• Grassotti
  • Napolitani
  • Gnudi
  • Alemanno

Borsa di Mobilità: Dal decreto del fare nuove opportunità, bando 2013/2014

A. A.
15/07/2025

Gli atenei hanno sempre messo a disposizione degli studenti meritevoli e/o in condizione economiche di bisogno, borse di studio che davano un aiuto economico a chi ne avesse diritto.

Sul fronte borse di studio c’è una importante novità la Borsa di Mobilità.

Questa nuova Borsa di Mobilità fa il suo ingresso nel mondo delle borse di studio grazie ad un emendamento del ”Decreto del fare” .

Cerchiamo di capire cos’è la Borsa di Mobilità a chi è indirizzata e come poterne usufruire.

Borsa di mobilità per studenti capaci e meritevoli. All’interno del sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri c’è una specifica voce che ci può spiegare cos’è la Borsa di Mobilità e a chi è rivolta:

Cinque milioni per il 2013 e per il 2014, 7 milioni per il 2015 da iscrivere sul Fondo di finanziamento ordinario delle università per l’erogazione della “borsa di mobilità” a favore di studenti che, avendo conseguito risultati scolastici eccellenti, intendano iscriversi per l’anno accademico 2013-2014 a corsi di laurea in regioni diverse da quella di residenza. Le risorse saranno suddivise tra le regioni con decreto del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Le borse saranno attribuite sulla base di una graduatoria adottata da ciascuna Regione per le università site nel proprio territorio.

Iniziamo quindi a eliminare un po’ di confusione intorno alla Borsa di Mobilità. Questa Borsa è destinata agli studenti che decidono di iscriversi in un’università statale e non statale, sono escluse le iscrizioni a università telematiche, in una regione diversa dalla regione di residenza. Le Borse di Mobilità saranno finanziate grazie ai proventi della Legge di Stabilità.

Complessivamente le risorse a disposizione del Ministero sono pari a 17 milioni di euro, il che equivale a poter finanziare circa 1.130 borse se i primi in graduatoria saranno immatricolati a lauree triennali e circa la metà se saranno iscritti a lauree a ciclo unico di 5 o 6 anni.

Tenuto conto della distribuzione degli immatricolati negli ultimi anni si stima che il numero di borse attribuite sarà di circa 1.000.

Il bando per la Borsa di Mobilità prevede, in applicazione dell’art. 59 del DL 69/2013 (il così detto ”decreto del fare”), che la graduatoria venga definita sulla base di due criteri:

In relazione alle domande presentate sarà formata una graduatoria unica nazionale mediante l’attribuzione di un punteggio massimo pari a 10 punti così suddivisi:

Tutti gli studenti che volessero fare domanda per la Borsa di Mobilità possono presentare domanda esclusivamente online attraverso il portale di Universitaly.

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si occuperà di stilare una graduatoria tenendo presente tutte le domande che sono state presentate tramite il portale di Universitaly, la graduatoria sarà pubblicata il 30 settembre.

Gli studenti che hanno presentato domanda per la Borsa di Mobilità e che sono risultati idonei dovranno perfezionare l’immatricolazione presso l’Università prescelta indicando la scelta definitiva del corso di studi entro il 17 ottobre. Il perfezionamento dell’iscrizione dovrà avvenire attraverso l’apposita procedura online e consegnando all’Università la certificazione dell’ISEEU 2012.

Successivamente all’esito delle verifiche disposte dalle singole Università e dal Ministero rispetto a quanto dichiarato dagli studenti nella domanda, si procederà con l’erogazione della Borsa di Mobilità direttamente da parte delle Università che riceveranno il finanziamento dal Ministero.

Siccome la Borsa di Mobilità sono destinate agli studenti meritevoli è necessario soddisfare alcuni criteri per poter continuare a beneficiare delle Borsa di Mobilità:

Tutti gli studenti assegnatari della Borsa di Mobilità che riusciranno a soddisfare questi criteri potranno godere di una Borsa di Mobilità pari a 15.000 euro per le lauree triennali, 25.000 euro per le lauree magistrali a ciclo unico di 5 anni e 30.000 euro per le lauree magistrali a ciclo unico di 6 anni. Per intenderci la Borsa di Mobilità assicurerà un introito di 5.000 euro per ogni anno accademico a tutti gli studenti meritevoli e che soddisfino tutti i criteri.

Non tutti sono favorevoli alla Borsa di Mobilità sopratutto per quel che riguarda la ”migrazione” degli studenti che è insita nel testo della legge. Infatti, la Borsa di Mobilità è disponibile solo e soltanto agli studenti fuori sede, per gli studenti che studiano in un’università sita nella regione di residenza, ma che ottengono gli stessi risultati richiesti dalla Borsa di Mobilità non c’è nessun tipo di riconoscimento di tipo economico.

Celeste Costantino, deputata della XVII legislatura per Sinistra ecologia e libertà, in Commissione Cultura, Scienza e Istruzione e componente del Consiglio d’Europa si esprime contro la migrazione insita e forzata nel decreto legge che descrive la Borsa di Mobilità. Leggiamo la sua dichiarazione.

L’articolo 59 del decreto legge, è l’articolo che stanzia risorse per l’erogazione di “borse per la mobilità” a favore di studenti che, dopo aver conseguito risultati scolastici eccellenti, intendono iscriversi a corsi di laurea in regioni diverse da quella di residenza. Inoltre l’art.59 prevede la predisposizione di una graduatoria unica nazionale dei vincitori delle borse di studio, al cui pagamento provvederanno direttamente le Università con le risorse ad esse trasferite dal Ministero. Condizione per l’assegnazione delle borse di studio è che lo studente si iscriva presso una università collocata in regione diversa da quella di residenza della propria famiglia.”

“Un controsenso alla luce della situazione odierna, sia regionale che nazionale: oggi infatti cresce sempre di più l’esercito dei senza borsa di studio, ragazze e ragazzi che ne hanno diritto, per meriti o per condizione economica, ma non possono usufruirne perché sono state tagliate le risorse. Come nel 2012 quando il fondo per il Diritto alla studio universitario, durante il governo Berlusconi, partendo da 246 milioni è stato tagliato fino poco meno di 26 milioni nel 2012 per raggiungere il minimo storico, appena 12 milioni, nel 2013. Noi pensiamo che occorra sicuramente favorire i più meritevoli e meno abbienti che vogliano iscriversi all’università, ma senza costringerli a tutti i costi alla migrazione.”

“Lo stesso obiettivo, infatti, può essere raggiunto aumentando le risorse per il diritto allo studio che sono sempre più ridotte. Chiediamo di sopprimere il requisito dell’iscrizione ad una università fuori regioni per l’ammissione al beneficio, eliminando tutte le parti dell’articolo che fanno riferimento alla mobilità e alla valutazione del requisito dell’essere “fuori sede”. Al contempo non interveniamo su altre parti dell’articolo che fanno riferimento alla “mobilità”, lasciando il fattore “distanza” come elemento valutabile nella graduatoria ai fini dell’attribuzione del punteggio. Così come (nella disposizione che ne risulta) il beneficio non è riconosciuto a chi ha la residenza nello stesso comune in cui si trova l’università. Chiediamo inoltre al Governo di impegnarsi, individuando e stanziando maggiori risorse per il diritto allo studio universitario, a favore di giovani meritevoli e non abbienti, senza costringerli ad abbandonare – per usufruire del diritto – le regioni di residenza”.

“Concludo. Lo hanno chiamato il decreto del fare. La prima cosa da fare, allora, sarebbe portare il nostro Paese in Europa. Infatti mentre in Italia si taglia indiscriminatamente una spesa di circa 250 milioni di euro l’anno, Germania e Francia investono circa 2 miliardi di euro l’anno per il diritto allo studio, la Spagna – in crisi come noi – quattro volte l’Italia, quasi 900 milioni. Noi invece continuiamo a soffocare le ragazze e i ragazzi del nostro Paese. Ci si riempie la bocca di retorica nei confronti del loro futuro quando non si è capaci di garantire neanche il diritto al presente.

Ricordiamo che la domanda deve essere presentata solamente online, ma l’iscrizione deve essere completata in ognuna delle università italiane che si ha intenzione di frequentare, quindi abbiamo preparato per voi l’elenco delle Università italiane e delle informazioni sull’ufficio a cui rivolgersi per poter concludere tutte le pratiche legate alla Borsa di Mobilità.

ABRUZZO

BASILICATA

CALABRIA

CAMPANIA

EMILIA ROMAGNA

FRIULI VENEZIA GIULIA

LAZIO

LIGURIA

LOMBARDIA

MARCHE

MOLISE

PIEMONTE

PUGLIA

SARDEGNA

SICILIA

TOSCANA

TRENTINO ALTO ADIGE

UMBRIA

VALLE D’AOSTA

VENETO

Leggi e Scarica il Decreto sulla Borsa di Mobilità

Vincenzo Gatta

© Riproduzione Riservata
Antonietta Amato Studentessa alla facoltà di Economia, è entrata nel mondo del giornalismo giovanissima. Ha partecipato in qualità di direttrice ad un progetto che prevedeva la diffusione locale di un giornale prodotto completamente da ragazzi, i cui proventi sono stati devoluti interamente all’Unicef . Animata anche dalla passione per la scrittura, si è diplomata con una buona media al liceo classico, si è iscritta alla facoltà di economia e gestisce un’attività commerciale, ma continua a coltivare il sogno di poter lavorare un giorno in un’azienda che faccia dell’informazione apartitica la sua capacità distintiva. Il suo compito a Controcampus prevede la risoluzione di tutte le questioni relative alla organizzazione amministrativa, gestione utenze presso la testata: sarà ben disponibile a dare ai nostri collaboratori tutte le relative informazioni. Leggi tutto
Exit mobile version