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Elsa Morante e il cinema a Unipi: un amore difficile (e poco noto)

Redazione Controcampus 13 Gennaio 2015
R. C.
18/04/2024

Elsa Morante e il cinema a Unipi, Marco Bardini, professore dell’Università di Pisa ha analizzato il rapporto della celebre scrittrice con la settima arte nel suo libro Elsa Morante e il cinema (2014, Edizioni ETS), un volume ricco di inediti e frutto di un intenso lavoro documentario Un amore difficile quello di Elsa Morante per il cinema.

Ad indagare questo rapporto passato per lo più in ombra è stato Marco Bardini, professore di Letteratura italiana contemporanea dell’Università di Pisa, nel suo ultimo libro Elsa Morante e il cinema (2014, Edizioni ETS), un volume ricco di inediti e frutto di un intenso lavoro documentario.

“A differenza di molti altri scrittori italiani del Novecento Elsa Morante sembra non aver lasciato traccia visibile nel mondo del cinema – spiega Marco Bardini – Eppure la scrittrice è stata amica sincera e consigliera di tanti attori, sceneggiatori e registi come Anna Magnani, Laura Betti e Carlo Cecchi; Tonino Guerra e Basilio Franchina; Mario Soldati, Bernardo Bertolucci e Liliana Cavani; ed è stata, in modo discreto e talvolta anonimo, soggettista, sceneggiatrice, aiuto-regista, attrice, consulente musicale per colonne sonore, paroliera e contestato critico cinematografico”.

Elsa Morante e il cinema all’Università: studiata da Marco Bardini prof. dell’Unipi

In particolare, Marco Bardini ha studiato il rapporto complesso di Elsa Morante con il cinema attraverso il lungo sodalizio con Pasolini, passando per la collaborazione con Alberto Lattuada, l’innamoramento per Luchino Visconti e l’amicizia con Franco Zeffirelli.

“Della decennale contiguità con il Pasolini regista, sono noti ai più, perché accreditati, il cameo della detenuta Alina che la scrittrice interpreta per Accattone (1961), e la collaborazione per l’allestimento della colonna sonora di Medea (1970) – racconta Bardini – Ma è ancora poco risaputo quanto le idee di Elsa Morante fossero rilevanti per il regista, com’è testimoniato dall’attrice Laura Betti e da molti altri. In via amichevole e non ufficiale, tra il 1961 e il 1970 la scrittrice partecipò alla realizzazione di quasi tutti i film di Pier Paolo Pasolini e nel 1964 fu addirittura sul set del film Il Vangelo secondo Matteo come aiuto-regista non accreditato”.

“Qualche anno prima, all’inizio degli anni Cinquanta, – continua il professore dell’Ateneo pisano – Elsa Morante aveva vissuto un amore burrascoso con Luchino Visconti e in quell’occasione era divenuta amica di Franco Zeffirelli. Proprio per il suo auspicato debutto da regista cinematografico la Morante elaborò il soggetto per una commedia cinematografica ambientata nel mondo della lirica. La protagonista sarebbe dovuta essere Lucia Bosé. Ma il progetto non vide mai la luce, forse a causa della definitiva rottura con Visconti.”

In ogni caso, l’amicizia con Zeffirelli e l’aspirazione a collaborare con lui continuarono e dopo vari altri programmi mai realizzati, Elsa Morante ebbe l’occasione di dare il suo contributo al film Romeo e Giulietta (1968): sue sono le parole della celebre canzone d’amore composta da Nino Rota. Ma anche questa collaborazione passa sotto pseudonimo: Elsa Morante sceglie di non apparire nei titoli, e attribuisce i versi a Peppino Caruso, che in realtà era il nome del suo gatto siamese di allora.

“In realtà, gran parte dei progetti di Elsa Morante scrittrice per il cinema – racconta Marco Bardini – non andarono mai a buon fine. Negli anni Trenta, già prima della guerra, elaborò, per poi abbandonarlo incompleto, un soggetto intitolato Il diavolo, la storia di una malvagia femme fatale, probabilmente scritto per l’amico Carlo Ludovico Bragaglia, uno dei più noti registi dei “telefoni bianchi”. Nel dopoguerra, attraverso il marito Moravia, Elsa Morante entrò in contatto con Alberto Lattuada con cui  progettò di realizzare un ambizioso film dal titolo Miss Italia, per il quale scrisse un lungo trattamento-sceneggiatura, ma i produttori della Lux, che stavano cercando il film giusto per lanciare a livello internazionale l’astro nascente di Gina Lollobrigida, respinsero il soggetto, ritenendolo troppo “impegnato” e per nulla commerciale.”

“Il film  Miss Italia, di Duilio Coletti, che comparve sugli schermi all’inizio del 1950 – conclude Bardini –  è solo un banale fotoromanzo che non conserva nulla dell’originario progetto Lattuada-Morante. Al di là del fallimento, comunque, tra i due dovette passare qualche incomprensione: Elsa Morante non farà mai più parola con nessuno di questo lavoro a quattro mani; mentre Lattuada trovò modo di ‘vendicarsi’ di lei, alludendo cripticamente alla sua durezza nel suo film successivo Luci del varietà (1950), co-diretto con Federico Fellini”.

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. 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