Pasquale Tridico con la Facoltà di Economia “Federico Caffè” dell’Università Roma Tre per riflettere sul tema della povertà e dello sviluppo del mondo, dopo la proiezione di “The end of Poverty?” di Philippe Diaz e del film-documentario su Adriano Olivetti ,
il prossimo ventuno Giugno toccherà a “Inside Job”, il film di Charles Ferguson e narrato da Matt Demon che affronta il tema della crisi finanziaria mondiale del 2008. Un lungometraggio accattivante poiché l’autore cerca e trova, secondo il suo punto di vista ovviamente , le cause che hanno portato al crack.
Ferguson si serve di grafici,documenti e interviste ai pezzi grossi della finanza americana per spiegarci che la crisi economica non è stata fisiologica ma era largamente preventivabile. Chi è stato dunque il colpevole? Le lobby finanziarie americane, i CEO delle più importanti aziende che facendo leva su un mercato deregolamentato hanno potuto speculare su tutto e senza limiti.
Inutili sono stati gli sforzi di intervistare i due ultimi capi della Federal Reserve, Alan Greenspan e Larry Summers. Probabilmente non volevano mettersi nella situazione di rispondere a domande fastidiose. Ma ce n’è anche per gli economisti accademici, corrotti per tacere.
In ogni caso la colpa più grande, questo si evince dal film, è da imputare al governo americano: spettava ad esso il compito di porre un freno alle speculazioni finanziarie. Dunque se sul banco degli imputati appaiono i Presidenti Reagan, Clinton, Bush padre e figlio anche Obama non è esente da colpe:
egli infatti non ha avuto la forza necessaria per imporre le proprie riforme perchè ostacolato dal potere di Wall Street. Una piccola curiosità: la traduzione e distribuzione del film, in Italia, inizialmente ha subito qualche rallentamento. Le verità di Ferguson sono scomode? Forse.
Sicuramente questo può essere un motivo in più per andarlo a vedere. Dopo questa proiezione la rassegna cinematografica dell’università si prenderà una pausa per le vacanze estive e poi si concluderà il prossimo ventisette Settembre con il film “Il Gioiellino” di Andrea Molaioli.
Pietro Marasco