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Università Catanzaro, scoperta ”Firma Genetica” del diabete

25 Marzo 2011
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19/03/2024

Il diabete mellito di tipo 2 è una delle malattie del metabolismo più diffuse nel mondo.

Antonio Brunetti ha coordinato un gruppo di ricerca dell’Università di Catanzaro “Magna Grecia” che ha scoperto l’esistenza di una “firma genetica” in un diabetico su dieci.

Tale “firma” aumenta di sedici volte il rischio di sviluppare il diabete. Lo studio è stato pubblicato sul “Journal of American Medical Association” (JAMA); importante anche la partecipazione di Telethon che è riuscita a conivolgere 9000 pazienti diabetici.

Si può dire che Brunetti è un “veterano” del settore, da tempo studia la resistenza dell’insulina, questo fenomeno, tipico di chi è affetto da diabete, è più accentuato in alcuni pazienti che hanno delle rare malattie genetiche come la sindrome di insulino resistenza e acanthosis nigricans di tipo A, il leprecaunismo e la sindrome di Rabson-Mendenhall.

Abbiamo dimostrato come la resistenza all’insulina puo’ dipendere da alterazioni nel gene HMGA1, che contiene le informazioni per una proteina che ”accende” il gene per il recettore dell’insulina, la molecola che si affaccia fuori dalla cellula, cattura l’ormone, traduce il suo messaggio e lo trasmette all’interno della cellula” queste le parole di Brunetti.

I ricercatori calabresi hanno raccolto dei dati basandosi su una casistica molto ampia e hanno individuato una correlazione tra la malattia e difetti del gene HMGA1. La conclusione a cui sono giunti è che il 10% delle persone affette da diabete di tipo 2 presentano variazioni funzionali del gene HMGA1.

Virgilio Marano

© Riproduzione Riservata
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