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Lavoro differenziato

22 Settembre 2011
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11/12/2024

Il lavoro in palestra deve essere personalizzato.

Ogni soggetto ha le proprie esigenze, la propria predisposizione fisica e le proprie caratteristiche.
Particolare attenzione bisogna dedicare a determinate categorie di persone, nella fattispecie gli obesi, gli ipertesi e le donne in gravidanza.

Obesi
Il lavoro da effettuare è molto delicato. Vari sono i problemi che possono riscontrarsi in fase di allenamento.
E’ necessario innanzi tutto uno stretto rapporto con il medico per esaminare eventuali inefficienze cardiologiche o ortopediche. E’ inoltre molto importante programmare, in concerto con un nutrizionista, un piano di alimentazione compatibile con l’attività fisica da effettuare.
L’allenamento deve essere di basso impatto, sia per salvaguardare le articolazioni soggette a stress sia per evitare sovraccarichi al cuore. La frequenza iniziale dell’allenamento deve essere di circa 3 volte a settimana. La stessa dovrà essere aumentata con il progressivo svolgimento dell’attività fisica.
La durata, almeno nelle fasi iniziali, non deve superare i 20 minuti.
Entrando nella questione tecnica dell’allenamento è necessario evitare movimenti bruschi e complicati, è fondamentale un consumo costante e continuo di acqua ed è prioritario tenere sotto controllo la frequenza cardiaca.

Ipertesi
L’esercizio fisico è molto utile in questo caso poiché lo stesso riduce l’ipertensione. Gli esercizi devono essere moderati e di bassa intensità; il riscaldamento, inoltre deve essere più lungo del normale.
Il controllo medico è prioritario, sia per conoscere i risultati dell’attività fisica sia per gestire l’allenamento in relazione ai farmaci assunti dal soggetto iperteso.
Nella fase di attività è preferibile evitare di portare la testa verso il basso e di effettuare sforzi non necessari. Anche in questo caso, come per l’allenamento dei soggetti obesi, è necessario il continuo e costante monitoraggio della frequenza cardiaca.

Donne in gravidanza
In questo caso il rapporto con il ginecologo risulta di importanza cruciale. Il cuore delle donne in gravidanza esegue un lavoro molto maggiore e tale condizione deve assolutamente essere tenuta presente nella redazione di un programma di allenamento.
Un altro fattore da tenere in considerazione è il progressivo aumento di peso connesso alla crescita del feto. Tale incremento influisce sia a livello fisico che a livello psicologico.
Obiettivo prioritario dell’allenamento è il controllo dell’aumento di massa grassa nonché l’acquisizione di una corretta postura che consenta di evitare o almeno di ridurre i dolori derivanti dal progressivo avanzamento della gravidanza.
L’intensità della seduta di allenamento deve essere bassa e deve prevedere una fase di tonificazione concentrata prevalentemente sugli addominali e sui muscoli pelvici . Sono sufficienti 2 sedute settimanali da 20 – 40 minuti , con il 60 – 70% della frequenza cardiaca media.
Dopo il sesto mese è necessario evitare un allungamento forzato ed esercizi in posizione supina per un periodo superiore ai 2 minuti. La ginnastica aerobica va eseguita fino al settimo mese. Da allora in poi è utile continuare con la ginnastica medica e la respirazione.

© Riproduzione Riservata
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