Magari vi hanno divertito o commosso, ma non aveteLi avete visti in tanti film, impegnati sempre in parti di contorno, all’ombra delle star di turno. Magari vi hanno divertito o commosso, ma non avete mai saputo i loro nomi: sono i cosiddetti caratteristi, ossia quegli attori o attrici che impersonano sempre o quasi ruoli di supporto, arrivando a volte a proporre lo stesso personaggio-tipo in più film (il seduttore, la popolana verace, il rompiscatole ecc.).
Adesso un libro uscito da poche settimane rende giustizia ai grandi caratteristi del cinema di casa nostra. Si intitola “100 caratteristi del cinema italiano” (Gremese Editore), ed è stato scritto a sei mani da Massimo Giraldi, Enrico Lancia e Fabio Melelli, tre giornalisti e critici cinematografici autori di svariati libri sul mondo della celluloide. Il libro si presenta come una carrellata di volti noti e meno noti, attraverso 100 schede monografiche che ripercorrono la carriera di altrettanti attori ed attrici. Il volume si apre con una prefazione di Enrico Vanzina nella quale lo sceneggiatore, autore insieme al fratello Carlo di tanti film di grande successo popolare, mette in luce l’importanza della figura del caratterista nel cinema italiano, un’importanza così grande da spingere Vanzina a scrivere che senza l’apporto fondamentale dei caratteristi “molti film mitici della nostra commedia sarebbero sicuramente meno mitici”.
“100 caratteristi del cinema italiano” rappresenta un’occasione per conoscere abbastanza da vicino le vite artistiche di questi personaggi, alcuni dei quali sono effettivamente entrati nel Mito del nostro cinema: ci sono tutte le grandi “spalle” del grandissimo Totò, a cominciare da Mario Castellani e Luigi Pavese; c’è Tiberio Murgia alias Ferribotte, il siciliano piccolo e taciturno de “I soliti ignoti”, ruolo che lo ha costretto a ripetere all’infinito il clichè del siculo geloso e retrogrado in tanti film, lui che è sardo doc; c’è Mario Carotenuto, capace di passare con professionalità immutata dal cinema leggero e d’evasione che ha frequentato per trent’anni (compreso il filone delle commedie sexy anni ’70) all’interpretazione di Gionata Geremia Peachum ne “L’opera da tre soldi” di Brecht diretta da Giorgio Strehler; e poi c’è l’impagabile Bombolo, al secolo Franco Lechner, il ‘Venticello’ dei poliziotteschi in salsa romanesca interpretati da Tomas Milian nel ruolo dell’ispettore Giraldi detto ‘er Monnezza’. Non mancano certo le figure femminili in questo volume, a cominciare da quella che può essere considerata la caratterista per eccellenza, cioè Tina Pica, che grazie alle brillanti e divertenti interpretazioni collezionate negli anni ’50 (dopo una carriera teatrale di tutto rispetto, spesa per molti anni accanto ai fratelli De Filippo) riuscì nell’impresa di vedersi assegnare dei ruoli da protagonista (il primo è nel film “La nonna Sabella” di Dino Risi, del 1957): addirittura è arrivata a vedere il proprio nome nel titolo di un film (“La Pica sul Pacifico”), onore mai toccato a nessun altro caratterista! Non bisogna poi dimenticarsi di Anna Mazzamauro (la signorina Silvani dell’infinita saga dei film del ragionier Fantozzi) e della mitica Sora Lella, che ricordiamo come simpatica e romanissima nonna di Carlo Verdone e Alvaro Vitali-Pierino. Naturalmente il libro non dimentica i caratteristi di un cinema cronologicamente più vicino a noi, ed infatti ecco sfilare i volti familiari di attori come Antonello Fassari, Biagio Izzo ed Enzo ‘er Cipolla’ Salvi.
100 Caratteriti del Cinema italiano
23 Giugno 2006
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17/04/2024
Li avete visti in tanti film, impegnati sempre in parti di contorno, all’ombra delle star di turno.
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