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Box3: mostra di arte contemporanea alla Sapienza

9 Luglio 2010
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07/10/2024

Nella terrazza del Rettorato della Sapienza, nella serata del 6 luglio, si è svolta una mostra d'arte contemporanea diretta dalla professoressa Simonetta Lux, con il titolo "La città che muta" .

lenuslab.com/controcampus/wp-content/uploads/spip/arton16973.jpg” alt=”Controcampus” /> Nella terrazza del Rettorato della Sapienza, nella serata del 6 luglio, si è svolta una mostra d’arte contemporanea diretta dalla professoressa Simonetta Lux, con il titolo “La città che muta” . Nelle sale adiacenti alla terrazza sono state poste varie esposizioni di sculture e installazioni futuribili. Durante la serata vi è stato anche un buffet e la degustazione di vini calabresi.

Questa serata ha fatto parte del progetto Mlac, nel quale numerosi artisti hanno potuto esporre le loro creazioni: Anna Milano Carè, Elnosworld, Gabriele Girolami, Gianfranco Grosso, Lanvideosource, Franco Losvizzero, Salvatore Mauro, César Meneghetti, Matteo Peretti e Alessio Facchini, Pietro Ruffo, Daniele Spanò, Daniele Statera, Sten e Lex, Danilo Torre, Zo-Loft Architecture.

Obiettivo di Box³ è quello di creare uno scambio attivo tra opera d’arte e fruitore attraverso il coinvolgimento percettivo ed emozionale di quest’ultimo. Ciò si traduce in una sperimentazione collettiva ed eclettica rappresentata metaforicamente da un modulo: il cubo. Contenitore virtuale, il cubo è espressione della elaborazione creativa, in grado di stimolare sensazioni e riflessioni”, così i curatori hanno descritto l’evento .

La mostra Mlac tenutasi nelle stanze attigue alla terrazza, inizia con un’installazione all’interno di una struttura cubica della creatrice Anna Milano Carè. A seguire vi è un percorso di architettura mobile: l’ideatore Pietro Ruffo ha esposto le sue costruzioni architettoniche i suoi disegni, mentre il gruppo abruzzese Zo-Loft Architecture e Design ha presentato un progetto di un modulo abitativo per i senzatetto.

Matteo Peretti e Alessio Facchini hanno ideato una scatola a dimensione umana contenente una “scultura vivente”, e gli ElnosWorld hanno invaso lo spazio del museo con figure fanstastiche. Franco Losvizzero ha messo in scena le sue visioni oniriche: robot, meccanismi, sculture. Daniele Statera ha realizzato una scultura “giocabile”. Gabriele Girolami ha dato vita a una serie di performance audio-visive. Gianfranco Grosso ha esposto una serie di 100 multipli. Daniele Spanò ha creato sulle basi della pittura classica un progetto visivo di ritratti in movimento. Danilo Torre ha proiettato dei brevi film in super8, in cui si rivedono dei giocattoli di scarso successo prodotti all’inizio degli anni ’70. Salvatore Mauro ha dedicato uno spazio dove utilizzare il light box e video.

Durante la serata si è ascoltato musica elettronica in vari Dj-set e live visual. Hanno portato le loro canzoni e la loro creatività vari gruppi emergenti della capitale. Hanno aperto il djset i Two Mellow Boys, a seguire: Dversion, Okapi, Mir, Nicola Linfante e Federico Casagrande featuring Francesco Giannico.

Hanno ideato questo progetto Mlac: Salvatore Mauro e Anna Milano Carè, con la collaborazione del Collettivo Agita composto da cinque giovani curatori: Lincoln Dexter, Diego Marchi, Laura Laruffa, Simona Raho, Valentina Trisolino.

L’evento “La città che muta” ha fatto parte del ciclo espositivo del MLAC diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, realizzato con il contributo della Regione Lazio per la ricerca e l’“Applicazione di nuove tecnologie multimediali”, con il sostegno della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza.

Hanno patrocinato l’evento il Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, e Federculture.

Emilia Basile

© Riproduzione Riservata
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