>
  • Bonetti
  • De Leo
  • Ward
  • Falco
  • Barnaba
  • Antonucci
  • Meoli
  • Mazzone
  • Grassotti
  • Scorza
  • Santaniello
  • Andreotti
  • Pasquino
  • Boschetti
  • Rinaldi
  • Liguori
  • Califano
  • Buzzatti
  • Cocchi
  • Tassone
  • Cacciatore
  • Bonanni
  • Gelisio
  • Valorzi
  • Napolitani
  • Alemanno
  • Baietti
  • Chelini
  • di Geso
  • Dalia
  • Casciello
  • Rossetto
  • Coniglio
  • Crepet
  • Catizone
  • Carfagna
  • Romano
  • Leone
  • Algeri
  • Quarta
  • Ferrante
  • Quaglia
  • de Durante
  • Gnudi
  • Romano
  • De Luca
  • Paleari
  • Bruzzone
  • Miraglia

La medicina dà una speranza per la pace nella striscia di Gaza

7 Aprile 2011
.
20/04/2024

La fibrosi cistica è una malattia che colpisce moltissimi bambini della striscia di Gaza.

Curarli, a prescindere dalla loro appartenenza palestinese o israeliana e formare il personale palestinese, medico ed infermieristico, in modo specializzato nella cura di questa grave malattia, sono i principali obiettivi del “Progetto Gaza”, creato dal professor Eitan Kerem, responsabile del dipartimento di Pediatria dell’Ospedale Hadassah – Mount Scopus di Gerusalemme.E’ indubbio che sarebbe una grande dimostrazione di solidarietà e un esempio concreto di Medicina per la pace. Nonostante le forti tensioni tra Israele e Palestina il progetto da diversi anni è sostenuto da più parti anche se è rimasto nell’ombra fino ad oggi per motivi di sicurezza.

Il progetto è stato presentato dallo stesso Kerem lo scorso 5 aprile nel corso di una” Lecture” presso l’Università degli Studi di Milano. è una malattia Università di Milano

Il professore Alberto Mantovani, Prorettore alla Ricerca dell’Università di Milano, Direttore Scientifico di Humanitas, ha spiegato che il numero di bambini affetti da fibrosi cistica nella striscia di gaza è elevatissimo. Si tratta di una malattia genetica, cronica ed evolutiva che si manifesta con l’incapacità dell’organismo di controllare alcuni agenti infettivi. Coinvolge numerosi organi ed apparati: nel caso dei polmoni, ad esempio, l’infiammazione cronica determina un progressivo deterioramento degli organi stessi e un declino graduale della funzionalità respiratoria.

Nella parte nord -orientale di Gerusalemme è situato l’ospedale Hadassah, dove sono ricoverati i piccoli pazienti di entrambe le etnie, arabi ed ebrei. Nel pieno rispetto delle differenze etniche, culturali e religiose i medici hanno fornito le migliori cure mediche possibili. Lo stesso personale medico ed infermieristico, ebreo ed arabo, riflette queste differenze. Il dottor Eitan Kerem spiega che ha sempre considerato l’appartenenza a razze differenti come un’opportunità di incontro e di pace tra arabi e israeliani. Il reparto dell’ospedale Hadassah è uno dei pochi luoghi in Israele dove israeliani e arabi, in conflitto da decenni, si incontrano in un contesto che permette loro di conoscersi e di aiutarsi.In una parola uguaglianza nella malattia e nelle cure in un luogo dove il nemico comune da combattere è la fibrosi cistica.

Il Progetto Gaza non fornisce solo cure mediche ai piccoli pazienti provenienti dalla Striscia di Gaza. Baroukh Assael, direttore del Centro di Fibrosi Cistica dell’Ospedale di Verona, spiega come in collaborazione con il Centro Peres per la Pace il dipartimento di Pediatria dell’Hadassah si è posto l’obiettivo di formare personale medico e paramedico palestinese, in modo da aiutarli a creare un centro specializzato nella stessa Gaza. Anche perché, dopo la chiusura delle frontiere, per i piccoli pazienti è sempre più difficile arrivare a Gerusalemme. Già tre medici, un’infermiera e un fisioterapista provenienti dal territorio palestinese sono andati presso il dipartimento del prof. Kerem per un corso intensivo di un anno. Questa squadra ritorna ogni settimana per condividere e discutere i casi più difficili.

Conclude il prof. Mantovani che la Fondazione Humanitas per la Ricerca sostiene il Progetto Gaza mettendo a disposizione degli studenti di Medicina dell’Università degli Studi di Milano alcune borse di studio per un tirocinio nella struttura diretta dal professor Kerem.

Il progetto rappresenta un eccellente esempio di come le barriere culturali ed etniche possano essere messe da parte nella speranza di poter vivere in pace.

Per maggiori informazioni: [email protected]

Pietro Marzocca

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata