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Una città eco sostenibile: Catania

8 Aprile 2011
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25/04/2024

Da diversi anni le maggiori organizzazioni internazionali e scientifiche stanno cercando di trovare una soluzione alle emissioni di gas ad effetto serra.

In quanto se queste dovessero continuare agli attuali ritmi, entro questo secolo la temperatura subirebbe un aumento di 4°C per effetto del riscaldamento globale. Gli effetti del cambiamento climatico sono già in atto con eventi meteorologici estremi sempre più frequenti ed estremi. Nel 2003 l’anomala ondata di calore che ha colpito l’Europa ha provocato più di 50 mila morti, la Russia è stata flagellata dagli incendi durante l’estate, di recente diverse alluvioni hanno sconvolto Australia e Pakistan, fino a quelle – più vicine a noi – della provincia di Messina nelle ultime settimane.

Questi sono alcuni degli argomenti che sono stati affrontati lo scorso 6 aprile durante il convegno dal titolo “Adattare le aree urbane ai cambiamenti climatici attraverso la pianificazione” tenutosi nell’aula magna del Palazzo Centrale dell’Università di Catania, con la partecipazione di numerosi esperti internazionali che hanno presentato i risultati del progetto europeo GRaBS (un acronimo che sta a significare Green and Blue Space Adaptation for Urban Areas and Eco Towns), al quale hanno lavorato, in rappresentanza dell’Università di Catania, i professori Matteo Ignaccolo, Paolo La Greca, Alberto Fichera, Francesco Martinico e Giuseppe Inturri, specialisti in pianificazione territoriale, urbanistica, dei trasporti e dei sistemi energetici, insieme con Etnambiente, società che opera nella Provincia di Catania.

Hanno introdotto il convegno il rettore Antonino Recca, il preside della facoltà di Ingegneria Luigi Fortuna, il presidente della Provincia regionale di Catania Giuseppe Castiglione, il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, il coordinatore della sezione etnea del progetto, prof. Matteo Ignaccolo e il presidente di Etnambiente Antonio Pogliese. Mentre tra gli illustri relatori, era presente anche l’architetto e paesaggista tedesco Andreas Kipar che ha presentato alcune delle sue recenti brillanti esperienze di “landscape sostenibile” che sta conducendo in Europa.

I promotori del progetto hanno spiegato che si è scelto di focalizzare l’attenzione proprio sui centri urbani perché le città sono da una parte responsabili del 70% delle emissioni, d’altra parte sono anche le principali vittime. La combinazione di urbanizzazione e domanda di sviluppo amplifica, infatti, gli effetti del cambiamento climatico e le rende ancora più vulnerabili agli aumenti di temperatura (effetto isola di calore urbano) ed alle alluvioni disastrose per la mancanza di superfici permeabili

Gli esperti hanno ribadito come la vita degli abitanti e la vivibilità stessa delle nostre città dipenderà da ciò che faremo o non faremo in termini di adattamento al cambiamento climatico nei prossimi dieci anni. Non possiamo evitare gli eventi climatici estremi, ma possiamo ridurre i danni riducendo la vulnerabilità delle nostre città attraverso gli strumenti della pianificazione territoriale e dei trasporti.

L’Università di Catania, già molto attiva con politiche di promozione della mobilità sostenibile e di produzione dell’energia da pannelli fotovoltaici, ha deciso di migliorare le caratteristiche di fruizione degli spazi esterni della Città universitaria di via S. Sofia, uno degli spazi verdi più rilevanti della città, realizzando un percorso ciclo-pedonale a servizio degli utenti delle attrezzature sportive, della mensa e della casa dello studente. Un itinerario “sostenibile” che potrà essere esteso verso il parco Gioeni e la collina di S. Sofia.

Per maggiori informazioni: http://www.unict.it/

Pietro Marzocca

© Riproduzione Riservata
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