U.T.A/A.I.T.U.) (Urbino, dal 21 al 26 luglio).
Il laboratorio diretto dal Maestro Gianfranco De Bosio, è rivolto agli studenti delle Università di Urbino e Milano ed è finalizzato all’allestimento di uno studio scenico su “La Parodie” dell’autore francese Arthur Adamov.
Il laboratorio si svolgerà a porte chiuse presso il Teatro La Vela di Urbino. Parteciperanno dieci studenti provenienti dall’Università degli Studi “Carlo Bo”di Urbino e dall’Università Statale di Milano.
Lo spettacolo verrà messo in scena il 24 luglio presso il Teatro La Vela a conclusione della tavola rotonda coordinata da Pino Paioni – Direttore del Centro Internazionale di Studi Semiotici dell’Università di Urbino – dal titolo “Arthur Adamov, un autore dimenticato”. Inoltre, è prevista la partecipazione di Marco Consolini che costruirà un ritratto critico del drammaturgo. Lo stesso giorno, alle ore 21.30 presso il Teatro Sanzio,verrà messo in scena uno spettacolo ispirato ad un’altra delle opere di Adamov, “Il Ping-pong”. Il Teatro Aenigma dell’Università di Urbino propone “Tilt!” diretto dal regista polacco Lech Raczak, uno delle più interessanti personalità della scena europea contemporanea, noto per aver avanzato teatralmente la più coraggiosa contestazione civile al regime filosovietico di Jaruszelski.
Gianfranco De Bosio, nato a Verona nel 1924, a lui si deve la nascita del primo Teatro Universitario del Dopoguerra, fondato presso l’Università di Padova. Presidente del Comitato scientifico dell’Istituto Internazionale per l’Opera e la Poesia dell’UNESCO, è autore di teatro noto per i suoi lavori di recupero filologico di alcuni testi classici e in particolar modo per la riscoperta del personaggio di Ruzante, il rozzo e volgare contadino nato dalla fantasia letteraria dell’attore e commediografo del Cinquecento, Angelo Beolco. Anche regista di film ha diretto per il cinema “Il terrorista” (1963) e “La Betìa” (1971) e per la tv “Mosè”(1976) con Burt Lancaster.
Nel contesto del VI Congresso mondiale del teatro all’Università, metterà in scena per la prima volta in Italia “La Parodie” di Arthur Adamov. Adamov, conosciuto alla fine degli anni Cinquanta, vide alcuni dei suoi spettacoli e si innamorò delle sue proposte teatrali tanto da esprimere il desiderio che fosse lui a mettere in scena in Italia quest’opera che tanto amava.
Arthur Adamov (Kislovok 1908 – Parigi 1970), autore drammaturgo francese di origine armena è, insieme a Beckett e Ionesco, uno dei maestri dell’avanguardia teatrale francese contemporanea. Adamov, il meno conosciuto fra i tre, riuscì più lentamente e faticosamente a farsi strada perché nei suoi confronti vigeva una sorta di sospetto, di diffidenza, la stessa che aveva sempre circondato Artaud, di cui più aveva subito l’influenza. I motivi di questa difficoltà di affermazione vanno ricercati sia all’interno delle opere che all’interno della sua personalità. Insofferente, irrequieto e autocritico. Il suo malessere esistenziale traspare dal suo volto e dalle sue pagine. «Tutto ciò che so di me, è che io soffro», disse; resta il fatto che l’opera di Adamov è una delle espressioni più forti ed autentiche, disperatamente crudeli del teatro contemporaneo. Affascinante è il percorso evolutivo delle sue opere; attraverso “La Parodie”, “Il Ping-Pong”, “Primaver ‘71”, lo scrittore passa da un surrealismo-espressionismo fortemente soggettivo ed extratemporale a uno sfarzo di realismo oggettivo e straniato definito su un piano storico.
Gloria De Angeli