1820 1 luglio: moti nel Regno delle Due Sicilie sotto la guida degli ufficiali Morelli e Salvati per ottenere la costituzione, il generale Guglielmo Pepe si pone a capo degli insorti. 13 luglio: Ferdinando I giura la Costituzione. 23 ottobre: al congresso di Troppau viene sancito il “principio di intervento”. 1821 Marzo: l’ammutinamento di reparti dell’esercito che invocano la costituzione segna l’inizio dei moti in Piemonte. Dopo l’abdicazione di Vittorio Emanuele I, il reggente Carlo Alberto concede la Costituzione, ma il nuovo re Carlo Felice, che si trova temporaneamente fuori dal regno, lo induce a ritrattare e ad unirsi alle truppe realiste. I costituzionalisti sono sconfitti nella Battaglia di Novara (8 aprile), cui seguirà una dura repressione contro i liberali. 24 marzo: l’esercito austriaco entra a Napoli, restaurando il potere assoluto di Ferdinando I (che rientrerà solennemente in città il 15 maggio). All’istituzione della corte marziale seguono arresti e condanne a morte. 1822-1827 Si intensifica in tutta Italia l’attività cospirativa, con conseguenti repressioni da parte dei governi. 1828 Giugno/luglio: nel Cilento (Regno delle Due Sicilie) l’esercito borbonico reprime duramente un’insurrezione popolare. Il comune di Bosco, centro della rivolta, è raso al suolo per ordine del Re. 1829 17 giugno: arrestati a Napoli i fratelli Domenico, Donato e Patrizio Capozzoli di Monteforte, promotori dell’insurrezione di Palinuro del 28 giugno 1828. Saranno giustiziati il 27 giugno. 1830 28 agosto: Giuseppe Mazzini, venticinquenne, è arrestato a Genova e processato per cospirazione politica. Novembre: a Roma incontri segreti fra carbonari e il principe Luigi Napoleone Bonaparte (futuro Napoleone III) sulle possibilità di una rivoluzione italiana. Ciro Menotti assume la direzione dell’iniziativa rivoluzionaria, che sembra poter contare sull’ambiguo sostegno del duca di Modena, Francesco IV. 1831 3 febbraio: a Modena, Menotti viene arrestato insieme ai capi della congiura. Seguono tumulti nei Ducati di Modena e di Parma e nello Stato della Chiesa, soffocati dall’Austria e dall’esercito pontificio. 10 febbraio: prosciolto ma costretto a scegliere tra il confino e l’esilio, Giuseppe Mazzini parte per Ginevra. 14 agosto: Mazzini fonda la Giovine Italia. 1833 Nel Regno di Sardegna viene scoperta una cospirazione mazziniana che vede coinvolti numerosi ufficiali dell’esercito piemontese. Mazzini è condannato a morte in contumacia per cospirazione repubblicana. 1834 Gennaio/febbraio: a Ginevra, Mazzini raccoglie uomini e fondi per invadere la Savoia. La Svizzera, temendo ritorsioni internazionali, fa fallire il progetto. L’esercito piemontese cattura e condanna a morte parte dei congiurati diretti in Savoia.* 15 aprile: Mazzini fonda a Berna la Giovine Europa. 12 giugno: Giuseppe Garibaldi è condannato a morte in contumacia per cospirazione rivoluzionaria. 1835 Maggio: nel Ducato di Modena si scatena una repressione contro gli affiliati alla Giovine Italia. 1837 15 gennaio: costretto ad abbandonare la Svizzera, Mazzini raggiunge Londra. 1841 Agosto/settembre: all’Aquila l’esercito borbonico reprime un’insurrezione popolare guidata dalla società clandestina Riforma della Giovine Italia. La polizia pontificia smantella società segrete operanti a Bologna e nelle Marche. 1843 Agosto: collegamenti cospirativi tra Salerno e Bologna sono scoperti e duramente repressi dall’esercito borbonico e da quello pontificio. 1844 Marzo/luglio: la notizia di un’insurrezione a Cosenza (15 marzo), in realtà subito soffocata nel sangue, trae in inganno i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, ex ufficiali della Marina austriaca, che il 16 giugno sbarcano con diciannove compagni sulle coste calabre, presso Crotone. Sopraffatti dalla milizia borbonica sono processati e fucilati. 1845 Settembre: cospiratori mazziniani si impadroniscono del comune di Rimini: le truppe pontificie entrano in città e catturano la maggior parte dei rivoltosi. 1846 17 giugno: è eletto Papa, con il nome di Pio IX, il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti. Le prime disposizioni del nuovo pontefice (su tutte l’amnistia generale per condannati ed esuli politici) accendono le speranze dei patrioti italiani. 1847 1° settembre: insurrezioni costituzionaliste a Messina e Reggio Calabria, represse dall’esercito borbonico. 1848 1 gennaio: i milanesi attuano uno sciopero del lotto e del tabacco per ridurre gli introiti fiscali austriaci. 12 gennaio: inizia un’ondata di rivolte in Sicilia: Ferdinando II invia un robusto contingente militare. 27 gennaio: a Napoli si svolge un’imponente manifestazione per ottenere la costituzione: Ferdinando II acconsente. L’eco della concessione si diffonde in tutta Italia, ma i rivoluzionari siciliani non si accontentano e respingono la Carta. Intanto focolai insurrezionali si diffondono in tutta Europa. A Parigi scoppia la rivoluzione. Dalla Toscana al Piemonte allo Stato della Chiesa, i regnanti italiani, sotto pressione, concedono la costituzione. 4 marzo: Carlo Alberto emana lo Statuto Albertino. Quando scoppia la rivoluzione a Vienna, insorgono anche Venezia e Milano. 18-22 marzo: le “Cinque giornate” di Milano. Gli insorti costringono gli austriaci a ritirarsi. 19 marzo: Carlo Alberto ammassa le truppe piemontesi al confine con la Lombardia. 23 marzo: il Piemonte dichiara guerra all’Austria. È l’inizio della I guerra d’indipendenza. Il granduca di Toscana invia truppe in sostegno degli insorti nel Lombardo-Veneto e del Piemonte; il Papa autorizza la partenza verso nord di truppe volontarie comandate da Giovanni Durando, purché tutelino i confini pontifici; battaglioni di volontari provengono da tutte le regioni italiane. 6 aprile: giungono a Milano da Napoli 150 volontari guidati dalla principessa Cristina di Belgiojoso. 8 aprile: i piemontesi sconfiggono gli austriaci a Goito (Mantova). 13 aprile: a Palermo,il parlamento degli insorti dichiara l’indipendenza della Sicilia. 15 aprile: Giuseppe Garibaldi salpa da Montevideo (Uruguay) per l’Italia. 29 aprile: Pio IX intima a Durando di ritirarsi. Il generale rifiuta. 30 aprile: a Pastrengo (Verona) i piemontesi costringono alla ritirata gli austriaci. 13 maggio: a Curtatone e Montanara (Mantova) volontari toscani e napoletani, in larga parte studenti, sono sconfitti dalle truppe austriache nonostante un’eroica resistenza. 15 maggio: controrivoluzione popolare a Napoli: oltre 500 morti, vittime soprattutto tra i liberali. La rivolta rafforza Ferdinando II, che scioglie il Parlamento. 30 maggio: a Goito (Mantova) nuova vittoria del Piemonte sull’Austria. Il giorno dopo le truppe piemontesi occupano il forte di Peschiera. 21 giugno: Garibaldi sbarca a Nizza. 4 luglio: l’Assemblea nazionale di Venezia vota l’annessione al Piemonte (in tempi diversi, lo stesso hanno fatto o si accingono a fare Modena, Piacenza, il ducato di Parma, la Lombardia) 24-25 luglio: a Custoza (Verona) i piemontesi subiscono una dura sconfitta. È l’inizio del ripiegamento che porterà all’abbandono di gran parte dei territori conquistati nei mesi precedenti. 5 agosto: armistizio tra il generale piemontese Carlo Canera di Salasco e il feldmaresciallo Radetzky: il giorno dopo l’esercito austriaco rientra a Milano. 11 agosto: Venezia rifiuta di arrendersi. 16 novembre: a Roma grande manifestazione popolare per imporre a Pio IX la costituzione di un ministero democratico. 24 novembre: Pio IX fugge da Roma e si rifugia nella fortezza di Gaeta, accolto da Ferdinando II. Proposte di soccorso giungono al pontefice anche dall’Assemblea nazionale francese. 1849 9 febbraio: proclamazione della Repubblica Romana. In risposta alla decisione dell’Assemblea costituente di Roma, Pio IX chiede alle potenze europee di ristabilire l’autorità del Papa nello Stato pontificio. 12 marzo: Carlo Alberto denuncia l’armistizio del ’48 e dichiara guerra all’Austria. 23 marzo: sconfitto a Novara, Carlo Alberto abdica a favore del figlio Vittorio Emanuele II, che il giorno dopo incontra Radetzky e accetta le condizioni dell’armistizio. 29 marzo: si costituisce il triumvirato della Repubblica Romana, formato da Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi. 25 aprile: truppe francesi sbarcano a Civitavecchia in aiuto di Pio IX: qualche giorno dopo saranno respinte a Porta Cavalleggeri, mentre anche le forze borboniche entrano nello Stato pontificio. 1 luglio: Costituzione della Repubblica Romana, ultimo atto simbolico della sua attività. Due giorni dopo i soldati francesi entrano in città. Mazzini, Saffi e altri patrioti, espulsi, prendono la via dell’esilio. 6 agosto: trattato di pace tra Regno di Sardegna e Austria: ripristinati i confini precedenti il 1848. 23 agosto: Venezia, piegata dal quotidiano cannoneggiamento, dai primi casi di colera e dal blocco navale e terrestre, sottoscrive la resa agli austriaci. 1850 Mazzini, Saffi, Aurelio Saliceti, Giuseppe Sirtori e Mattia Montecchi fondano a Londra il Comitato nazionale italiano. 1851 1 febbraio: a Napoli Carlo Poerio, ex ministro della pubblica istruzione del governo rivoluzionario, è condannato a 24 anni di carcere. 19 aprile: cresce l’importanza di Camillo Benso conte di Cavour all’interno del governo piemontese (già ministro dell’agricoltura e del commercio nel ’50, assume il ministero delle finanze del Regno di Sardegna). 2 dicembre: colpo di stato del presidente francese Luigi Napoleone Bonaparte, che s’impadronisce del potere assoluto. 1852 Con l’eccezione del Regno di Sardegna, ovunque in Italia si accentuano le politiche di contrasto alle società segrete. 4 novembre: Cavour assume l’incarico di Primo Ministro e forma il nuovo governo piemontese. 7 dicembre: pubblica esecuzione, a Mantova, del primo gruppo dei cosiddetti “martiri di Belfiore”, imputati di partecipazione al comitato rivoluzionario mazziniano. 1853 Marzo: Mazzini annuncia la nascita del Partito d’Azione. 2 settembre: Felice Orsini, inviato da Mazzini per promuovere un’insurrezione nel Ducato di Modena, è arrestato al confine modenese. Sarà condotto a Genova ed espulso dal Regno di Sardegna. 1855 A gennaio Cavour presenta alla Camera l’atto di adesione all’alleanza franco-inglese del ’54. La convenzione prevede l’invio nella guerra di Crimea di 15mila soldati piemontesi e un prestito di 25mln dall’Inghilterra al Regno di Sardegna. Il trattato è approvato il 10 febbraio: i soldati piemontesi giungono al fronte il 9 maggio. 1856 25 febbraio: dopo la firma a Vienna del protocollo che sancisce la fine della guerra di Crimea, si apre a Parigi il Congresso europeo per la pace. Cavour non ottiene i risultati sperati (compensi territoriali, ritiro dall’Italia degli eserciti francese e austriaco) ma accredita presso l’opinione pubblica l’idea del Piemonte come unica alternativa possibile al pericolo repubblicano. 1857 30 giugno: fallimento delle insurrezioni progettate da Mazzini a Genova e a Livorno. 1-2 luglio: la spedizione di Carlo Pisacane, che il 27 giugno è sbarcato con 300 uomini a Sapri (Salerno), è massacrata dalle truppe borboniche. Pisacane, assalito anche dai contadini del luogo, si uccide prima di essere fatto prigioniero. 1858 14 gennaio: A Parigi fallisce l’attentato a Napoleone III organizzato da Felice Orsini, con la collaborazione di Giuseppe Andrea Pieri, Antonio Gomez e Carlo Rudio. Numerosi morti e feriti tra i civili. Orsini e Pieri saranno giustiziati il 13 marzo. 20-21 luglio: A Plombières incontro segreto tra Napoleone III e Cavour. Si definisce un accordo di massima sul futuro italiano: un’insurrezione a Massa e Carrara dovrebbe essere il pretesto per una guerra tra il Regno di Sardegna e l’Austria, con conseguente intervento della Francia al fianco del Piemonte, che in cambio cederebbe Nizza e la Savoia. Dicembre: Garibaldi organizza, con il placet di Cavour, il corpo speciale dei Cacciatori delle Alpi. 1859 27 aprile: ha inizio la II guerra d’indipendenza. Le truppe austriache varcano il Ticino. Il giorno dopo Firenze insorge e Leopoldo II, che ha rifiutato di aderire all’alleanza franco-sarda, è costretto a lasciare la città, dove si costituisce un governo provvisorio che chiede a Vittorio Emanuele II di assumere la dittatura. 20 maggio: Battaglia di Montebello (Pavia), francesi e piemontesi fermano l’avanzata austriaca. 23 maggio: Garibaldi penetra in Lombardia e occupa Varese e poi, il 27, Como. 4 giugno: Battaglia di Magenta. I franco-piemontesi sconfiggono gli austriaci, che lasciano Milano ritirandosi verso le fortezze del quadrilatero. 8 giugno: Vittorio Emanuele II e Napoleone III entrano a Milano. Nei giorni successivi, Maria Luisa di Borbone e Francesco V lasciano rispettivamente i ducati di Parma e Modena, dove si insediano governatori piemontesi con pieni poteri. Lo stesso accadrà l’11 luglio a Bologna. 24 giugno: Vittorie franco-piemontesi a Solferino e San Martino (Mantova). 11 luglio: a Villafranca armistizio tra Napoleone III e l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, in assenza di rappresentanti del governo piemontese. La Lombardia è assegnata al Piemonte, si decide il rientro dei legittimi regnanti sui troni dell’Italia centrale, Venezia resta alla corona austriaca. Cavour rassegna le dimissioni. 8 agosto/10 novembre: si svolge a Zurigo la conferenza di pace. 1860 Marzo: Plebisciti in Emilia e Toscana. Le popolazioni scelgono l’annessione alla monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II. 4 aprile: insurrezione in Sicilia. 15-22 aprile: Nizza e la Savoia, dopo consultazione plebiscitaria, sono cedute alla Francia. 6 maggio: salpa da Quarto la spedizione dei Mille, guidata da Garibaldi per sostenere gli insorti siciliani. La spedizione sbarcherà a Marsala l’11 maggio, e il 14 Garibaldi assumerà la dittatura della Sicilia a nome di Vittorio Emanuele II, istituendo la carica di segretario di Stato e affidandola a Francesco Crispi. 6 giugno: una Convenzione sancisce la fine del governo borbonico a Palermo. 20 luglio: Garibaldi sconfigge i borbonici a Milazzo (Messina). 4 agosto: a Bronte (Catania) una rivolta contadina è soffocata nel sangue da Nino Bixio. 7 settembre: dopo una lunga risalita dell’Italia meridionale, Garibaldi entra trionfalmente a Napoli. 18 settembre: Battaglia di Castelfidardo (Ancona), i piemontesi sconfiggono le truppe pontificie. 26 settembre: incontro “di Teano” (in realtà Vairano, Caserta), tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, salutato come re d’Italia. 21 ottobre: Plebiscito nel Regno delle Due Sicilie sull’annessione al Piemonte, cui seguiranno a novembre analoghe consultazioni in Umbria e nelle Marche. 1861 26 febbraio: il Senato del primo Parlamento italiano conferisce a Vittorio Emanuele II e ai suoi discendenti il titolo di re d’Italia. 6 giugno: morte di Cavour. 1862 20 luglio: Garibaldi pronuncia a Marsala il giuramento “O Roma o morte”, destinato a diventare il motto delle lotte per Roma capitale. Intanto organizza la Legione romana con l’obiettivo di raggiungere lo Stato Pontificio. Il 25 agosto sbarcherà in Calabria. 29 agosto: in Aspromonte le truppe regolari italiane aprono il fuoco su Garibaldi (che resta ferito a un piede) e i suoi 1300 volontari, tra cui si contano sette vittime. Fucilati sul posto i soldati che avevano lasciato l’esercito per unirsi alla spedizione. 1864 Aprile: viaggio di Garibaldi in Inghilterra e incontro con Mazzini. 15 settembre: a Parigi viene firmata la “convenzione di settembre”: la Francia ritirerà i propri soldati da Roma entro due anni, e il governo italiano in cambio si impegna a non attaccare la città e a garantire l’integrità territoriale dello Stato della Chiesa. 18 novembre: intervento di Crispi, dagli echi clamorosi, nell’aula parlamentare di Palazzo Carignano che sancisce la definitiva rottura con Mazzini, gli ideali e le prospettive repubblicane: «L’ho detto più volte, l’ho ripetuto ultimamente nei comuni in cui sono stato durante il mio viaggio in Sicilia, che la monarchia ci unisce e la repubblica ci dividerebbe. Noi unitari innanzi tutto siamo monarchici e sosterremo la monarchia meglio dei monarchici antichi». 19 novembre: la Camera approva il trasferimento della capitale da Torino a Firenze. 1866 Marzo: voci insistenti su un futuro conflitto tra Austria e Prussia. 8 aprile: l’Italia firma un trattato segreto con la Prussia in base al quale si impegna ad entrare in guerra contro l’Austria in caso di conflitto austro-prussiano, in cambio della cessione del Veneto e del resto dei territori italiani ancora sotto la corona asburgica. 17 giugno: la Prussia dichiara guerra all’Austria. 20 giugno: inizia la III guerra d’indipendenza. 24 giugno: gli austriaci sconfiggono l’esercito italiano a Custoza (Verona). Il 3 luglio i volontari di Garibaldi penetrano in Trentino. 20 luglio: sconfitta della flotta italiana a Lissa. 26 luglio: Austria e Prussia firmano preliminari di pace che non prevedono la cessione del Veneto. L’Italia deve concludere una tregua con l’Austria. 3 ottobre: trattato di pace tra Austria e Italia: il Veneto è ceduto previa consegna a Napoleone III. 1867 Settembre/novembre: nuovo tentativo di Garibaldi di liberare Roma. La Francia invia un ultimatum perché l’Italia arresti le manovre garibaldine e prepara una spedizione militare. Il 20 ottobre Garibaldi lascia Caprera, dov’è stato condotto in soggiorno obbligato, e raggiunta Firenze si mette alla guida di 9mila volontari. Intanto a Roma un gruppo di insorti tenta invano di prendere il Campidoglio. Il 26 ottobre Garibaldi sconfigge le truppe papali a Monterotondo ma non attacca Roma, a causa della mancata insurrezione popolare nella città. Il 3 novembre, dopo un iniziale successo contro i pontifici a Mentana, i garibaldini hanno la peggio contro i reparti francesi di stanza a Civitavecchia. Garibaldi ripiega in territorio italiano, dove l’esercito regio lo arresta e lo riconduce a Caprera. 1870 Febbraio: Mazzini è clandestino a Genova per promuovere moti repubblicani: ne scoppieranno, tra marzo e maggio, a Pavia, Piacenza, Catanzaro, Como. Agosto: la Francia, che il 19 luglio ha dichiarato guerra alla Prussia, ritira da Roma il piccolo contingente rimasto in città. Le sconfitte francesi nel conflitto aprono nuove speranze per la fine della questione romana, per la cui risoluzione “secondo le aspirazioni nazionali” il Parlamento stanzia 40mln in spese militari. 20 settembre: dopo un’avanzata senza resistenze attraverso lo Stato della Chiesa, ingresso dell’esercito italiano a Roma, frutto di accordi tra le diplomazie internazionali. Il 2 ottobre un plebiscito sancirà l’annessione al Regno. 1871 1° Luglio: Roma capitale. 1872 10 marzo: Giuseppe Mazzini muore a Pisa, dove si trovava dal novembre del ’71 sotto falsa identità