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Salute e…longevità: il vino rosso allunga la vita

14 Settembre 2011
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25/04/2024

Vino e salute: più che un luogo comune un binomio che la scienza conferma ancora.

L’occasione si presenta con una ricerca internazionale appena resa pubblica presso la Camera di Commercio di Modena con cui si sono illustrati i risultati di due studi frutto della collaborazione dell’ Università di Pisa, dell’ Università degli Studi di Milano e della University of Connecticut School of Medicine.

Indagini biomolecolari di avanguardia hanno permesso di chiarire per la prima volta le proprietà benefiche del consumo di vino dal punto di vista microbiologico. I benefici cardiovascolari e nefrologici legati ad un consumo moderato di vino sono dati ampiamente dimostrati scientificamente. Le indagini scientifiche hanno anche dimostrato la correlazione esistente tra la protezione per cuore e reni, in cui si traduce appunto l’effetto benefico del vino, e la diminuzione del tasso di mortalità. Tale diminuzione è stata registrata anche in popolazioni che seguono una dieta non tipicamente mediterranea.

In questo scenario macro gli scienziati (Dr. Alberto A.E. Bertelli – Milano- Prof. Luca Giovannini, Dr. Claudio Mannari – Pisa – e Prof. Dipak Das, Connecticut) sono invece riusciti a ricostruire la causalità chimica in grado di spiegare in micro perché il vino ci fa bene. Gli studi della ricerca sono stati effettuati tenendo quali variabili fisse almeno la moderazione dell’assunzione (determinata in base a peso e stato di salute) e la concomitanza con i pasti. La “cavia” prescelta è stata un degno rappresentante del patrimonio vinicolo italiano.

Per la ricerca, infatti, divulgata non a caso con il seminario intitolato Lambrusco, Sirtuine e Nefroprotezione, il vino preso in considerazione è stato il celebre e antico italico Lambrusco, il DOC eccellente rappresentante del territorio e della cucina emiliana, di cui sono già noti gli effetti terapeutici sulla pelle.

Raffaele La Gala

© Riproduzione Riservata
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