Che succede al maschio italiano in quest’inizio d’estat
Ogni estate si porta dietro i suoi IN e i suoi OUT: le cose “da fare” e “da evitare”.
Che succede al maschio italiano in quest’inizio d’estate? Il vento sembra finalmente cambiare, complice la virata politica che attraversa il paese e che privilegia atteggiamenti di stile post berlusconiani.
Un’era nuova improntata più all’essere che all’avere, più alla sostanza che all’apparenza. La prima novità che balza all’occhio è che torna alla ribalta il bruttino stagionato e intellettuale al posto del tronista, belloccio e palestrato, narcisista e autoreferenziale.
Cosa indossa? Un abbigliamento comodo, facile da portare che strizza l’occhio alla moda senza farsene vittima. Osa nei colori. Preferisce le rustiche e intramontabili espadrillas. E se proprio deve scegliere un marchio dà il suo assenso alle classiche Tod’s di cuoio o alle Sabelt, ma che siano azzurro jeans. Recupera la borsa a tracolla anche per andare in ufficio. In alternativa lo zainetto. Necessari d’altronde perché si sposta sempre di più sulle due ruote, non a benzina, ma a pedali. Lascia invece nell’armadio tutti i vestiti in stile militare. Rinuncia definitivamente al nero totale. E, in città ha finalmente accantonato le terribili infradito di gomma.
Accessori graditi: anche gli ultraquarantenni optano per le spillette nei revers della giacca che raccontano qualcosa di personale. Si tolgono, invece, quella miriade di braccialetti di gomma e caucciù di sapore giovanilistico. Via anche il catename con croci e annessi che rimangono, se proprio, in un ambito molto più privato. In linea con l’understatement estivo vengono messi in cantina l’orologio d’oro giallo, mentre ritornano al polso lo Swatch e il cronografo.
Nei gadget vince ancora l’Ipod, ma personalizzato direttamente sul sito web. Ed è proprio internet la forma di shopping che il maschio predilige per ogni cosa, dalla moda alla tecnologia, dal cibo all’intimo.
Il cambiamento è radicale. Dalla testa ai piedi. Parte dai capelli: basta trapianti e tinture. Tutto più naturale e maschile. Ben vengano il brizzolato e il taglio corto e curato. Il colore della pelle? Niente lettini abbronzanti o docce solari. L’abbronzatura è salutista, sana e naturale. L’uomo di quest’estate non ha più piercing e tatuaggi. E’ stazzonato e non più inamidato e perfettino. Insomma più rilassato e sicuro di sé, non ha bisogno di mettersi uniformi per mascherare la sua insicurezza. E quindi non rinuncia al suo lato femminile. Riscopre il pollice verde. Innaffia fiori e basilico e cura l’orticello.
Si riappropria dei fornelli. Torna a cucinare e anche a curare con istinto più materno la prole. Il cambiamento sembra talmente radicale che ricade anche su chi l’accompagna. Lei è impegnata, ma non disdegna scollature generose con le quali manda messaggi del genere… «c’è un tempo per il lavoro, un tempo per la politica e un tempo per il piacere». Completamente diversa anche la scelta cinofila. Prima il cucciolo di razza, cambiato ogni stagione, era nel top della classifica canina, scalata adesso dal “vecchio meticcio”, anche un po’ malconcio.
L’uomo dell’estate 2006 cambia abitudini anche nell’attività sportiva: al tapis roulant preferisce il power plate, una specie di supercentrifuga vibrante, meglio se in casa con personal trainer. A parte i venti minuti di palestra( e non di più!), il resto è all’aria aperta. Si ritorna a pedalare: la bicicletta batte il golf. Il jogging e la camminata veloce superano gli sport equestri. E per tenersi in forma, divertendosi, ritorna in auge il ballo, sdoganato da politici e intellettuali. Non certo un ballo apollineo, ma afrodisiaco: scalzi, in jeans, su spiaggia o prato, fino allo sfinimento.
In automobile ci si muove il meno possibile. Da rottamare il Suv, e, in uno spirito ecologically correct, si mette alla guida della Toyota Prius, con doppia alimentazione, elettrica e a benzina.
Fuori a cena: è finita la nouvelle cousine, insieme alla cucina francese, messa ormai tra parentesi. Rivalutata la cucina italiana e le trattorie regionali. Cosa beve? Vino rosé e il rosso leggero anche con il pesce. E’ il momento dei vini siciliani. In cantina, invece, restano champagne francesi e superalcolici.
Pronto per partire, o quasi, pensa alle sue mete e sceglie Oman, ancora selvaggio, invece di Dubai, la Las Vegas degli Emirati Arabi. In Sardegna non ha dubbi, va nel sud: Carlo Forte e Capo Teulada. Se vuole ballare fino a tardi inevitabile deve andare in Spagna. Scappa da Marbella e torna a Ibiza. E, dulcis in fundo, torna romantico. Fa meno sesso “mordi e fuggi”, ma gli piace amoreggiare in spiaggia sotto le stelle in un rapporto allegro e complice, niente ragazze tristi e lamentose intorno.
A immaginarselo, l’uomo estivo 2006 non è proprio niente male: attento al politicamente corretto ma senza il grigiore e la prevedibilità che ne consegue, più virilmente aperto agli altri ma non per questo forforoso e impresentabile, più dolce e sentimentale ma nemmeno ingestibile mammone mediterraneo. Cosa desiderare di più? Solo sperare, forse, che, se esiste, quest’uomo non sia come la moda, un articolo stagionale!!
Arriva l’Estate, Arriva il nuovo Uomo
22 Giugno 2006
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16/10/2024
Ogni estate si porta dietro i suoi IN e i suoi OUT: le cose "da fare" e "da evitare".
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