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Sbocchi lavorativi e disoccupazione laureati in base alle classifiche

A. A.
29/04/2024

Giovane laureato del sud, più o meno sui 25 anni, con una laurea magistrale o triennale che sia, possibilmente in giurisprudenza: è questo l’identikit del disoccupato italiano disegnato da Almalaurea tramite l’annuale indagine sulle facoltà universitarie e sugli esiti occupazionali dei laureati dopo il conseguimento del titolo di studio.

L’indagine, giunta alla XV edizione, si basa sui dati raccolti tramite interviste, effettuate nel 2012: l’ateneo con il tasso maggiore di disoccupazione a tre anni dalla laurea risulta essere l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale con il 25,4% di disoccupazione, al secondo e al terzo posto dell’infelice podio, l’Università del Salento con il 22,6% e l’Università del Sannio con il 21% di disoccupazione. Le università con il minor tasso di disoccupazione sono l’Università di Milano San Raffaele con l’1,4%, il Politecnico di Torino con il 2,8% e al terzo posto l’Università d’Insurbia con il 3,6% di disoccupazione tra i suoi laureati.

Le facoltà universitarie che offrono meno sbocchi lavorativi, considerando tutti gli atenei italiani, sono le facoltà di giurisprudenza con una percentuale di disoccupazione al 24,5%, mentre le facoltà universitarie di Medicina e Chirurgia con l’1,4% sono le facoltà con il minor tasso di disoccupazione a tre anni dalla laurea.

L’indagine Almalaurea ha inoltre analizzato il guadagno medio e il tasso di disoccupazione dei laureati italiani. Ad un anno dalla laurea la disoccupazione è del 23% con un guadagno mensile netto di 943€; a tre anni dalla laurea la disoccupazione è del  10,1% con un guadagno mensile netto di 1.173€; a cinque anni dalla laurea la disoccupazione scende fino al 5,9%, scende allo stesso tempo anche lo stipendio medio che arriva ad un netto di 1.399€.

La laurea sembra non riuscire a rappresentare più un valido mezzo per l’accesso al mondo del lavoro. La stessa indagine di Almalaurea, infatti, evidenzia come trovino più facilmente un’occupazione coloro che hanno deciso di non proseguire gli studi dopo il diploma, rispetto ai colleghi laureati la cui disoccupazione è sempre più duratura e maggiore. Fenomeno che va nettamente in contrasto con la media europea della disoccupazione universitaria e che l’Italia difficilmente riuscirà a colmare, visto che sono già state riviste al ribasso le stime dei futuri occupati laureati.

Un dato allarmante, quindi, che va ad inserirsi in un contesto ancora più drammatico se si considera che la percentuale della disoccupazione giovanile si attesta al 40%.

Classifica facoltà con maggiori sbocchi lavorativi e disoccupazione

Classifica Atenei con maggior tasso di disoccupazione

Abbiamo intervistato il Rettore Ciro Attaianese dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, ponendogli qualche domanda sul rapporto di Almalaurea.

Il rapporto di Almalaurea mostra che la sua Università ha una percentuale del 25,4% di disoccupazione a tre anni dalla laurea, può farci un commento su questi dati?

“Il problema dei laureati che non trovano lavoro non colpisce solo il nostro ateneo. Sono dell’idea che il dato sia relativamente falsato anche dalla situazione che viviamo qui al sud. C’è meno lavoro, nessuno che investe nei giovani. Non a caso nella statistica relativa alla disoccupazione algi ultimi posti c’è un numero elevatissimo di atenei del sud Italia. Chi si laurea in una qualunque università del sud ha due scelte: emigrare o restare disoccupato”

Quindi secondo lei le responsabilità non sono solo dell’Università. Quali pensa che siano le responsabilità della politica nella situazione in cui versa l’Università Italiana?

“La politica ha le sue responsabilitàIn questi anni abbiamo assistito ad uno smantellamento del sistema scolastico e universitario. È chiaro che, senza aiuti e proseguendo con i tagli all’istruzione, gli atenei non riusciranno a garantire ai laureati l’accesso diretto al mondo del lavoro”.

Cosa pensa possa risolvere la situazione critica della disoccupazione dei laureati italiani?

“Per combattere la disoccupazione c’è bisogno che il lavoro entri nelle università, permettendo agli studenti di svolgere attività lavorative sia pre che post-laurea. Il nostro ateneo sta cercando di andare proprio in questa direzione.”

Vincenzo Gatta

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Antonietta Amato Studentessa alla facoltà di Economia, è entrata nel mondo del giornalismo giovanissima. Ha partecipato in qualità di direttrice ad un progetto che prevedeva la diffusione locale di un giornale prodotto completamente da ragazzi, i cui proventi sono stati devoluti interamente all’Unicef . Animata anche dalla passione per la scrittura, si è diplomata con una buona media al liceo classico, si è iscritta alla facoltà di economia e gestisce un’attività commerciale, ma continua a coltivare il sogno di poter lavorare un giorno in un’azienda che faccia dell’informazione apartitica la sua capacità distintiva. Il suo compito a Controcampus prevede la risoluzione di tutte le questioni relative alla organizzazione amministrativa, gestione utenze presso la testata: sarà ben disponibile a dare ai nostri collaboratori tutte le relative informazioni. Leggi tutto
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