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Ferrara diventa capitale della bellezza

R. C.
30/04/2024

Venerdi 16 Giugno dalle ore 10, presso l’Aula E2 dei Nuovi Istituti Biologici dell’Università di Ferrara si svolgerà il Convegno Venerdi 16 Giugno dalle ore 10, presso l’Aula E2 dei Nuovi Istituti Biologici dell’Università di Ferrara si svolgerà il Convegno “ETNOCOSMESI E RELAZIONI INTERNAZIONALI: I NUOVI MERCATI”, interamente dedicato alle nuove tendenze nel campo della cosmesi etnica.

L’iniziativa e’ organizzata dai Prof. Pier Giovanni Baraldi, Andrea Bovero e
Anna Bianchi del Centro di Cosmetologia dell’Università di Ferrara, in
collaborazione con il Comitato Internazionale di Estetica e di Cosmetologia
(CIDESCO) Sezione Italia e l’associazione “Ferrara Capitale della Bellezza”.
Nell’occasione, il Centro di Cosmetologia dell’Università di Ferrara
presenterà le iniziative di formazione internazionale recentemente attivate,
in particolare il Master in Chimica degli Aromi attivato con l’Egitto, il
Master in Estetica e Cosmetologia in fase di attivazione con la Cina, oltre
a nuove proposte formative in fase di valutazione con la Svizzera e con
l’Arabia Saudita.
Verrà inoltre presentato un altro importante progetto che il Dipartimento
delle Risorse naturali e culturali dell’Università di Ferrara sta
sviluppando in ECUADOR: si tratta di un progetto di promozione
dell’autosviluppo di alcune comunità andine attraverso azioni di formazione
e assistenza tecnica per un uso conservativo e produttivo della
biodiversità. Si tratta di individuare soluzioni alternative che permettano
di coniugare la conservazione della biodiversità e le conoscenze
tradizionali delle popolazioni autoctone con un loro sviluppo
ecocompatibile, offrendo strumenti formativi ed assistenza tecnica. In
particolare il progetto si sviluppa su due direttive principali, e si
concentra sullo studio, la trasformazione e la commercializzazione di piante
aromatiche di potenziale interesse nell’ambito cosmetico e nell’ambito
alimentare.
Infine, come per tradizione, verrà consegnato il premio “I. Bonadeo” alla
miglior tesi del Master in Scienza e Tecnologia Cosmetiche dell’Università
di Ferrara.

Uno dei frutti della globalizzazione, e forse anche il più interessante, è
probabilmente il MELTIN POT, ossia il modo in cui le società tendono a
svilupparsi in modo omogeneo, secondo un processo di assimilazione culturale
in cui le diverse culture e religioni si associano in modo tale da perdere
le loro identità separate, fornendo un prodotto finale di consistenza e
sapore uniformi, diverso da quello originale. Questa contaminazione
culturale, detta anche “fusion”, ha toccato un po’ tutti i campi: da anni
ormai si parla di cucina etnica, moda etnica, musica etnica, architettura
etnica, e il mondo cosmetico non è rimasto indifferente a questa tendenza,
tanto che una delle nuove frontiere della cosmesi sembra proprio essere
l’ETNO-COSMESI, intesa da un lato come utilizzo di sostanze funzionali
(derivati vegetali…) o di prodotti caratteristici di paesi diversi,
dall’altro come ricerca scientifica finalizzata allo sviluppo di nuovi
prodotti dedicati a tipi di pelli diverse dalla nostra, che tengano conto
della cosiddetta “biodiversità cutanea” e siano in grado di soddisfare le
richieste di un mercato sempre più pressante.
La distribuzione del colore della pelle nel mondo è visualizzabile con una
mappa che mette in relazione il colore stesso con le varie latitudini,
indice di adattamento della pelle umana alla penetrazione dei raggi
ultravioletti nell’epidermide. In realtà la diffusione nel mondo delle
differenti razze umane, conseguenza di eventi storici e politici, ha
travalicato questi confini e ha generato nuovi fenomeni di mercato. Basta
pensare alla fortissima presenza di Ispanici e Afro-Americani nel
continente americano, potenziali consumatori da bilioni di dollari, o ancora
alla crescita dei mercati asiatici, molto maturi ed esigenti nella ricerca
di prodotti adatti alle loro carnagioni.
Tutto questo ha aperto nuove porte all’industria del make-up che deve
rispondere con prodotti molto specifici a queste nuove necessità di colore.
Le formulazioni cosmetiche per il consumatore “intorno al mondo” devono
fondamentalmente tenere conto delle proprietà ottiche della pelle, agendo
sulla luce di interferenza, dando uniformità e naturalità al riflesso
luminoso, correggendo il colore in tutti i casi di disomogeneità e
discromia. Sarà inoltre necessario tenere conto delle tipologie di pelle, da
quella mista oleosa a quella secca, che sono ben connotate alle varie
colorazioni. Infine la scelta dei colori è necessariamente calibrata sulle
tradizioni estetiche e culturali dei consumatori di riferimento.
All’evento parteciperanno alcuni tra i più illustri rappresentanti del
panorama cosmetico nazionale ed internazionale, oltre ad alcune importanti
aziende (tra cui l’azienda brasiliana Beraca) impegnate nella produzione di
principi funzionali derivati da specie botaniche caratteristiche della
foresta amazzonica e destinati all’impiego nell’industria cosmetica,
farmaceutica e dei profumi.
Tali aziende producono e commercializzano i propri prodotti svolgendo
un’attività unica e speciale, grazie alla collaborazione con le numerose
comunità locali della foresta brasiliana che vengono costantemente istruite
e finanziate per assicurare la raccolta continua delle materie prime di
base ( semi, fiori, resine, ecc…) necessarie per la produzione delle proprie
specialità finali. Grazie ad approfondite ricerche e all’addestramento
delle persone locali addette alla raccolta, il lavoro sostenibile di queste
aziende concorre ad evitare la distruzione di una svariata serie di risorse
naturali disponibili in una parte fondamentale del nostro pianeta. Il
risultato di una corretta attività di raccolta rappresenta un fatto sociale
molto importante, in quanto mira a determinare un incremento del livello di
reddito delle famiglie coinvolte in tale progetto e a diminuire il livello
di povertà di oltre duemila famiglie che per sopravvivere si dedicavano
precedentemente a lavori di abbattimento delle piante nella foresta
amazzonica.
Questi argomenti rientrano nel tema del “commercio equo e solidale” (Fair
Trade): un approccio alternativo al commercio convenzionale, nel quale
l’obiettivo primario non è la massimizzazione del profitto, bensì la
promozione della giustizia sociale ed economica, dello sviluppo sostenibile,
del rispetto per l’ambiente e le persone. Si tratta di una forma di
commercio internazionale nella quale si cerca di garantire ai produttori ed
ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo un trattamento economico e
sociale equo e rispettoso, e si contrappone alle pratiche di commercio
basate sullo sfruttamento che spesso si osserva nelle aziende
multinazionali. Il commercio equo-solidale interviene creando dei canali
commerciali alternativi a quelli dominanti, al fine di offrire degli sbocchi
commerciali a prezzi minimi a coloro che producono in condizioni ritenute
più sostenibili.
I prodotti tipici del commercio equo sono caffè, tè, zucchero, cacao, miele,
orzo, frutta secca, infusi, spezie, banane, legumi, tra gli alimenti;
gioielli e bigiotteria, tessuti, abbigliamento, borse, oggettistica in
vetro, in ceramica e in legno, cesti, giocattoli nel campo dell’artigianato.
A queste categorie di prodotti si stanno affiancando anche molti cosmetici:
la domanda per il colore etnico nasce dall’esigenza delle signore che
desiderano una tintarella che abbini più esattamente la loro tonalità della
pelle; i prodotti depigmentanti ed idratanti sono altrettanto stimati dalla
popolazione di colore in quanto le condizioni climatiche influenzano sia il
colorito che l’idratazione della cute. Recentemente sono entrati in
commercio numerosi prodotti per il trattamento e la cura dei capelli e della
pelle di popolazioni diverse, ad esempio “gel lisciante per capelli crespi”,
dermo schiarenti, decoloranti e meshanti …

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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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