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La funzione delle proteine

19 Marzo 2011
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20/04/2024

Le proteine sono elementi essenziali nel processo di supercompensazione, cioè quello che consente la crescita muscolare.

Possono essere assunte attraverso gli alimenti o integratori chimici. Troppo spesso gli atleti ne fanno un vero e proprio abuso rischiando problemi seri.

Le proteine presiedono a varie funzioni tra cui la costituzione di enzimi, ormoni e anticorpi e la trasformazione dell’energia chimica in lavoro. Sono costituite dagli amminoacidi.

Le proteine di migliore qualità sono quelle provenienti dalla carne. E’ preferibile non consumare carne cruda allo scopo di prevenire parassitosi. Il pesce ha valori alimentari simili alla carne. Viene distinto in tre categorie: pesci magri, semigrassi e grassi. Anche nell’uovo troviamo le migliori proteine ed il miglior equilibrio dal punto di vista della composizione amminoacidica.

Gli amminoacidi rappresentano l’ultima tappa del processo di digestione delle proteine e svolgono un ruolo energetico e plastico.
Una delle principali controversie dietetico-sportive verte sulla supposizione che gli sport di scatto beneficerebbero di un’alimentazione a base di carne, mentre quelli di resistenza trarrebbero maggiori benefici da un’alimentazione vegetariana. La realtà dimostra che la contrazione muscolare è più vigorosa e si esaurisce prima nei soggetti che si alimentano prevalentemente con la carne, mentre è meno vigorosa ma più duratura nei vegetariani.

L’obiettivo principale dei pesisti è l’aumento di peso che rifletta unicamente aumenti della massa muscolare. Il supplemento proteico deve effettuarsi progressivamente e deve essere sospeso dopo il periodo degli allenamenti intensi. In linea di massima un sedentario ha un fabbisogno proteico stabilito intorno ai 0.8 – 0.9 gr per Kg di peso corporeo. Nel pesista questo valore può raggiungere i 2.3 – 2.5 gr per Kg di peso corporeo.

E’ importantissimo non eccedere nella assunzione di proteine poiché il cosiddetto surplus proteico è dannoso per l’organismo.L’eccesso di proteine incrementa la perdita di calcio, questo effetto è particolarmente rilevante per le donne e per i soggetti a rischio di osteoporosi. In ogni caso entrambi i processi portano ad un aumentato impegno renale necessario per l’eliminazione dell’azoto che rappresenta la parte tossica degli aminoacidi.

La disgregazione delle proteine richiede molti liquidi (quasi due volte di più che la disgregazione dei carboidrati e dei grassi) questo è particolarmente critico nei climi caldi e può portare a disidratazione. Proteine in eccesso hanno quale conseguenza il rilascio di numerosi depositi che rendono difficoltoso il normale funzionamento dei reni e del fegato.

Pericolosa risulta altresì la carenza di proteine la quale può indurre un abbassamento delle difese immunitarie, dimagrimento, diminuzione della massa muscolare, astenia, perdita della memoria e della libido, difficoltà di concentrazione. I primi sintomi sembrano manifestarsi a livello di capelli, pelle ed unghie che appaiono fragili assottigliati.

Una dieta ipoproteica in cui si introducono meno di 0,8 g di proteine/kg al giorno, induce ad un eccessivo consumo di zuccheri semplici e carboidrati che comporta turbe metaboliche, nervose e carenze vitaminiche. Alla luce di questo fatto, i vegetariani devono prestare particolare attenzione nel bilanciare l’apporto proteico, in quanto rischiano maggiormente di essere carenti vitamine come la B12 e di particolari amminoacidi essenziali contenuti prevalentemente nelle proteine di origine animale.

Gli eccessi sono dannosi sia da un lato che dall’altro, è necessario quindi fare molta attenzione alle dosi assunte giornalmente , soprattutto se si fa uso di integratori chimici. E’ buona regola non superare il doppio del livello di assunzione proteica raccomandato.

Fabio Sammartino

© Riproduzione Riservata
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