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Il castello Unical

Redazione Controcampus 11 Febbraio 2011
R. C.
15/10/2024

Su tra le colline di Arcavacata, tra il verde dei monti e il grigio dell’asfalto, si erge il castello dell’Unical.

Un castello che si sviluppa lungo un ponte dove, è possibile ammirare una serie di fortificazioni ed abitazioni al cui interno si muove un’umanità variegata. Su tra le colline di Arcavacata, tra il verde dei monti e il grigio dell’asfalto, si erge il castello dell’Unical. Un castello che si sviluppa lungo un ponte dove, è possibile ammirare una serie di fortificazioni ed abitazioni al cui interno si muove un’umanità variegata.

A metà del ponte, si staglia all’orizzonte “La torre dei vetri”, sede del quartier generale del re dei re, colui che comanda, ordina e in qualche modo decide dei sudditi del regno. All’interno della sontuosa dimora del Signore dell’Unical, ogni giorno si assiste al rito dell’inchino officiato da ruffiani e consiglieri, da guardie ed esponenti del popolo.

Il re orgoglioso appare nel suo splendore ai cortigiani e promette loro ricchezza e potere. Un monarca che tiene molto alla sua immagine. Non perde occasione infatti per comparire in ogni occasione pubblica ogni evneto è utile per celebrare,ostentare lo sfarzo della corte . Il monarca passerà alla storia per avere reso grande il castello Unical dimenticandosi però, dei problemi che affliggono il popolo minuto, meglio conosciuto sotto il nome di “Studenti”.

Quasi di fronte alla sede del potente sovrano, si trova un altro edificio, imponente, mastodontico: il famigerato “Bastione dei burocrati”. All’ interno del palazzo , lavorano alacremente uomini e donne il cui compito è quello di garantire trasparenza, celerità, efficienza. Persone che dovrebbero facilitare la vita agli “Studenti” informandoli, accogliendoli e cercando di adempiere a precisi compiti bruocratici il cui adempimento garantirebbe il corretto funzionamento delle attività tipiche del castello. Spesso non è così. il “Burocrate” ostenta potere e rafforza i suoi legami con i conti, i duchi e le duchesse che abitano il castello.

Gli scribi e i tecnocrati del bastione, rendono i propri servigi a quelli che quotidianamente gli puliscono la livrea e poche volte fanno bene il loro lavoro. Sono ligi al dovere solo se rischiano il posto e difficilmente si mettono a disposizione del semplice studente.Ci sono naturalmente quelli che il loro dovere lo fanno, ma sovente, vengono sbeffeggiati e trattati come degli schiocchi.

Si parlava di duchi, duchesse e conti. Sono molti, si possono ammirare mentre passeggiano altezzosi e fieri, circondati da guardaspalle, servi fedeli e tirapiedi che li osannano e li esaltano, sperando di raccogliere qualche briciola del loro potere. Altezzosi si muovono in sella ai loro destrieri tirati a lucido.

Alcuni di loro risiedono nelle campagne che circondano il castello e da lì scendono in assetto da guerra per punire quanti si ribellano al loro dominio. arrivano al comando di bande di soldati che, in verità, somigliano più all’armata Brancaleone che ad un vero e proprio esercito. Quando i conti salgono a corte, i cantastorie ne narrano le gesta celebrando la loro grandezza e il loro blasone. Si ascolta così la storia del duca potente che fa tremar lo studente con la penna e lo statino.

Ad onor del vero, bisogna dire che anche tra i nobili e i titolati, ci sono cavalieri senza macchia e senza paura che insegnano ai giovani popolani l’arte dello studio e del libero pensiero, ma , sono cavalieri che non riescono a guadagnare popolarità e successo, perché vige la legge dei cortigiani avidi e guai a chi osa sfidarla. A rendere vivo l’ambient eunical , non sonosoltanto i palazzi dei signori o i torrioni del comando, ma è il borgo vero proprio, la città dei cubi, caratterizzato dalla presenza di una serie di casupole abitate dal popolo degli studenti.

Nella cittadina è possibile ammirare un’enorme moltitudine di gente. In questo luogo tra viottoli, labirinti e scale che si snodano fino alle viscere della terra, si formano e si mescolano cavalieri erranti, poeti, scudieri, giullari, pensatori liberi, nani e maschere. All’interno del microcosmo cittadino, si può assistere ad uno spettacolo formidabile.

Quando con le loro carrozze, o a piedi passano i conti o sfila il re, gli si muovono incontro, gruppi di studenti che si inchinano e si mettono al loro servizio. Col tempo questi giovani, diverranno degli eccezionali scudieri che difenderanno il loro signore, guadagneranno la sua fiducia e portandolo in trionfo tra le gente, terranno alto il vessillo del potere. Ci sono tre prove da superare per divenire scudiero a tutti gli effetti.

La prima prova definita dell’adulazione, è quasi decisiva ; per superarla sono fondamentali il baciamano, le parole di lode e le adulazioni nei confronti del signorotto di turno . Superata questa prima prova si passa alla seconda: “Il leccapiedismo”. In questo arduo cimento si dovranno portare lo scudo e la spada del duca in processione, ci si dovrà fare vedere in sua compagnia e se necessario allacciargli anche i calzari. Infine l’ultima prova consiste nel eseguire alla lettera gli ordini che vengono impartiti dal signore, senza discutere, senza proferire parola alcuna. Bisogna poi colpire i nemici del padrone e ifine , tra un tripudio di gente festante, assolti al meglio i compiti assegnati, guadagnata la stima del padrone , si viene nominati scudieri.

Oltre agli scudieri o aspiranti tali, è possibile osservare i giullari di corte, i menestrelli che si divertono a fare i buffoni e a prendere per i fondelli il mondo intero, almeno così vogliono far credere. In realtà la loro ilarità è rivolta solo verso gli studenti, che vivono nella loro stessa condizione, mai però questo atteggiamento è rivolto nei confronti dei simboli del potere.

Giullari buffi, che vestono con abiti sfolgoranti, che cercano di emergere, ma che alla fine finiscono con l’essere sbeffeggiati, subendo la legge del contrappasso: chi di stupidità ferisce di risata perisce. Il giullare sale sul carro del vincitore sfoggiando apparente intelligenza e sarcasmo, apparente già, perché quando sale inciampa e finisce col viso nella polvere e da giullare diventa tappetino.

Ci sono poi alcuni personaggi che sembrano essere simili ai nani. Nani perché vivono quotidianamente nelle tasche dei giganti, cioè di quelli che contano, e si affacciano quando il gigante incontra un proprio simile, cercando con la loro vocina stridula di farsi sentire. Vivono all’ombra del potere, cercando un po’ di sole che li faccia uscire dal buio della nullità, o almeno ci provano, ma appena aprono bocca, ci si rende conto del perché vivono sempre all’ombra. Se si espongono troppo al sole si scottano. Vengono letteralmente bruciati dal calore dell’intelligenza.

Vi sono poi i poeti, i grandi letterati, i sognatori che compongono versi e poemi, che esaltano i valori umani. Esistono due categorie di poeti nella reggia Unical: i poeti veri, quelli che hanno qualcosa da dire, che sanno cantare le virtù umane e le mettono in pratica, ed i poeti di comodo che si riempiono la bocca di citazioni e belle parole, che si atteggiano a moralizzatori ed illustri letterati, ma che poi in realtà, cercano solo di circuire giovani donzelle e di arricchire il loro harem.

Questi novelli Don Giovanni resteranno a bocca asciutta. Nel momento in cui dovranno dimostrare realmente quanto valgono, si scoprirà che dietro la loro apparente cultura si nasconde un pauroso vuoto. Essendo in difficoltà quindi, mostreranno la loro vera natura ed improvvisamente si trasformeranno in molluschi viscidi e senza cervello.

Ed ecco le maschere. Gli attori che regalano sorrisi consigli e divertimento, che spesso sono persone importanti, fingono di essere amici di tutti, saltellano a destra e a sinistra, stringono la mano al re, e il giorno dopo sorridono allo studente. Buffe maschere che se private del loro palcoscenico appaiono nella loro nudità, nel loro volto vero, il volto mostruoso della falsità.

Ed ecco apparire nelle pieghe più nascoste del fortino, i cavalieri erranti che cercano con le loro nobili gesta di ottenere consenso. Vagano, sognano, appaiono come anime solitarie, come nemici del conformismo e si definiscono anarchici, ma appena fiutano la possibilità di accedere ai posti di comando diventano peggio dei duchi e delle contesse: cavalieri erranti sì ma fessi no.

Infine vi sono i liberi pensatori, pochi per la verità, gente che è abituata a guadagnarsi onore e fedeltà senza inchinarsi a nessuno, che sa cosa vuol dire temprarsi al ritmo della durezza della vita. Giovani liberi che non si lasciano imbrigliare e non si vendono per un cavallo bardato o per un pugno di monete, sono loro la speranza del reame. Quando lasceranno questo castello, sapranno farsi valere e finalmente ottenere il loro premio più grande: la vera libertà.

Vincenzo Amone

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto