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Dangerous Times in Journalism? Arriva il meeting delle Tv Digitali a Bologna

Redazione Controcampus 16 Aprile 2012
R. C.
12/12/2024

Giornalismo in linea potremmo definirlo: è il giornalismo della nostra epoca.

Certo, poi definire quale “linea” ed in che senso è tutt’altro paio di maniche e per questo arduo compito il mondo si sta mobilitando.

Il mondo della scrittura, dell’informazione sta cambiando, nuove insidie, nuove libertà, nuove forme di comunicazione e di creatività sono messe in gioco per tenere connesso il mondo con relazioni più o meno virtuali.

Cosa succede quando si mettono insieme il quarto potere wellesiano (carta stampata) ed il quinto potere (tv) ed il nuovo sconfinato media che ha raddoppiato la realtà (internet)?

Succede che si inizia ad esplorare un nuovo mondo fatto di filmati, di inchieste, di web tg che aggirano le regole dettate dal potere e cercano di superare ogni censura, ogni contingenza spazio-temporale, perché a volte si è armati “solo” di cellulare, ma tanto basta. “Canali digitali che informano, denunciano e creano comunità in Rete. Si stima che ci siano oggi in Italia 590 web tv il cui fatturato, per nulla trascurabile, ammonta a 10 milioni di euro”.

Accelerano i tempi, si sommano le informazioni, le intrepretazioni e le sollecitazioni diventano esorbitanti, tanto che conoscenza e selettività non vanno  più di pari passo: si creano molteplici velocità di pensiero e presenza, sfaasamenti di mediazioni e relazioni culturali, vortici di dati, per questo fare rete è di nuovo un’esigenza da affrontare inventando nuove tecniche, negoziando nuove regole e capendo il senso più ampio che raccoglie in un contesto dentro e fuori la corporeità, come campo di scambio, l’umanità e la sua necessità di comunicare attraverso linguaggi e condivisione di immaginari. È il tempo di un nuovo contratto sociale: dallo stato di natura a quello di società, da quello di società a quello di interattività virtuale.

In questo pullulare di generi letterari e tecnici, il giornalismo, in grande fermento, si sta coordinando, così sono da intendersi le giornate di incontro e studio che si terranno a Bologna dal 18 al 20 aprile: “PUNTO IT: le Italie digitali fanno il punto. Quattro le location degli appuntamenti (Aula Prodi, Atelier e Auditorium Enzo Biagi, Sala Cervi e Alce Nero Caffè Bio) per una quarantina di iniziative in cui si dibatterà di nuovi modelli di business del video giornalismo digitale locale, di regolamentazione, di sistemi produttivi e distributivi, di format e di linguaggi” (presentazione video).

Una tre giorni no-stop per centinaia di video-makers, organizzata da Altratv.tv e patrocinata dal Comune e dall’Alma Mater, entrambi felice di ospitare questo evento “sotto le Due Torri questa volta, dopo le passate edizioni milanesi“.

A quanto pare sono già 350 gli iscritti (per iscriversi e partecipare) e 200 le piattaforme digitali accreditate per seguire i laboratori, i workshop, le plenarie e le presentazioni di documentari e libri: tra gli altri, parteciperanno esponenti di Rai, Mediaset, Fox, Sky, Google, Eutelsat, Telecom Italia, Zodiak, Streamit, Sole24Ore, Tiscali, Colorado Film, Condè Nast, l’Unità, Linkiesta, Agoravox, CNA, Dpixel, Technogym, Ducati, Nestlè, MEI, SIAE, Agcom; Corecom, Agorà digitale, Polizia di Stato ed Emergency.

Networks e videomakers si confronteranno tra loro in cinque specifici barcamp (l’ultimo è dedicato ai nuovi media della Pubblica Amministrazione) e dialogheranno con esperti di comunicazione e digitale. La sessione plenaria di giovedì 19 aprile alle 18, realizzata in collaborazione con Google e CNA, si focalizzerà sulla rete come potenziale per le economie del territorio e della comunità (programma completo).

Il Prorettore agli studenti Roberto Nicoletti, la professoressa Giovanna Cosenza, nel corso della presentazione col fondatore di Altratv Giampaolo Colletti e con l’assessore Matteo Lepore, hanno ricordato che “Puntoit sarà l’occasione per vedere premiate le più belle web series e i migliori format prodotti e pensati per il web attraverso il contest TV fai-da-web, promosso dalla cattedra di Semiotica dei nuovi media, da Altratv, e Studio28TV, con il sostegno della Fondazione Cariplo”.

Di grande interesse sarà ragionare insieme sulla genesi della generazione watchdogger a cui appartengono coloro che custodiscono e proteggono la realtà contro la perdita, le pratiche illegali, gli inganni, i soprusi.Così viene definita in gergo la comunità della Rete che denuncia e che rischia gravi sanzioni e sfida il diritto di espressione.

Inoltre, verrà proiettata l’anteprima del docufilm “Page one: un anno dentro il New York Times” (trailer). La pellicola è di Andrew Rossi, il quale si è interrogato sul futuro della carta stampata e sul ruolo del digitale nel giornalismo attuale, tra finanza speculativa, politca corrotta ed il resto. “Rossi per un anno ha seguito alcuni giornalisti del media desk, un reparto creato per riuscire ad essere aggiornati sulla trasformazione dell’industria dei media. Rossi racconta dall’interno la trasformazione del sistema dell’informazione nel momento di maggiore incertezza, quando Internet sta superando la carta stampata come principale fonte di notizie e molti quotidiani in tutto il mondo chiudono per bancarotta. Parole ricorrenti del film sono infatti collisione tra due mondi, wikileaks e twitter”.

Tutto questo è inedito, ma fino a un certo punto, la giornalista d’assalto, corrispondente estera, Christiane Amanpour aveva già capito l’inganno: “They take journalism really seriously because they know the force that it is and can be” anticipando come auspicio una priorità che troppe volte sembra essere dimenticata, spostando troppo facilmente l’attenzione: “Our industry has invested so much money in technology that perhaps it’s time to invest in talent, in people”. Occorre decidere dove appoggiare lo sguardo e da lì spostarlo su un orizzonte davvero nuovo.

Vanno ricordati due interessanti esperimenti realizzati dall’Unibo in questi anni:

  • gli Speciali Tg de La Stefani: settimanale di informazione bolognese, rivista on-line della Scuola Superiore di Giornalismo di Bologna, la Stefani è la prima agenzia di stampa italiana. Nasce a Torino nel 1853, si afferma con l’appoggio di Crispi e diventa nel ventennio fascista un’agenzia di rilievo internazionale. Rimane attiva fino al secondo dopoguerra;
  •  il Canale di MelaUniBo:  Media Education e-learning LAboratorio (MELA) è un centro di servizi integrati, per l’erogazione di servizi tecnico/scientifici di supporto alle attività scientifiche del Dipartimento di Scienze dell’educazione e alle attività didattiche della Facoltà di Scienze della Formazione.  Nella società globalizzata, le nuove tecnologie della comunicazione hanno contribuito a cambiare i modelli di produzione della cultura e della conoscenza e hanno portato nuove forme di esercizio della democrazia. La cybercultura comporta rischi e sfide. C’è uno stretto legame fra democrazia, educazione e cultura. Nell’attuale società della conoscenza, l’Università è chiamata a svolgere un ruolo importante. MELA si propone di portare un contributo alla ricerca in relazione alle sfide della learning society e di offrire agli studenti e ai lavoratori servizi utili allo sviluppo dell’apprendimento. Questa consapevolezza è il loro manifesto. Parteciperà al meeting, mercoldì 18 aprile alle ore 14 in Aula Prodi.

Infine, vanno ricordate, sperando di ritrovarle al meeting bolognese, quelle che furono definite, dalla giornalista Selenia Secondi (docente presso il Master di Giornalismo dell’Università degli Studi di Teramo), le Web Tv all’ombra delle macerie: “sono l’altra faccia dell’informazione che ha raccontato il terremoto aquilano. Sono nate per informare, denunciare e preservare la memoria. Sono le micro web tv che all’Aquila, all’indomani del 6 aprile 2009, hanno avuto il grande merito di aggregare una città dove non esistevano più punti di riferimento e luoghi di ritrovo. Hanno avuto la forza di intrufolarsi nelle piaghe della tragedia utilizzando le pieghe della rete. Hanno trovato il coraggio di dire anche ciò che non era conveniente dire. Ed è successo, così, che in Abruzzo dopo la tragedia che ha cancellato la storia, luoghi e abitudini di un capoluogo di regione ricco di importanti testimonianze artistiche, i nuovi connotati della città siano stati ridisegnati dalla penna virtuale del digitale”.

Si tratta di Abruzzo24ore tv; abruzzolive; aquilatv.it; inabruzzo tv ed anche del video blog (www.diceche.com) del giornalista e videomaker Francesco Paolucci che ha confessato “la telecamera è stata per me una salvezza. Grazie al lavoro quotidiano a metà tra il giornalismo, la satira e la narrazione ho potuto elaborare quanto mi accadeva intorno e cercare di riordinarlo nel montaggio. Ora in modo grottesco ed esagerato, ora in maniera oggettiva e distaccata. Tutto questo ha avuto diffusione e visibilità grazie alla rete.” (entrambi i contributi citati sono tratti dalla rivista Leggendaria, n. 81, maggio 2010 volume intitolato Terre-Mutate, diretta ed edita da Anna Maria Crispino).

Non dimentichiamo che tutte queste espressioni spontanee di talenti ed idee costringe a ripensare la formazione anche nell’alveo dei percorsi istituzionali del giornalismo professionale, scardinando passaggi obbligati tra ricatti, barriere economiche, precariato ed altri dogmi. Strettoie di senso da rielaborare accogliendo una provocazione che circola diffusamente: “per avere le stesse opportunità di un/a diplomata/o alla scuola di giornalismo, devi essere brava/o il doppio” (cit. dal blog D I S . A M B . I G U A N D O di Giovanna Cosenza , dal post A cosa servono le scuole di giornalismo?, del 04.07.2011).

Questa è la storia di donne e uomini, questa è la storia di un’altra Italia.

Giornalismo in linea: così, in bilico tra carta e web (Francesca Corno) impariamo, pensiamo, comunichiamo, conosciamo e stiamo bene.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto