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Università di Messina: Conferenza di ateneo sulle istanze del movimento dei ricercatori

Redazione Controcampus 4 Ottobre 2010
R. C.
19/04/2024

Il Rettore prof.

Francesco Tomasello, ha aperto, nell’Aula Magna dell’Università di Messina, i lavori della Conferenza d’Ateneo su “Le istanze del movimento dei ricercatori patrimonio della Comunità Accademica dell’Ateneo di Messina al servizio dei giovani e del territorio”.
Tra i primi interventi quello dell’on. Vincenzo Garofalo che ha fatto il punto sull’iter della Riforma Gelmini.

Questo l’intervento del Rettore:

“Questa Conferenza di Ateneo ha preso le mosse dalle riflessioni suscitate dal movimento dei ricercatori ed è stata voluta dal Senato Accademico per condividere i valori e le tensioni ideali di cui essi sono portatori come patrimonio comune del corpo accademico.

Si intendedare espressione al disagio largamente avvertito e alle diffuse preoccupazioni per il presente e per il futuro dell’Università italiana, considerato il significato della sua missione di alta formazione e di ricerca al servizio dei giovani e del territorio.

In questo contesto, non possono essere trascurate dalla Comunità accademica, dalle diverse forze istituzionali e sociali, dall’opinione pubblica le aspettative per il riconoscimento del ruolo dell’Università nello sviluppo scientifico e tecnologico del Paese e nella formazione della futura classe dirigente, le incertezze per la grave decurtazione delle risorse finanziarie, il bisogno di garantire una Università pubblica ed autonoma, la esigenza di assicurare meccanismi certi e non casuali di progressione di carriera e di reclutamento del personale docente che non lascino in un interminabile parcheggio di precariato giovani studiosi meritevoli.

Lasciare poi i ricercatori universitari in un ruolo ad esaurimento senza uno stato giuridico proprio della docenza e senza una concreta prospettiva di sviluppo non solo non è giusto ma non è neanche un investimento utile e produttivo per il Paese.

I ricercatori a Messina sono la metà del corpo docente e rappresentano la più grande speranza di potenziamento del nostro Ateneo. Essi hanno dimostrato in larga parte non solo grandi potenzialità ma anche una produzione scientifica ed un entusiasmo che meritano rispetto e considerazione.

Molti soggetti pubblici e privati dichiarano che l’investimento sul capitale umano è la più importante sfida per il nostro futuro ma poi non riservano coerente considerazione per il ruolo degli Atenei, specie quelli del Sud, che si trovano ad operare in un contesto socio-economico complesso e caratterizzato da innumerevoli criticità.

Anche il nostro Ateneo ha pienamente accettato e introdotto nei suoi meccanismi decisionali la cultura della valutazione e non intende sottrarsi alla responsabilità del controllo dei risultati prodotti. Per questa ragione, ha avviato, nell’ambito della propria autonomia, una serie di riforme finalizzate a modernizzare e rendere più competitivo il nostro sistema.

Non è certo semplice attuare profonde innovazioni in una organizzazione articolata su più livelli di responsabilità e di decisione (Facoltà, Dipartimenti, Corsi di Laurea ) e fare assimilare modifiche che comportino mutamento di attitudine mentale e di approccio a nuove norme e a nuovi assetti.

Bisogna evitare la tentazione di un dirigismo interno, senza indulgere nella paralisi decisionale, e contenere l’eccesso di direttive ministeriali che, purtroppo largamente presenti nel testo parlamentare, limiterebbero l’autonomia e non terrebbero conto delle peculiarità dell’Ateneo, della sua storia e dei problemi legati al contesto socio-economico. Non è possibile confrontare l’Ateneo di Messina con il Politecnico di Milano che riceve 100 milioni di euro di commesse dal tessuto produttivo del suo territorio.

Ciò nonostante l’attuazione dei principi sui quali si fonda una Università moderna non è per noi una opzione, è una strada obbligata per continuare ad esistere in uno scenario globale.

Per queste ragioni, la stragrande maggioranza della Comunità accademica di Messina ha voluto fortemente un cambio di passo. Tutti insieme stiamo percorrendo faticosamente la strada maestra di una Università competitiva fondata sulla valutazione in cui ciascuno possa testimoniare il suo impegno e la sua dedizione disinteressata per l’Istituzione. Abbiamo avuto il privilegio in questi anni di vedere tanti colleghi offrire gratuitamente le loro competenze, esprimendo così il loro senso di appartenenza e il loro legame di amore con la loro Università.

Vediamo sempre più spesso tanti colleghi scommettersi nelle nuove sfide con i programmi europei e con i grandi Progetti di ricerca scientifica e di trasferimento tecnologico. Vediamo tanti ricercatori impegnati a reperire risorse esterne per finanziare le loro attività scientifiche e culturali.

Finalmente è finita l’era per l’Università di Messina, come per le altre, in cui l’Ateneo era grande ammortizzatore sociale ed ente erogatore di stipendi.

Ai tanti colleghi operosi ed entusiasti, orgogliosi dei loro risultati e del loro Ateneo, si contrappone con pervicacia, supponenza ed ostilità accanita alle riforme, una minoranza sparuta di parrucconi accademici, di unti dal Signore che saprebbero bene come fare funzionare l’Ateneo, ritornando felicemente ad offrire alla loro Università i loro servizi lautamente remunerati, magari su proposta del Rettore e con qualche generosa deliberazione del Consiglio di Amministrazione.

Ci dispiace deluderli, anche a costo di continuare a ricevere non solo attacchi palesi ma anche spregevoli manovre sotterranee indegne di un luogo eletto come sede di cultura.

A costoro, il cui unico ossessivo pensiero è stato ed è quello di sapere che cos’altro possa fare l’Università per loro, quali posizioni debbano occupare per favorire la loro smodata ambizione, con quali altre disinvolture debbano realizzare le loro audaci operazioni, diciamo con chiarezza che quei tempi felici, solo per loro, non torneranno perché non è importante che si salvi la loro distorta visione oligarchica, è fondamentale che si salvi l’Università di Messina.

Perché ciò accada, è necessario salvaguardare le aspettative legittime dei docenti e tra questi dei ricercatori, la loro voglia di futuro e la loro fede nei valori plurisecolari della loro missione. E’ altresì essenziale supportare il personale tecnico-amministrativo, la stragrande maggioranza di esso che ha compreso la portata della posta in gioco e che non si risparmia, trasmettendo a tutti il messaggio che il successo di uno è il successo di tutti e che il successo di tutti è il successo della nostra Istituzione.

Abbiamo operato perché le Facoltà e i Dipartimenti attraverso le loro decisioni democratiche e attraverso le Commissioni designate potessero chiamare circa 400 ricercatori, centinaia di borse di studio di dottorati di ricerca, decine e decine di assegni di ricerca. Lo abbiamo fatto perché crediamo nella propulsione e nella vitalità dei giovani, non certo per lasciarli in un limbo di demotivazione e di frustrazione.

Perché siamo qui?

Perché dobbiamo chiedere a questa comunità operosa di docenti e di personale tecnico-amministrativo di ergersi in piedi come una sola entità capace di far sentire forte e chiara la propria voce al proprio interno, nel proprio territorio, a Roma nelle competenti sedi istituzionali, ovunque si giochi la sfida del sapere e del progresso”.

La conferenza d’Ateneo è moderata dalla giornalista Roselina Salemi che ha sottolineato come “stiamo tutti vivendo un momento delicato e siamo certi che tutto quello che verrà deciso dall’approvazione della riforma influenzerà i prossimi anni della nostra vita. La voce di chi vive all’interno dell’Università, e per questo è importante questo incontro, è fondamentale affinché possano essere portate all’attenzione dei legislatori le richieste della base”
Il primo intervento, in rappresentanza dei ricercatori, è stato quello della dottoressa Scolastica Serroni, componente del Senato Accademico, che ha voluto ribadire l’importanza del fatto che il Senato accademico abbia fatto proprie le istanze dei ricercatori votando all’unanimità il rinvio dell’inizio dell’Anno Accademico.
“In questo momento – ha affermato la Ferroni – si gioca il futuro del Paese ed è il momento di riflettere bene sul ruolo dei Ricercatori che sebbene sia stato istituito negli anni ottanta da allora non è stato mai preso in considerazione dal alcun governo.”

Nella mattinata seguiranno gli interventi del prof. Pietro Perconti in rappresentanza dei professori associati e della prof. Antonella Cocchiara, in rappresentanza degli Ordinari

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto