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Ricerca Unicam a beneficio dei prodotti agroalimentari del territorio

Annamaria Aufierio 31 Gennaio 2019
A. A.
21/09/2024

La ricerca Unicam dimostra nuovamente la sua attenzione nei confronti del territorio e della natura in generale, e questa volta si muove a beneficio dei prodotti agroalimentari.

Finanziati dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche ben 4 progetti Unicam per un totale di 400.000 euro. 

Packaging biodegradabile per carni da allevamento biologico. Pasta di qualità da un antico cereale. Agricoltura biologica grazie a prodotti di scarto della canapa. Un nuovo prototipo per l’irrorazione dei fitofarmaci.

Sono queste le tematiche dei progetti che vedono coinvolti i ricercatori Unicam che sono stati finanziati, per una quota totale a beneficio dell’Ateneo di circa 400.000 euro.

“Una stupenda notizia – ha sottolineato con entusiasmo il Rettore Unicam Claudio Pettinari -.

Conferma non solo la vitalità dei nostri ricercatori, ma anche l’importanza delle attività di trasferimento tecnologico dell’innovazione prodotta all’interno dei nostri laboratori. Ricerca a beneficio dello sviluppo economico del territorio. Attraverso il sostegno alle imprese che in esso vi operano.Iin questo caso a beneficio della valorizzazione dei prodotti   enogastronomici tipici del nostro territorio”.

Ricerca Unicam a beneficio dei prodotti agroalimentari del territorio: ABRIOPACK

“ABRIOPACK – Il biopackaging in una filiera avicola industriale a basso impatto ambientale nel rispetto dell’economia circolare”. Coordinato dal prof. Gianni Sagratini della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute. Vede un ricco partenariato con enti ed istituzioni del settore. Con importanti aziende quali la Società cooperativa agricola Carnj del gruppo Fileni, capofila del progetto, e la Novamont.

Progetto triennale, che vede coinvolti docenti Unicam delle Scuole di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, di Bioscienze e Medicina Veterinaria, di Scienze e Tecnologie. Si pone come obiettivo quello di sostituire i materiali tradizionali utilizzati nel food packaging con un imballaggio completamente biodegradabile. (MaterBi) Adatto alla conservazione delle carni avicole ottenute con metodi di produzione biologica. E valutare l’effetto dei materiali di scarto di questo processo, sulla qualità dei suoli destinati alla produzione della materia prima agricola nel rispetto dell’economia circolare.

Ricerca Unicam a beneficio dei prodotti agroalimentari  – BHAS

BHAS è invece l’acronimo del progetto “Bioactive Hemp Agriculture Support”. Volto alla valutazione di biopesticidi ottenuti da prodotti di scarto della canapa e valutazione della tossicità.

Obiettivo del progetto è quello di utilizzare la canapa industriale come prodotto multifunzionale. In grado di fornire materie prime per applicazioni agronomiche. Accanto al consolidato processo di estrazione di olio e farina dai semi della canapa industriale, si vorrebbe procedere a ricavare sostanze bioattive (es. oli essenziali). Dalle infiorescenze e dalle foglie, per poi adoperarle nella formulazione di insetticidi e fungicidi naturali da impiegare nell’agricoltura biologica.

Altro obiettivo del progetto è quello di inserire la coltivazione della canapa nella rotazione colturale delle aziende agricole marchigiane.

Ricerca Unicam a beneficio dei prodotti agroalimentari  – S.F.I.D.A

La realizzazione di un Sistema Aereo a Pilotaggio Remoto (S.A.P.R.). Per l’irrorazione sopra chioma di fitofarmaci al fine di combattere le patologie di impianti specializzati quali frutteti, oliveti, vigneti. Obiettivo del progetto “S.F.I.D.A – Smart Farming. Innovare con i Droni l’Ambiente” presentato da un consorzio di soggetti pubblici e privati, che vede come capofila l’Azienda Agricola Passacantando Andrea.

La sperimentazione e la messa a punto del prototipo S.A.P.R. saranno condotte in oliveti biologici. Dal momento che l’olivo costituisce insieme alla vite, una delle coltivazioni con maggiore sviluppo nella regione Marche.

Il ruolo di Unicam, sarà quello di monitorare l’eventuale impatto derivante dall’applicazione del fitofarmaco Spintor Fly, sulla biodiversità dell’agroecosistema. Oliveto con particolare riferimento alle specie non bersaglio del suolo (microartropodi).

Le attività di biomonitoraggio verranno svolte in aziende biologiche opportunamente selezionate nell’ambito territoriale interessato dal sisma del 2016.

Ricerca Unicam a beneficio dei prodotti agroalimentari  – G.O.M.M.

“haMMurabi – Monococco Marche. Dal campo alla tavola, alla riscoperta di un cereale antico, adatto ad un’agricoltura sostenibile e ricco di proprietà nutritive” (G.O.M.M.) è il tema del quarto progetto finanziato.

Il progetto ha come finalità quella di introdurre nelle campagne marchigiane un cereale antico, il grano monococco. In particolare la varietà Hammurabi, in grado di coniugare sostenibilità ambientale, redditività per le aziende agricole e creare una filiera completa che arrivi a un prodotto finito, la pasta, ad alta digeribilità e valore nutrizionale. Il ruolo dei ricercatori Unicam sarà quello di analizzare il prodotto dalla granella alla pasta. Ne saranno valutate sia le componenti aromatiche e sostanze volatili, sia le vitamine presenti in tutti i prodotti. Al fine di individuare le migliori tecniche di trasformazione atte a mantenere intatte le caratteristiche della granella di partenza.

© Riproduzione Riservata
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Annamaria Aufierio Dinamismo e determinazione sono i due aggettivi che mi descrivono meglio. Fin dalla giovane età ho imparato ad osservare con occhi lungimiranti, consapevole che ostacoli e differenze esistono e sono parte integrante del quotidiano, così ho imparato ad affrontare la vita giorno per giorno focalizzandomi sulla crescita personale e professionale. Mi sono sempre affacciata a nuove esperienze con passione e voglia di fare; soprattutto ho imparato ad essere abbastanza soddisfatta ma non completamente; ciò mi ha portata ad avere la volontà di migliorare e di sviluppare le mie competenze. A 24 anni studio e lavoro nell’ambito della moda e del design, la creatività è parte integrante delle mie giornate, disegno, creo, scrivo; non mi piace identificare la mia professione in un’unica parola, poiché la capacità della mente di elaborare e creare è sopraffina ma sopratutto senza barriere, confini o dettami. Ho iniziato a scrivere in età molto giovane, dapprima quest’attività rappresentava per me una valvola di sfogo fino a trasformarsi in un’estensione della fantasia nella realtà, quasi un luogo sacro dove rifugiarmi. Oggi per me la scrittura è diventata testimonianza, ricordo, corrispondenza; ammiro la capacità di far vivere luoghi e fatti accaduti attraverso l’espressione del pensiero. Coltivo questa passione, e nono solo, giorno per giorno, leggendo e documentandomi, poiché ritengo che la cultura sia l’insieme di conoscenze che concorrono a formare la personalità ed affinare le capacità di ogni individuo. Leggi tutto