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Come diventare direttore artistico: cosa fare, corsi e formazione

D. S.
30/04/2024

Ecco come diventare direttore artistico: guida pratica su cosa fare, corsi, formazione, mansioni e stipendio di chi dirige il settore artistico.

Come diventare direttore artistico

Come diventare direttore artistico

Il tuo sogno è lavorare nel mondo dello spettacolo in qualità di Creative Director? Ti piacerebbe dirigere un teatro? Vorresti coordinare  gli eventi di locali notturni, di programmi musicali o culturali? Sapere come diventare direttore artistico, è il primo passo da fare per chi sogna una carriera di successo.

Il direttore di scena è il responsabile dell’allestimento di uno spettacolo e conosce a fondo tutti i ruoli tecnici della compagnia, nonché l’ingresso e le uscite di attori, comparse e tecnici. E’ responsabile del regolamento di palcoscenico e di struttura, nonché referente per tecnici e personale impiegato nell’allestimento di uno spettacolo. Questa figura professionale è dunque  responsabile  della riuscita di spettacoli ed eventi televisivi, musicali e culturali. Il suo lavoro è di curare i dettagli, la programmazione e la messa in scena degli eventi.  Ma come diventare direttore artistico?  Non esiste una strada definita né competenze specifiche che consentono di definire i requisiti di un Art Director. Tuttavia, come in ogni ruolo direttivo, è necessario possedere esperienza ed altre competenze e capacità.

Anzitutto, ottenuto il diploma, bisogna iscriversi ad un corso di Laurea Triennale in Scienze della Musica, delle Arti e dello Spettacolo. Con l’iscrizione al DAMS è possibile scegliere l’indirizzo di studi da seguire tra cui Progettazione e Gestione di eventi e imprese dell’arte e dello spettacolo, particolarmente utile per ricoprire questo ruolo. Ottenuta la laurea, è preferibile continuare con una specialistica in Scienze dello Spettacolo e delle Produzioni Multimediali. Così facendo si acquisiscono competenze specifiche nel campo della produzione artistica e  nella gestione di eventi e spettacoli.

Acquisite le competenze teoriche necessarie, arriva il momento della pratica. All’inizio è preferibile  organizzare serate ed eventi mirati ad un pubblico ristretto. Questo perché si è responsabili degli eventi anche dal punto legale e legislativo.  Dunque  più grandi sono gli eventi, maggiore è la responsabilità! Vediamo nello specifico come diventare direttore artistico.

Come diventare direttore artistico di teatro: formazione scolastica e universitaria

Per scoprire come diventare direttore artistico, abbiamo fatto alcune domande ad una professionista. Le conoscenze e le competenze di questa figura professionale sono molto vaste e vanno dall’ambito artistico a quello giuridico.

Ma quale strada percorrere? A spiegarci cosa fare è Giorgia Radice.

“Sono  un direttore artistico. Mi sono cimentata in questo ruolo lo scorso anno, ma confesso che mi ci e’ voluto un po’ prima di capire che non desidero fare altro. Intraprendere questa professione e’  il sogno della mia vita. L’uomo che da sempre e’ stato il mio punto di riferimento è stato mio padre. La sua determinazione e la voglia di dare sempre il massimo sono stati per me una grande fonte di ispirazione. Mio padre e’ stato prima di tutto un attore, e poi direttore artistico.”

Giorgia prosegue: “A dirla tutta, non desiderava per me una vita nel mondo dello spettacolo. Diceva, infatti, che i sacrifici da fare sarebbero stati innumerevoli e che non sempre, nonostante tanti risultati gratificanti, gli sforzi mi sarebbero stati riconosciuti! Come diventare direttore artistico? L’esperienza sul campo è fondamentale. Io ho iniziato  seguendo mio padre giorno e notte, studiando le sue mosse e facendo attenzione ad ogni dettaglio. Ho cercato di assorbire da lui il massimo delle conoscenze e delle competenze. A fare la differenza è infatti lo studio. Ho scelto quindi di studiare Progettazione e Gestione di eventi e imprese dell’arte e dello spettacolo, presso l’Universita’ degli studi di Firenze. Questo corso è basato su conoscenze di tipo scientifico ma anche applicativo. Prevede, quindi, lo studio approfondito di tutto ciò che riguarda la storia del cinema, della musica e del teatro, con numerosi laboratori di progettazione e programmazione di eventi.”

Chi è, cosa fa e quanto guadagna un responsabile teatrale

Ma quali sono le mansioni di un responsabile teatrale? Giorgia ci spiega: “Un direttore artistico oggi non e’ chi sceglie la programmazione di un cartellone o chi organizza una serie di spettacoli. E’ il responsabile della riuscita e dello svolgimento di ogni singolo aspetto di un evento. Deve essere in grado di valutare le strategie, di definirne i dettagli, stabilire il livello culturale di un progetto e anche di scegliere correttamente gli spettacoli giusti per uno specifico target di pubblico.”

Giorgia conclude: “Un consiglio che sento di dare a chi come me sceglierà di fare questo lavoro e’ quello di non mollare mai, soprattutto quando diventa dura. Non e’ semplice e nessuno ci regalerà mai nulla. Ciò che più desideriamo va conquistato e questo comporta sudore e fatica. Ma quando poi il sipario si apre, inizia la nostra partita, in assoluto la più bella!”

Un direttore artistico può lavorare in diversi ambiti, tra cui:

Ma quanto guadagna questa figura professionale? Il direttore artistico ha una retribuzione media che va dai 4 ai 5 mila euro mensili. Ovviamente più è importante il teatro, più alta è la paga nonchè le responsabilità del direttore!

Corsi per direttore artistico  e formazione professionale

Nel settore dello spettacolo esistono diverse tipologie di formazione riconosciute. Ci sono master, percorsi formativi, facoltà universitarie e il DAMS. Sapere come diventare direttore artistico, una volta completata la formazione teorica e tecnica riconosciuta anche dal Miur, è certamente più semplice. Quella dell’Art Director è una carriera che si costruisce col tempo collezionando un’esperienza dopo l’altra. E’ necessario, quindi, approfondire discipline come Marketing, Comunicazione, Scienze Umane, Psicologia, Scienze Visive e affinare la  vena artistica.

Ci sono anche molti corsi online che possono aiutare a completare la formazione universitaria per chi già ha iniziato la carriera lavorativa. L’aggiornamento  sulle nuove tendenze e sul lavoro degli altri soggetti del settore è fondamentale. Così come visionare, valutare e selezionare gli artisti, le compagnie, gli spettacoli da proporre.

Non esistono norme o leggi specifiche che regolano la professione. Non sono richiesti neanche titoli di studio specifici,  iscrizioni ad albi o periodi di pratica professionale obbligatori. Ma è sicuro che un buon direttore artistico deve possedere conoscenze in :

  • Performance e le sue declinazioni
  • Drammaturgia scenica
  • Animazione teatrale
  • Management e marketing delle attività culturali e dello spettacolo
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto
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