
“Le farmacie – aveva detto il Ministro – devono diventare sempre di più un presidio del Servizio Sanitario Nazionale per garantire la continuità assistenziale e per dare le informazioni giuste ai cittadini”. L’obiettivo della Turco era, fino a qualche tempo fa, quello di aprire una nuova stagione di rilancio e di sviluppo dell’intero comparto farmaceutico, inteso come patrimonio strategico del nostro Paese. Beh, un bel programma, non c’è che dire. Peccato che, a meno di tre mesi dall’inizio del Governo Prodi, cotanta promessa sia già stata spazzata via dal decreto legge sulle liberalizzazioni proposto dal collega Bersani, Ministro dello Sviluppo Economico. A questo punto la logica avrebbe voluto che si verificasse uno scambio di vedute acceso, uno scontro fra i Ministri interessati, tra chi vuole e chi no “l’angolo farmaci” al supermercato. Ma tutto questo non è avvenuto grazie alla Turco che, pur essendosi prodigata inizialmente per il ‘no’, immedesimandosi per un giorno nella parte di Dr. Jekill e Mr. Hide, è riuscita ad affermare trionfante: “Il provvedimento esaminato oggi dal Consiglio dei Ministri è di grande rilievo e da me pienamente condiviso perchè favorisce la concorrenza, la competitività e la liberalizzazione di alcuni importanti settori produttivi e di servizi”. Tutti d’accordo insomma. E complimenti per la coerenza, Ministro.
Non è qui in discussione la politica delle liberalizzazioni intrapresa dal Governo Prodi, se sia o non sia giusta per il nostro Paese. Il discorso è un altro, è la coerenza delle dichiarazioni rispetto alle decisioni, è la superiorità del diktat politico rispetto alle promesse delle Istituzioni. Comunque questa farsa a qualcosa è servita: la prossima volta sapremo già che si farà il contrario di ciò che si è promesso, tanto, a sentire loro, in ogni caso è sempre un successo.