Ancora una volta per la Sapienza di Roma e per ItaliaOggi, Trento si conferma quale città leader per la qualità della vita. La città stravince su tutti gli indicatori oggetto d’indagine e per il secondo anno consecutivo si colloca sul podio.
In linea di massima, la ricerca pubblicata in questi giorni indicherebbe anche un sostanziale mantenimento di un discreto livello di benessere nelle grandi citta italiane che registrano anche un importante aumento demografico nonostante una media nazionale sostanzialmente bassa.
La stessa città di Roma, oggi arriva a quasi quattro milioni di abitanti, cosa anomala se si pensa che erano anni che non superava i tre milioni. Lo stesso sembra valga anche per la città di Milano. Secondo Edward Glaeser, esperto di economia urbana, a incentivare l’aumento demografico, sia in particolare, l’attivarsi di nuovi investimenti in Italia o il “reiventarsi” di nuove misure strategiche e innovative su realtà economiche già esistenti. È il caso soprattutto del settore istruzione e dell’impresa.
Se da questo punto di vista la situazione italiana fa’ ben sperare, ovviamente rimangono inalterate alcune criticità “tipiche”, soprattutto in questa specifica fase storica. Si tratta dello stato dell’inflazione e del mercato immobiliare (in termini di costi) che rimangono ancora in uno stato di negatività su tutto lo stivale. In concomitanza, reggono il mercato e la crisi: il livello medio di consumi, i depositi in banca, qualità ambientale e il valore aggiunto pro-capite.
La ricerca e gli studi sulla qualità della vita svolti da diversi enti di ricerca, dimostrano l’esistenza di una Italia attualmente molto orientata ad una green economy, quindi, sempre più sensibile ai temi ambientali e al capitale umano, ma soprattutto ad una blue economy caratterizzata da un uso intelligente delle tecnologie disponibili e utili a garantire uno sviluppo sostenibile.
Ma passiamo alla classifica emersa dagli studi dell’Università la Sapienza:
1 TRENTO
2 BOLZANO
3 PORDENONE
4 MANTOVA
5 REGGIO EMILIA
6 BELLUNO
7 PARMA
8 VICENZA
9 CUNEO
10 TREVISO
11 VERONA
12 VERBANO-CUSIO-OSSOLA
13 UDINE
14 SIENA
15 PESARO E URBINO
16 LODI
17 BERGAMO
18 RAVENNA
19 SONDRIO
20 ROVIGO
21 ANCONA
22 AOSTA
23 LECCO
24 MODENA
25 FORLI
26 COMO
27 VARESE
28 PERUGIA
29 BRESCIA
30 NOVARA
31 FERRARA
32 CREMONA
33 PADOVA
34 MACERATA
35 PISA
36 AREZZO
37 GORIZIA
38 PIACENZA
39 LIVORNO
40 BOLOGNA
41 VERCELLI
42 FIRENZE
43 ASTI
44 TERNI
45 ASCOLI PICENO
46 MILANO
47 TORINO
48 GROSSETO
49 LA SPEZIA
50 PAVIA
51 ROMA
52 CAMPOBASSO
53 BIELLA
54 VENEZIA
55 RIMINI
56 TRIESTE
57 RIETI
58 LUCCA
59 PISTOIA
60 ALESSANDRIA
61 POTENZA
62 L’AQUILA
63 RAGUSA
64 MASSA-CARRARA
65 FROSINONE
66 TERAMO
67 MATERA
68 PRATO
69 PESCARA
70 COSENZA
71 LATINA
72 BARI
73 CHIETI
74 SIRACUSA
75 CAGLIARI
76 VITERBO
77 SASSARI
78 SAVONA
79 TARANTO
80 GENOVA
81 ISERNIA
82 SALERNO
83 LECCE
84 NUORO
85 REGGIO CALABRIA
86 AVELLINO
87 CATANZARO
88 CASERTA
89 PALERMO
90 MESSINA
91 FOGGIA
92 CROTONE
93 ORISTANO
94 BENEVENTO
95 VIBO VALENTIA
96 CALTANISSETTA
97 BRINDISI
98 IMPERIA
99 AGRIGENTO
100 CATANIA
101 ENNA
102 NAPOLI
103 TRAPANI
Per quel che concerne i criteri di ricerca, il monitoraggio della qualità della vita ha tenuto in considerazione ben nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, oltre che diciassette sottodimensioni e novantatré indicatori di base.
Pasqualina Scalea