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Rettore e fratello in Unict: scoppia la bufera

Redazione Controcampus 15 Settembre 2012
R. C.
25/04/2024

Anche un'iniziativa meritoria come la creazione di una web tv universitaria può portare dietro di sé violenti contrasti, in Italia.

Lo dimostra la bufera di polemiche scatenatasi in queste ore, dopo la nomina di Severino Recca a consulente presso l’Unict.

Il 23 agosto 2012, come riferisce il sito Ustation.it, nella sezione “Avvisi e notizie” del sito unict, si annuncia la nascita della nuova web tv d’ateneo che “andrà ad arricchire il bouquet di strumenti di comunicazione di cui l’Università etnea è già dotata (il Bollettino d’Ateneo e Radio Zammù) e che fanno di essa – unitamente, fra le altre, alle università romane, di Torino e di Lecce – una delle realtà leader in Italia per quel che concerne i mass media universitari“.

Soddisfatto il commento del rettore Antonino Recca: “L’iniziativa si inquadra nell’ambito del progetto BRIT, finanziato integralmente dal Miur con fondi PON 2007-2013. La piattaforma televisiva sarà destinata anzitutto alla distribuzione di contributi multimediali connessi alle iniziative di ricerca e di terzo settore che l’Ateneo riuscirà a sviluppare all’interno della nuova infrastruttura meglio nota come ‘Torre biologica‘. La nuova web tv consentirà anche di intensificare l’azione di job placement che vede l’Università di Catania attualmente impegnata nello sviluppo di una prestigiosa joint venture con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali” (Ustation.it).

Sul fronte del Job Placement si è deciso di includere nel progetto il COF, il Centro Orientamento e Formazione, sede dell’Ufficio Placement, incaricato di reclutare gli addetti al job placement per la web tv. Nel frattempo con il bando n. 1845, del 23 maggio scorso, sono assunte subito 3 persone, con la carica di responsabile di produzione, di responsabile di palinsesto e di responsabile della regia.   

Il tutto “prima della gara per le attrezzature tecniche“, fa notare ancora il sito Ustation.it.

L’amministrazione decide frattanto di coinvolgere anche 3 consulenti esterni. Ai candidati si richiede la laurea e una comprovata esperienza presso emittenti televisive operanti sul territorio regionale.

Il compenso non è da poco: si tratta di  18.000 euro lordi per un anno.

Scaduto il 23 giugno il bando, l’ateneo di Catania comunica i nomi dei vincitori: si tratta della dott.ssa Rosaria Macauda,  del dott. Bonatesta Christian,  e del dott. Severino Recca.

E’ stato subito chiaro che non si trattava di un caso di omonimia: nato a Catania il 26/01/1954, Severino è il fratello minore del rettore Recca. Severino Recca ha lavorato per anni per Antenna Sicilia/Teletna, emittenti tv catanesi ben affermate sul territorio e appartenenti al gruppo Ciancio.

Certo, Severino Recca ha sulla carta tutte le caratteristiche curriculari per partecipare e vincere la selezione, e forse qualcuno penserà pure che escludere un personaggio con un’esperienza del genere alle spalle potrebbe configurarsi come una discriminazione “al contrario”, come l’esclusione di un professionista esperto a causa del cognome “importante” che lo segue ovunque.

Ma in molti si sono chiesti se era il caso di affidare proprio al fratello del rettore un incarico del genere, come implicitamente accade sul sito Sudpress.it, dove la notizia è riferita non senza una certa ironia che traspare già dal titolo del pezzo “Fratelli magnifici“. Altri danno per certo di essere in presenza dell’ennesimo, solito, vecchio scandalo da “parentopoli” all’italiana, come si legge su uninews24.it, dove si parla apertamente di “Consulenze ad personam“.

Ma la reazione più accesa viene dal Movimento Studentesco Catanese che grida allo scandalo e richiede a gran voce le dimissioni dei fratelli Recca, rettore e consulente.  

All’Università di Catania si passa dalla ‘gestione privatistica e antidemocratica’ alla gestione ‘familiare’. È vergognoso che il Rettore continui a utilizzare l’istituzione prestigiosa che è chiamato a gestire e tutelare come cosa propria, dimostrando un disprezzo inaudito tanto della democrazia quanto della decenza“-tuona il Movimento Studentesco Catanese dal suo sito ufficiale.

Era in effetti necessario affidare un incarico di consulenza da 18000 euro annui-rinnovabile anche per altri due anni-proprio al fratello del rettore? I dubbi espressi dal Movimento Studentesco Catanese sembrano leciti, specie se si considera che questo fatto si profila come un’altra occasione mancata per scommettere su giovani motivati, magari svegli e competenti, pronti a gettarsi con passione nell’organizzazione della web tv d’ateneo: “In relazione al bando emanato-si legge ancora sul sito del Movimentoper l’attribuzione di consulenze esterne all’Ateneo per la realizzazione della web tv e il relativo impegno di notevoli risorse economiche, siamo convinti che l’amministrazione avrebbe trovato all’interno della comunità accademica tanti docenti e studenti capaci“.

Del resto, esperimenti mediatici pregressi hanno mostrato come l’Unict possa trovare uno staff di qualità anche senza ricorrere a preziosi consulenti esterni: “Le esperienze di Step1 e Radio Zammù– aggiunge il Movimento, testate giornalistiche e radiofoniche un tempo molto attive e qualitativamente straordinarie, hanno insegnato che all’interno dell’Università esistono competenze ed energie enormi. L’amministrazione dell’Ateneo di Catania avrebbe potuto elargire le sue già scarse risorse per la crescita, anche professionale, dei suoi giovani studenti piuttosto che fare beneficenza ai familiari del Rettore“.

Il comunicato del Movimento Studentesco Catanese si chiude infine su note durissime nei confronti dei due Recca: “Crediamo che questo avvenimento sia l’ennesima dimostrazione del degrado morale e democratico in cui versa l’Università di Catania, l’ennesima umiliazione per chi crede nelle potenzialità e nel prestigio dell’Ateneo più antico della Sicilia. Chiediamo che il Rettore dell’Università di Catania, alla luce dell’ultimo scandalo, decida finalmente di presentare le dimissioni dalla carica che ricopre. Crediamo infine che il dott. Severino Recca, faccia bene a rifiutare l’incarico conferito dall’Università di Catania. Non vogliamo mettere in dubbio le sue competenze, seppur fa grandemente sospettare la parentela col Magnifico, ma non possiamo che denunciare l’inopportunità della scelta di partecipare al bando emanato dall’Università. L’obbligo giuridico delle dimissioni non esiste, esiste tuttavia un obbligo morale. Confidiamo nella decenza di Severino Recca, su quella del fratello abbiamo ormai perso le speranze“.

Nel frattempo, Severino Recca non resta in silenzio e fa sapere che all’atto della stipula del contratto con l’Unict aveva già dichiarato di rinunciare ufficialmente al compenso per il lavoro di consulenza,  per “evitare qualsiasi catalizzazione mediatica e qualsivoglia speculazione connessa ai rapporti familiari”.

Il sito Ctzen.it ci ricorda che “I fratelli Recca hanno da sempre avuto – per ragioni genetiche – un rapporto molto stretto con il mondo televisivo. Il padre Giuseppe è stato il fondatore con il fratello Michele della storica emittente Teletna. Nata nel 1975, nel 1983 venne inglobata nell’impero mediatico di Mario Ciancio Sanfilippo. Un terzo fratello del cavaliere Pippo Recca, Carmelo, ha fondato sempre nel ’75 un’altra piccola rete locale, Teleiblea“.

E in effetti la competenza di Severino Recca è fuori discussione. Ma fa riflettere anche il commento di una lettrice, Rosalux, a queste considerazioni: “Scusate, ma a prescindere dalla parentela, quanti anni ha il signor Severino Recca? Pare sia un pensionato, giusto? Non c’era proprio nessuno COMPARATIVAMENTE più giovane e aggiornato per guidare una web tv universitaria?!“.

Insomma: se non siamo in presenza di un altro atto dell’italica saga di parentopoli, siamo forse in presenza dell’inossidabile e difficilmente estirpabile gerontocrazia?

Fonte Foto,

Fonte Notizia

 

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto