Alla mensa del Policlinico Universitario di Monserrato (Cagliari), aperta da due mesi, il prezzario è “ad personam”: un euro per i dipendenti, professori compresi, 6 euro per i medici specializzandi.
Come spesso accade nel nostro beneamato paese, il tirocinante, ricercatore o specializzando di turno riceve sempre un trattamento “riservato”, stipendi più bassi, e prezzi più alti.
Il segretario dei Giovani Medici, Giampaolo Maietta e la neo consigliera dell’Ordine Laura Orgiano e il revisore dei Conti Carlo Piredda, hanno messo in evidenza l’illogicità del doppio prezzo.
«Il presidente dell’Ordine ci ha detto che è una decisione assurda, e ha subito promosso un incontro con l’assessore De Francisci. Oggi il consiglio di ammnistazione dell’Università dovrebbe affrontare il problema, ma informalmente ci è stato detto che avremo solo risposte a voce».
Il direttore amministrativo dell’Ateneo ha usato tutte parole che di ufficiale hanno ben poco.
In pratica è come dire, i soldi sono pochi, pochissimi ed è meglio prenderli da chi ne ha ancora meno.
Pagare un pranzo il doppio rispetto ad un professore è “compito” dei ricercatori che guadagnano poche centinaia di euro al mese o degli studenti che pagano tasse che ammontano a quasi mille euro annui.
«Non riusciamo a capire il perché di questa sperequazione – dicono i tre medici – ancor più incredibile se si considera che al San Giovanni di Dio, l’altro presidio ospedaliero dove gli specializzando prestano la loro opera, noi paghiamo 4,5 euro e i dipendenti invece pagano 2euro».
Gli organizzatori pensavano di poter contare sui 700 specializzandi che lavorano al Policlinico, che invece di pagare 6 euro per un pranzo, preparato evidentemente da Gordon Ramsey, come sempre, hanno deciso di accontentarsi di un panino al bar.
Una piccola protesta, che serve a far capire che non sono disposti a pagare il pranzo che lor signori hanno deciso di regalare ai professoroni del policlinico, nonostante questi ultimi guadagnano somme 4-5 volte superiori al loro stipendio.
Lucia Celenta