea, per gli anni di corso successivi al primo della Facoltà di Medicina e Chirurgia, urterebbe contro il principio della libertà di circolazione dei cittadini. Il provvedimento giurisdizionale n. 1/15 ha così posto fine ad un annoso dibattito, accogliendo le istanze di due aspiranti medici, già iscritti in Romania, ai quali l’Università degli studi di Messina aveva negato la possibilità di un trasferimento in assenza del test medicina.

In pratica, la questione attiene alla possibilità per studenti iscritti in atenei stranieri di assicurarsi il trasferimento in un dipartimento di medicina e chirurgia italiano, pur non avendo oltrepassato, tempo addietro, lo scoglio dei test medicina.

L’accoglimento dell’istanza deve quindi essere subordinato all’ottemperanza a due criteri fondamentali: da un lato, un rigido e necessario controllo e, dall’altro, il rispetto dei numeri di posti disponibili per il trasferimento, stabiliti da ciascuna università, per ogni a.a., in sede di programmazione.Per i giudici amministrativi, dunque, soltanto gli studenti meritevoli che riescano a superare, con successo, il rigoroso controllo, inerente al riconoscimento dei crediti formativi e alle attività accademiche effettivamente compiute all’estero, messo a punto dagli atenei italiani, e che dimostrino l’assenza di finalità elusive, potranno proseguire gli studi in terra natia, senza l’obbligo di sottoporsi al test medicina.

Antonio Migliorino

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto