Per prima cosa si deve promuovere il rapporto con il territorio, cioè si deve legare l’università al tessuto sociale e culturale e non considerare l’università come un qualcosa di completamente avulso dalla realtà. Infatti a Palermo si parla di “Univercittà“.
Con i tagli della riforma Gelmini e della finanziaria l’università deve essere in grado di trovare fondi “alternativi” altrimenti ci sono seri rischi, per le università del nord questo è più “semplice” mentre per gli atenei meridionali occorrono maggiori sforzi.
La soluzione, secondo Carta, è quella di una federazione di atenei, cosa che già sta avvenendo in Sicilia. Nel concreto si tratta di mettere in comunicazione diverse università e dividersi l’organizzazione dell’offerta formativa, nei fatti i corsi che ci sono a Palermo non ci saranno a Catania e viceversa. L’obiettivo è, entro il 2012, arrivare ad un sistema universitario regionale e ad una offerta formativa regionale. Attualmente in collaborazione ci sono le università di Palermo, Catania, Messina ed Enna.
Marano Virgilio
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