La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, ha una notevole importanza. La carbonia, infatti, sintetizzata a mezzo milione di atmosfere, risulta essere il materiale amorfo più duro fra quelli conosciuti. Detta in questi termini, l’affermazione, rischia d’essere un po’ oscura. Specialmente per chi, come il sottoscritto, non è competente né in fisica, né tanto meno in chimica. Cercherò dunque di spiegare passo per passo il perché dell’importanza della scoperta: i materiali amorfi o vetrosi sono spesso preferiti ai materiali cristallini, nelle applicazioni pratiche, a causa delle loro importanti proprietà strutturali. Essi, infatti, non possedendo l’ordine atomico a grande scala tipico dei cristalli, sono meno soggetti alla aggressione chimica superficiale e alle rotture e indebolimenti strutturali prodotti dall’usura meccanica.
Il nuovo materiale ha la formula chimica CO2, identica a quella della anidride carbonica, ma una struttura atomica del tutto simile a quella della comune Silica (componente base della maggior parte dei vetri di uso commerciale), o SiO2, con il carbonio, però, che sostituisce il silicio.
Ebbene, la presenza del carbonio, inserito in una struttura atomica tipica dei materiali amorfi, conferirebbe alla “carbonia”, una maggiore resistenza e durezza rispetto a questi ultimi materiali.
Il che significa nuove e notevoli potenzialità applicative nel campo della scienza dei materiali.
L’Università di Firenze scopre la “carbonia”
19 Giugno 2006
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08/10/2024
La “carbonia” è un nuovo materiale scoperto dagli studiosi e ricercatori italiani del laboratorio LENS dell'Università di Firenze, i La “carbonia” è un nuovo materiale scoperto dagli studiosi e ricercatori italiani del laboratorio LENS dell'Università di Firenze, in collaborazione con i fisici del Centro di Ricerca SOFT-INFM-CNR, istituito presso l'Università di Roma "La Sapienza".
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