Dopo numerosi esperimenti finalmente è stato appurato che un legame tra l’obesità femminile e l’infertilità effettivamente esiste.
La rivista americana Cell Metabolism ha pubblicato lo studio di due ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimore guidati da Andrew Wolfe, che hanno eseguito innumerevoli esperimenti.
I topi, protagonisti degli esperimenti, sono stati sottoposti ad una dieta ipercalorica e sono diventati in tre mesi obesi. Nei topi in cui i recettori dell’insulina erano presenti, si è riscontrato ciclo irregolare, bassa ovulazione e la sindrome da ovaio policistico. Nei topi in cui invece i recettori erano assenti, il ciclo si presentava regolare con una normale ovulazione e con successi di gravidanza.
I ricercatori hanno visto che nelle donne obese vi sono delle disfunzioni ormonali che bloccano le ovaie e danneggiano la fertilità. Tali disfunzioni sono dovute all’ipofisi che risponde a livelli molto alti di insulina.
L’ipofisi è una ghiandola vera e propria che si trova alla base del cranio, questa contiene delle cellule che producono degli ormoni, la luteina e la gonadotropina, che controllano l’ovulazione e la fertilità.
Questa ghiandola però, ospita anche dei recettori dell’insulina, che nelle persone obese reagiscono solo a livelli maggiori e per vedere la reazione sono stati eseguiti gli esperimenti.
Tale scoperta, molto importante, potrebbe far luce e portare numerose conoscenze sul caso che porta maggiore infertilità cioè sulla sindrome policistica e aprire così la strada a nuove cure, permettendo anche alle mamme oversize di attendere l’arrivo della cicogna.
Mario Bove