Nuova stangata alla vita economia degli studenti e degli abitanti di Bologna. Da Febbraio sono entrati in vigore gli aumenti nel tariffario ATC per il trasporto tramite i mezzi pubblici, mentre recentemente si sono avuti ingenti aumenti di prezzo anche nei cachet dei parcheggi e ticket di transito nelle zone a traffico limitato.
Oggi un viaggiatore che utilizza i mezzi pubblici, ecologici perché autobus con motori a metano o elettrici, paga caro il servizio “verde” del quale si serve. Si è difatti registrato un aumento del 20% del costo del biglietto acquistato a terra, mentre del 50% per il ticket effettuato a bordo vettura, ove possibile, infatti spesso gli erogatori a bordo sono fuori uso.
La durata del biglietto cosi effettuato è, in media, inferiore rispetto a tutte le altre principali città italiane quali Milano, Roma, Torino, Napoli e Firenze. La situazione non migliora nemmeno parlando di abbonamenti al servizio pubblico. Il costo per gli studenti, che in genere si attesta tra i 15 e i 20 Euro, nel capoluogo emiliano si è di 27 Euro, ben oltre la media italiana.
Bologna perciò è la più cara città italiana dal punto di vista dei trasporti e non è un buon record in proporzione alla popolazione studentesca che la anima.
Nell’ultimo periodo si è assistito anche a un aumento pesante per chi si muove in città di ticket di sosta oraria e di transito nelle zone ZTL per le automobili.
Sostare con la vettura per un’ora sulle strisce blu in ZTL costa a Bologna 2.40 Euro mentre nelle altre metropoli italiane si arriva massimo a 2 Euro (Firenze, ex detentrice del primato italiano). A tale spesa si aggiunge il ticket giornaliero o quadri giornaliero per il transito entro le zone a traffico limitato.
La situazione della mobilità nella vecchia Bologna è quindi drammatica. Mentre altri capoluoghi devono affrontare un flusso turistico molto più consistente di quello emiliano, e quindi una possibilità speculativa maggiore sulla sosta, offrono anche molteplici possibilità di scelta di trasporto pubblico, quali tram, autobus e metro., scelta non possibile a Bologna, almeno finché non entrerà in servizio il tanto travagliato Civis.
È chiaro che tali aumenti sono anche dovuti alla scarsa tendenza di alcuni viaggiatori a fare il biglietto, non pagando il servizio che si sfrutta. Certo è anche lampante la difficoltà economica della vita studentesca ma tutte queste considerazioni portano a un circolo vizioso dal quale si esce difficilmente. Da qui la manifestazione non priva di tensioni tra studenti e polizia per il caro autobus, avvenuta prima del periodo Pasquale.
Per quanto detto e visto, perciò, si auspica alla civile collaborazione di tutti i viaggiatori che usano mezzi pubblici e della stessa società a una convergenza nell’interesse collettivo.
Luca Saccani