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Costi universitari e aiuti alle famiglie per combattere la crisi

A. A.
02/05/2024

Sempre più ragazzi si iscrivono all'università, seguono i suoi corsi, affrontano gli esami e pagano i vari costi universitari.

Costi universitari e aiuti alle famiglie per combattere la crisi

Rientro scuola gennaio 2021

 

Frequentare l’università comporta una serie di costi universitari che rappresentano una spesa spesso troppo elevata per molte famiglie. Rette annuali e libri, affitti e consumi, non sempre è possibile far fronte ai costi universitari, specialmente in un periodo dove licenziamenti e cassa integrazione sono divenuto tristemente frequenti.

Per poter renderci conto di quali siano i costi universitari ne facciamo un elenco, cercando di dare qualche consiglio su come abbatterli.

Come avete potuto notare i costi universitari sono molteplici ed elevati. Per far fronte alle difficoltà economiche in cui versano molte famiglie italiane, l’Università italiana si sta muovendo cercando di adottare delle manovre anti crisi che abbattano i costi universitari, fino ad arrivare alla detassazioni per gli studenti con almeno un genitore in cassa integrazione.

Il Rettore dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Stefano Pivato ha deciso di esonerare dal pagamento della contribuzione studentesca i giovani con particolari condizioni economiche familiari. In particolare, gli studenti con almeno un genitore che si trovi da un minimo di tre mesi in disoccupazione, mobilità, cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, che si iscrivono all’anno accademico 2013/2014 (le immatricolazioni sono aperte dal 16 luglio) ad un corso di studi di primo e di secondo livello dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, sono esonerati dal pagamento relativo alla tassa di iscrizione e contributi della I rata di contribuzione studentesca.

Abbiamo Intervistato il Rettore Stefano Pivato e il Prorettore Giancarlo Ferrero sulle manovre anti crisi attuate dall’Università di Urbino. 

Quali manovre consiglia di adottare ai suoi colleghi rettori per poter aiutare gli studenti e le loro famiglie che stanno vivendo un periodo di crisi?

Pivato: Non posso in alcun modo dare consigli ai miei colleghi. Posso dirvi cosa faccio per il mio ateneo e di come cerco di aiutare questa fascia di studenti che vive una situazione particolare, ma non ho la presunzione di dare consigli ai miei colleghi.

Un commento alle iniziative che la sua università ha intrapreso per poter permettere anche agli studenti che vengono da famiglie che stanno vivendo un periodo critico, di poter iscriversi e frequentare i corsi universitari.
Pivato: L’Università di Urbino ha deciso di esonerare dal pagamento della contribuzione studentesca i giovani con condizioni economiche familiari disagiate. In particolare, gli studenti con almeno un genitore che si trovi da un minimo di tre mesi in disoccupazione, mobilità, cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, che si iscrivono ad un corso di studi di primo e di secondo livello, sono esonerati dal pagamento relativo alla tassa di iscrizione e contributi della I rata di contribuzione studentesca. L’università aveva previsto, già dall’anno accademico 2011/2012, una diversa fasciazione reddituale basata su una maggiore equità del sistema rispetto alle esigenze di tutti gli studenti: sette fasce di contribuzione con importi differenziati a seconda di macroaree (scientifiche o umanistiche), del tipo di corso (laurea triennale e laurea magistrale a ciclo unico, laurea magistrale) e dalla presenza di contributi aggiuntivi che si applicano esclusivamente per servizi addizionali (percorsi online).

Ferrero: Urbino da anni ha portato avanti una politica di forte contenimento delle spese. Grazie a questa politica, nonostante il contributo FFO risulti notevolmente inferiore a quanto ci spetterebbe (in quanto per il 95% è attribuito in base a quanto le università ricevevano negli anni precedenti, senza tenere conto del numero di studenti e di altri parametri), Urbino ha risanato il suo bilancio ed è oggi in grado di destinare una quota di risorse per gli studenti le cui famiglie sono state colpite dalla crisi economica.

Questi studenti sono esentati per il primo anno quasi interamente (prima e seconda rata + tassa di iscrizione) dalle tasse universitarie.

In un periodo di crisi e di tagli all’istruzione, l’Università di Urbino come pensa di riuscire a portare avanti queste politiche di detassazione?
Pivato: L’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo è tra le università italiane ad avere preso dei provvedimenti anti crisi a seguito della situazione finanziaria in cui versa il Paese e delle difficoltà economiche di tante famiglie italiane. Dobbiamo consentire ai ragazzi che non hanno più la possibilità di pagare le tasse di iscrizione perché almeno uno dei due genitori è rimasto senza lavoro di poter continuare gli studi e di formarsi compiutamente per il proprio futuro. Un’azione efficace per rispondere concretamente alla crisi che attanaglia.

Ferrero: Il superamento della crisi economica richiede una profonda ristrutturazione del sistema produttivo che, per essere competitivo, deve puntare su beni e servizi di alta qualità. Questo richiede investimenti ma soprattutto risorse umane con alti livelli di qualificazione e cultura. Mentre altri Paesi europei hanno compreso questo e, anche di fronte alla crisi economica e della finanza pubblica, hanno incrementato le risorse destinate all’istruzione ed alla ricerca, in Italia si è seguita una direzione opposta. Per giustificare i tagli è stato anche condotto un attacco sconsiderato alla scuola ed all’università che hanno finito per far ritenere a molti giovani che “studiare non serve”. Calano così gli iscritti all’università in un Paese dove i laureati sono una % tra le più basse d’Europa. Stiamo distruggendo una generazione e risorse preziose per il futuro del paese. Occorre incrementare le risorse per la ricerca e l’istruzione, ma anche rivalutare l’importanza della cultura, delle risorse umane ed il ruolo dell’istruzione per il benessere di tutti. Su questi temi l’attenzione di tutte le forze politiche è modesta, anche se chi ha governato nell’ultimo quinquennio ha responsabilità ben più gravi degli altri.
Che responsabilità ha la politica in merito alla situazione in cui l’Università italiana si trova?
Pivato: La politica deve recitare un ruolo determinante in un settore, quello della cultura e dell’istruzione, che può costituire il vettore trainante per la ripresa. La cultura è una risorsa e non un “peso” per la comunità. Per questo la politica dovrebbe rendersene conto e agire di conseguenza.

 Elenco delle università italiane, Tasse e Costi Iscrizione e Manovre anti crisi adottate per ridurre i Costi Universitari degli studenti:

ABRUZZO

BASILICATA

CALABRIA

CAMPANIA

EMILIA ROMAGNA

FRIULI VENEZIA GIULIA

LAZIO

LIGURIA

LOMBARDIA

MARCHE

MOLISE

PIEMONTE

PUGLIA

SARDEGNA

SICILIA

TOSCANA

TRENTINO ALTO ADIGE

Iscrizione Universitaria UMBRIA

VALLE D’AOSTA

VENETO

Vincenzo Gatta

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Antonietta Amato Studentessa alla facoltà di Economia, è entrata nel mondo del giornalismo giovanissima. Ha partecipato in qualità di direttrice ad un progetto che prevedeva la diffusione locale di un giornale prodotto completamente da ragazzi, i cui proventi sono stati devoluti interamente all’Unicef . Animata anche dalla passione per la scrittura, si è diplomata con una buona media al liceo classico, si è iscritta alla facoltà di economia e gestisce un’attività commerciale, ma continua a coltivare il sogno di poter lavorare un giorno in un’azienda che faccia dell’informazione apartitica la sua capacità distintiva. Il suo compito a Controcampus prevede la risoluzione di tutte le questioni relative alla organizzazione amministrativa, gestione utenze presso la testata: sarà ben disponibile a dare ai nostri collaboratori tutte le relative informazioni. Leggi tutto
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