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Palermo: gli studenti di Scienze della Formazione continuano la loro lotta

Redazione Controcampus 9 Maggio 2011
R. C.
24/04/2024

Sempre più incerto il futuro degli studenti del cdl in Scienze della Formazione Primaria di Palermo, infatti, dopo il sit in di protesta tenutosi sotto l’ex Provveditorato agli Studi lo scorso 21 aprile, vedono allontanarsi ogni giorno il sogno di vedersi inseriti nelle graduatorie e sperare in un posto fisso.

Il 3 maggio, infatti, si sono riuniti in assetto plenario per discutere delle novità assurde del nuovo decreto redatto il 30 aprile scorso e il 6 maggio sono scesi in campo partecipando allo sciopero generale per lottare contro questa mancanza di rispetto per coloro che hanno scelto, immatricolandosi nel 2007, di rincorrere il sogno dell’insegnamento.

Ma come mai gli immatricolati del 2007 non possono entrare nelle graduatorie?

La storia è lunghissima– spiega Rossella Tranchida, studentessa al terzo anno del cdl in sfp- nel lontano 1999 venne bandito un concorso magistrale espletato nel2000 e con la conseguente pubblicazione delle graduatorie dove chi partecipava ed era vincitore entrava di diritto a ricoprire i posti vaganti e chi rimaneva fuori veniva considerato idoneo con la “promessa” di essere assorbito in seguito.
Nel 2006 arrivano graduatorie provinciali che si trasformano ad esaurimento per assorbire coloro che erano risultati idonei nel precedente concorso ma con la caduta del governo la situazione precipita in quanto anche chi era ad un passo dal ruolo dopo 20/30 anni di precariato si è visto togliere il sogno di un posto fisso dalle mani perchè i ruoli vengono “tagliati”in quanto si preferisce ricoprire gli incarichi con contratti temporali e non a tempo indeterminati.
Nel 2009
–continua Tranchida– succede che viene bandito un decreto sulle gae (graduatorie ad esaurimento) ma coloro che possono fare domanda sono quelli che sono già dentro in quanto non si parla né di aggiornamento nè di nuovo inserimento . A questo punto intervengono i sindacati che portano avanti una protesta chiedendo nuovi posti di lavoro al ministero che in una prima fase consente di inserire gli aspiranti maestri in coda anche se la graduatoria rimane ad esaurimento ma al di fuori si possono inserire altre persone ma prima che il decreto venga emesso si decide di utilizzare la tecnica d’inserimento a pettine (gli aspiranti potevano utilizzare entrare in graduatoria ad incastro in base ai punteggi ottenuti entrando, quindi, per merito) ma non mancano le polemiche da parte di chi era presente in graduatoria da anni che spingono all’emissione del decreto utilizzando la precedente tecnica dell’inserimento a coda.
L’emissione del decreto,a questo punto, induce il gruppo di aspiranti formato da tre grandi categorie diplomati magistrali, diplomati magistrali con 2 anni di servizio, abilitati per concorso e abilitati per conseguimento laurea (istituita dall’anno accademico 1999/2000) a far prevalere i diritti del singolo e non della collettività.

L’inserimento nelle GAE per il biennio 2007/2008 e 2008/2009 consente “PER L’ULTIMA VOLTA” i NUOVI INSERIMENTI ad alcune categorie e cioè:

1) a pieno titolo, agli abilitati e/o idonei (quelli che avevano superato ll’ultimo concorso);

2) CON RISERVA (quindi NON a pieno titolo) agli ISCRITTI ENTRO IL 2007 al cdl SFP;

3) agli iscritti ai corsi di specializzazione per il sostegno.

Il decreto avvisa le sopracitate 3 categorie di aspiranti che non sono previste opportunità future di inserimento.

Tuttavia nel 2009 viene consentito il controverso inserimento in coda in massimo 3 province aggiuntive.

Per fare si che le acque si calmino dal 2009 ad oggi viene portata avanti dall’anief (Associazione Nazionale Insegnanti E Formatori) una lotta per riconoscere ai “discriminati” inseriti in coda un inserimento a pettine ottenendo fin da subito un consenso positivo dal Tar del Lazio che da ragione all’anief e sempre nell’ ottobre del 2009 anche il consiglio di stato appoggia la decisione presa dal Tar del Lazio sostenendo che gli inserimenti a cosa sono anticostituzionali ma il decreto del 2009 non subisce variazioni.

Nell’ottobre del 2009 il Tar Lazio commissaria il ministero dell’Istruzione, nominando un dirigente del ministero della Funzione pubblica, Luciano Cannerozzi De Grazia, per l’esecuzione della sentenza del Tar di Giugno dello stesso anno. Il dott. Luciano Cannerozzi de Grazia, con tutti i suoi buoni propositi, non riesce a lavorare come dovrebbe in quanto già nel novembre del 2009 il governo emette un decreto “salva precari” che giustifica il passaggio delle graduatorie da permanenti a esaurimento. A questo punto scende nuovamente in campo il Tar del Lazio che giudica il decreto “salva precari” incostituzionale e a febbraio del 2011 interviene anche la corte costituzionale che appoggia nuovamente le decisioni del Tar dichiarando illegittime le graduatorie di coda. A questo punto Cannerozzi scrive ai provveditori sollecitando loro ad abbandonare la tecnica dell’inserimento a coda e di procedere con la tecnica dell’inserimento a pettine ma le cose si complicano nuovamente, il direttore generale del ministero Chiappetta, non curante della parola della corte scrive agli ex provveditori invitando a mantenere gli inserimenti a coda ma con la sentenza del 27 aprile 2011 emessa dal Consiglio di Stato viene riconfermata la sentenza emessa dal Tar del Lazio dando ragione ai 3000 precari e all’anief e Chiappetta -conclude- è costretto a fare marcia indietro e riscrive ai provveditori dicendo di procedere ad inserire a pettine”.

Sembra che tutto si sia risolto ma in realtà il 1° maggio arriva la batosta.

Il 30 aprile scorso, infatti, è stata stilata la bozza del nuovo decreto ministeriale per l’aggiornamento e l’integrazione delle graduatorie ad esaurimento con novità davvero sorprendenti ma purtroppo non nel senso sperato.

Nel decreto, che è stato reso noto solo il 1 maggio scorso, si parla di aggiornamento, di scioglimento della riserva e di trasferimento ma solo per chi già è dentro non consentendo agli studenti che hanno deciso di intraprendere la strada dell’insegnamento immatricolandosi dal 2007 d’inserirsi.

Siamo stanchi,-esclama la studentessa di sdf- combattuti, disperati, ci sentiamo piccoli, invisibili, abbiamo timore di essere messi nuovamente gli uni contro gli altri noi vorremmo solo diventare maestre, nient’altro, vorremmo solo avere ciò che ci spetta di diritto, e il non essere considerati ci rende ancora più adirati ma non ci abbatte perché lo dobbiamo a noi, alle nostre famiglie che si privano anche del necessario per farci studiare, per donarci un futuro. Un futuro che noi non abbiamo”.

Per chi fosse interessato a saperne di più di questa storia ma soprattutto restare informato sui nuovi appuntamenti ed iniziative del cdl di scienze della formazione primaria può visitare il sito facebook :
NOI di Scienze della Formazione Primaria- Università degli Studi di Palermo,
oppure mandare una mail ai seguenti indirizzi:

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Dora Della Sala

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto