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La complessità di venire al mondo

Redazione Controcampus 27 Settembre 2006
R. C.
24/04/2024

I temi relativi alla gravidanza e al parto, fino ad ora in contrapposizione dal punto di vista delle scienze umane e delle scienze mediche, sembrano pI temi relativi alla gravidanza e al parto, fino ad ora in contrapposizione dal punto di vista delle scienze umane e delle scienze mediche, sembrano poter portare a nuove connessioni e sintonie, promuovendo comuni ambiti di ricerca e di studio per rilanciare la centralità delle figure materne e paterne nell’atto più naturale del mondo: la nascita “L’appuntamento, una novità assoluta nel panorama culturale e scientifico nazionale, - spiega il prof.

Giovanni Battista La Sala, Direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia – intende promuovere un dialogo tra scienze mediche e scienze umane sul tema del concepimento, della gravidanza e della nascita nell’era delle biotecnologie e del confronto tra diversi contesti sociali e culturali”.

Il congresso, frutto della preziosa collaborazione tra importanti aziende ospedaliere emiliane, l’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia, l’Ospedale Maggiore di Bologna e l’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena, e alcune importanti istituzioni accademiche, la facoltà di Psicologia dell’Università di Bologna, la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano, si propone come inizio di un processo di avvicinamento tra culture scientifiche diverse ed intende lasciare – negli auspici degli organizzatori – un segno concreto e duraturo nei solchi dell’attività clinica, della ricerca universitaria, e – più ingenerale – della cultura europea.

La presenza di qualificati relatori provenienti da Italia, Francia, Regno Unito, Svizzera, Svezia e Stati Uniti (Beth Alder dell’Università di Edimburgo, Francois Ansermet dell’Università di Losanna, Johannes Bitzer dell’Università di Basilea, Jacky Boivin dell’Università di Cardiff, Paul Durning dell’Università Parigi X – Nanterre, Tajeb Ferradji del Centro ospedaliero universitario di Avicenne, Veronique Francis dell’Università di Orleans – Tours, Paul Lewis del Dipartimento materno-infantile di Bournemouth, Lynda Miller della clinica Tavistock di Londra, Anders Moller della Nordic School of Pubblic Health di Goteborg, Lynne Murray dell’Università di Reading, Graham Music della Clinica Tavistock di Londra, Bernadette Tillard dell’Università Parigi X – Nanterre, Edward Z. Tronick dell’Università del Massachusetts), testimonia il vasto interesse internazionale per questa auspicata svolta, ma anche la rilevanza scientifica dell’approccio proposto.

Nel XIX secolo la scienza medica si alleava con le scienze (biologia, chimica, fisica …)
applicandole al corpo, alle sue funzioni e ai suoi processi di infermità: questa fu la base per il modello medico di sanità che si diffuse nella cultura occidentale e che ora incontra e si intreccia con una tecnologia sempre più complessa e raffinata.

“Quando gravidanza e parto passarono sotto il dominio> della professione medica, la visione sanitaria – spiega uno degli organizzatori, il prof. Fabio Facchinetti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – fu applicata al parto e alle tecnologie utilizzate per la nascita. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche, in questi anni, ha consentito di ridurre drasticamente la mortalità e la patologia materna e perinatale, sfidando il problema dell’infertilità. La medicalizzazione e l’urbanizzazione, però, fatto prevalere il rispetto al . Si è così persa la concezione naturale (e femminile) nel trattamento della salute e della nascita, concezione focalizzata sull’accogliere e prendersi cura, sulla relazione interpersonale. La maternità e la paternità sono, invece, un’avventura vitale ed un’esperienza interiore unica”

Ai nostri giorni l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che “la nascita è un importante evento personale, sociale, ancor prima che sanitario”. L’ richiama sempre la responsabilità collettiva nel proteggere il bambino, i genitori, l’ambiente considerati nella loro unicità. Tuttavia, la dicotomia che contrappone alla scienza una concezione umanistica dell’esistenza persiste.

“Il congresso modenese – aggiunge il prof. Aldo Tomasi, Preside della facoltà di medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – cercherà di colmare questo contrasto, abbozzando linee di confronto e di interazione tra scienze umane e scienze mediche, andando oltre la dichiarazione di intenti pronunciata dall’OMS, dando vita a quello che, sinteticamente, si potrebbe definire un nuovo umanesimo scientifico”.

Il controllo della fertilità, da un lato, ed il superamento dei problemi dell’infertilità di coppia oggi si avvalgono appieno del progresso tecnologico, ma il loro impatto sociale necessita di una mediazione e di una cura degli aspetti psicologici individuali indispensabile al loro successo. Nel Regno Unito è aumentato il ricorso alle interruzioni di gravidanza, soprattutto in donne sotto i 20 anni. Parallelamente, vi è un incremento delle gravidanze inattese/indesiderate nelle adolescenti. Capirne le ragioni non è compito della medicina, ma delle scienze psico-sociali, che devono fornire alla medicina gli strumenti di intervento formativi/informativi.

“L’interazione con le scienze umane – chiosa il prof. Fabio Facchinetti – è già diventata una realtà operativa nell’ambito dell’infertilità: il counselling alla coppia viene ritenuto fondamentale per migliorare le percentuali di successo (cioè di gravidanza) delle 100.000 coppie che, ogni anno, in Europa vengono trattate per procreazione medica assistita e ciò, in sinergia, con qualunque tecnologia venga messa in atto. D’altro canto, l’intervento psicologico è utile per gestire le conseguenze della sterilità o dell’insuccesso dell’intervento medico (tutt’ora non inferiore al 50%)”.

La “normale complessità” della nascita richiede, quindi, un approccio pluriprospettico e composito in cui neurologia, psicologia, counseling, medicina prenatale e procreazione medicalmente assistita incrociano i loro sguardi, che si posano su un evento irriducibile ad un solo o ad alcuni punti di vista. E l’accoglienza della sua intrinseca irriducibilità sta proprio in questa molteplicità degli ambiti di studio e di ricerca, che devono assumersi l’impegno di incontrarsi, conoscersi, frequentarsi stabilmente, per imparare a dialogare insieme. Questa è precisamente una delle finalità del congresso.

“Emerge – dice il prof. Giovanni Battista La Sala – prepotentemente il tema della comunicazione tra operatori diversi, soprattutto in relazione ai futuri genitori e alla famiglia. Comunicare il rischio di anomalie del feto o di complicanze materne è compito quotidiano dei professionisti della nascita: non si tratta di riferire solo un numero, ma significa indurre e condizionare le attese dei futuri genitori, le loro emozioni. Le scienze umane possono aiutare la formazione dei professionisti nelle loro capacità comunicative, viste anche le implicazioni medico-legali”.

“La della nascita, nelle realtà sanitarie del nostro territorio, – afferma la dott.ssa Iva Manghi, direttore Sanitario dell’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia – richiede inoltre un impegno e valenze organizzative specifiche legate alla gestione della multiculturalità, in ambiti ove si registrano percentuali in costante aumento di donne immigrate. Si rende pertanto indispensabile instaurare una relazione mirata con genitori ed intere famiglie provenienti da etnie plurime ciascuna con le proprie consolidate abitudini, richieste ed aspettative”.

Recependo l’invito alla costruzione di un paradigma culturale scientifico-umanistico nuovo, nell’ultima giornata dei lavori di questo congresso si estenderà ulteriormente la cornice entro cui inserire la nascita, come evento cruciale dell’incontro tra culture, restituito al protagonismo dei genitori e del bambino, all’attenzione della comunità.

“Il venire al mondo – conclude il dott. Stefano Cencetti, Direttore Generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena – è sempre un’esperienza straordinaria, che segna una svolta nelle vita di una donna e di una famiglia, ma a volte è tuttora in bilico tra sicurezza e rischio, tra vita e morte. Nonostante gli avanzamenti tecnologici e l’enorme progresso della medicina, a fronte di significativi investimenti nelle strutture e nell’organizzazione aziendale, il parto resta un evento in qualche misura imprevedibile ed in rari casi non controllabile. La percezione di questo rischio si è affievolita nella società e gli esperti di scienze umane troveranno la chiave per la trasmissione di questo messaggio”.

Nell’ambito della discussione si parlerà anche dei nuovi scenari in cui la nascita può svilupparsi con particolare riferimento al recupero della figura professionale dell’Ostetrica.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto