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Il Campus Bio-medico si ingrandisce

21 Settembre 2011
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25/04/2024

È possibile crescere anche in tempi di crisi ed è possibile farlo perfino con la cultura.

“Oggi siamo in grado di dimostrare che in Italia si può costruire un polo di eccellenza universitaria e sanitaria economicamente sostenibile”. Così il Presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Paolo Arullani, ha salutato l’avvio ufficiale dei lavori di costruzione del nuovo edificio per la didattica, che l’ateneo ha deciso di realizzare a soli tre anni dall’inaugurazione del campus universitario a Trigoria, nel quadrante sud della capitale.

Tre anni nei quali non soltanto l’attività didattica ha continuato a crescere, ma anche i servizi sanitari del Policlinico Campus Bio-Medico e i programmi del Polo di Ricerca. E per fugare ogni dubbio sulle condizioni in cui la crescita è avvenuta, Arullani ha ricordato “la recente scelta di ridurre volontariamente il proprio stipendio, scelta compiuta dal personale dirigente e docente, che si è dimostrata un’occasione di unità e di condivisione nella difficoltà storica e globale del momento che attraversiamo”.

E insieme al Campus Bio-Medico è cresciuta in questi tre anni anche Trigoria, che da borgata ai margini della capitale e meta di pellegrinaggio dei tifosi romanisti verso i campi di allenamento della squadra del cuore, si è andata rapidamente trasformando in cittadella universitaria. Dieci gli ettari di terreno complessivi, ceduti gratuitamente dall’Università Campus Bio-Medico di Roma al comune, dopo averci realizzato sopra strade, piste ciclabili, aree verdi e illuminazione. La popolazione è cresciuta in tre anni del 30 per cento. Sono raddoppiati gli esercizi commerciali.

Così oggi, alla posa della prima pietra del nuovo edificio per la didattica, non è voluto mancare il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno: “Questo polo di eccellenza si colloca in quell’aerea periferica, che spesso viene vista come il grande problema della città di Roma, con una forte azione di riqualificazione. Il Campus Bio-Medico è entrato in questa zona, con problemi di ogni genere, e l’ha riqualifica profondamente non solo per coloro (studenti e professori) che vivono dentro la realtà universitaria, ma anche per i cittadini, che hanno trovato nuovi spazi sociali e culturali. Oggi tutti possono sapere che alleporte di Roma non c’è la periferia degradata, ma un polo di eccellenza competitivo”.

Al via ufficiale dei nuovi lavori di costruzione del Campus Bio-Medico è intervenuto anche il Sottosegretario Gianni Letta: “In un momento in cui tutto sembra volgere al pessimismo, in cui tutti invocano una crescita che stenta a riapparire, in cui pochi fanno atto di fiducia nel futuro e pochi investono, qui inauguriamo il completamento di una struttura che mostra la capacità, la volontà di andare avanti per sviluppare, a beneficio di Roma e del Paese, un settore così importante come quello della formazione, dell’educazione, dello studio, della ricerca”.

Con un applauso di congratulazioni il pubblico presente ha accolto l’intervento di Mons. Rino Fisichella nel primo anniversario dell’incarico ricevuto di presiedere il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione: “Oggi ricorre il primo anno dell’istituzione. Sono contento di poter vivere questo anniversario con voi, ma soprattutto di benedire questa prima pietra, auspicando che possa essere autenticamente segno di una nuova evangelizzazione”

In primo piano nel discorso del Prof. Vincenzo Lorenzelli soprattutto i dati sull’ateneo. L’aumento del 35 per cento degli studenti, l’attivazione di nuovi corsi di laurea, ma soprattutto il 90 per cento di laureati in corso e l’80 per cento di occupati entro un anno dalla conclusione degli studi, sono alla base del nuovo investimento compiuto ora dal Campus Bio-Medico, per rispondere alle crescenti esigenze di studenti e docenti.

Il “Trapezio” – dalla caratteristica forma che assumerà l’edificio – si estenderà su complessivi 4.500 metri quadrati. Il flusso di persone, al suo interno, avrà il proprio baricentro nella grande scala elicoidale che dalla hall d’ingresso si sviluppa inaltezza sui tre piani dell’edificio. Sarà dotato di 13 aule che garantiranno 1.400 posti a sedere, una biblioteca con 120 postazioni di lettura e un’ampia terrazza con affaccio sul Parco di Decima Malafede. L’Aula Magna potrà essere utilizzata in modo multifunzionale, grazie a una parete mobile che la suddividerà, all’occorrenza, in due sale convegni. L’ingresso dell’edificio costituirà il nuovo accesso principale alle strutture didattiche e di ricerca del campus universitario.

Il “Trapezio” sarà un edificio che rispetta l’ambiente. Avrà un sistema di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. L’impianto di riscaldamento/raffreddamento e la produzione di acqua calda sfrutteranno pannelli solari e un sistema geotermico, che conduce l’acqua a cento metri sotto la superficie e la recupera riscaldata dal calore naturale della terra.

Per l’ottimizzazione del consumo energetico saranno installate anche apposite pompe che permetteranno di riciclare il calore rilasciato dall’impianto di condizionamento e utilizzarlo per il fabbisogno di acqua calda. L’edificio non disperde energia grazie a moderni sistemi di coibentazione perimetrale, costituiti da intercapedini areate e speciali materiali che copriranno tutte le superfici esterne, comprese le vetrate. È stata prevista, infine, una riserva idrica per raccogliere le acque meteoriche e utilizzarle per l’irrigazione delle zone verdi.

La progettazione architettonica, il project management e la direzione dei lavori sono affidati agli architetti Santiago Hernandez, Eduardo Lopez e Ambrogo Risari. La consegna dell’edificio è prevista per l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2012/2013 (autunno 2012).

© Riproduzione Riservata
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