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Dalla crisi di fine secolo 1899 alla P.G.M: l’età giolittiana

Redazione Controcampus 28 Febbraio 2012
R. C.
25/04/2024

Dalla crisi di fine secolo 1899: negli ultimi anni dell’ 800 l’Italia fu teatro di una crisi politico istituzionale a causa dell’evoluzione del regime liberale verso forme di più avanzata democrazia.

La tensione vedeva contrapposte le forze conservatrici di Rudinì contro socialisti,repubblicani e cattolici.

I conservatori auspicavano ad un ritorno allo Statuto che,interrompendo la “prassi parlamentare”, rendesse il governo responsabile di fronte al sovrano e lasciasse alle Camere il solo potere legislativo (ciò era quanto proponeva Sidney Sonnino). La tensione esplose nel 1898 a causa dell’improvviso aumento del prezzo del pane. La serie di proteste sociali venne repressa nel sangue e Pelloux propose alcuni provvedimenti  contro il diritto di sciopero e la libertà di stampa.

I gruppi dell’estrema sinistra però risposero facendo leva sull’ostruzionismo e cioè prolungando all’infinito le discussioni senza mai giungere ad una conclusione. Pelloux sciolse la Camera sperando che un risultato elettorale fosse d’aiuto alla sua politica. Alle elezioni del 1900 però i liberali persero voti a differenza dei socialisti che ne guadagnarono con 30 deputati.

Dalla crisi di fine secolo 1899  il re Umberto Primo cadde vittima di un attentato

Nel luglio dello stesso anno, il re Umberto Primo cadde vittima di un attentato e salì così al trono Vittorio Emanuele Terzo il quale assecondò le forze liberal-progressiste, chiamando alla guida del governo il leader della sinistra liberale Zanardelli. Egli affidò a sua volta il ministero degli Interni a G.Giolitti. Giolitti si mostrò da subito favorevole allo sviluppo delle organizzazioni del movimento operaio assumendo un ruolo di mediazione nei conflitti di lavoro.

Il governo Zanardelli-Giolitti si mostrò bendisposto ad una politica riformista infatti condusse in porto alcune importanti riforme. Limitò il lavoro minorile e femminile nell’ industria,diede vita ad una serie di assicurazioni per la vecchiaia e per gli infortuni sul lavoro,promosse la crescita di sindacati e Camere del lavoro. Un fenomeno a parte fu lo sviluppo delle organizzazioni dei lavoratori agricoli.

Nacque infatti la Federterra (Federazione italiana dei lavoratori della terra) il cui immediato obiettivo fu l’aumento dei salari. Lo sviluppo delle organizzazioni sindacali fu accompagnato da una brusca impennata degli scioperi al termine dei quali ne derivò un rialzo dei salari. Furono questi gli anni in cui l’Italia conobbe il suo primo autentico decollo industriale.

Dopo la crisi della Banca romana si venne a creare una solida ed efficiente struttura finanziaria con la costituzione di due nuovi istituti di credito:la Banca commerciale e il Credito italiano. Le nuove banche facilitarono il risparmio verso gli investimenti privati.

L’economia conobbe un florido sviluppo grazie anche agli sviluppi dell’ industria tessile,chimica come l’industria della gomma Pirelli,automobilistica con la nascita della Fiat di Torino ed elettrica. Il decollo industriale fece sentire i suoi effetti anche sul tenore di vita della popolazione che migliorò notevolmente. La qualità della vita iniziava a risentire in positivo dello sviluppo economico e ciò lo si intuiva dal miglioramento delle condizioni abitative,dei servizi pubblici e dell’igiene urbana.

Gli effetti del progresso economico però non si distribuirono uniformemente in tutto il paese ma si concentrarono maggiormente nelle regioni già più sviluppate  e il divario tra Nord e Sud si venne via via accentuando. I discreti progressi agricoli che si vennero a registrare finirono col concentrarsi soprattutto al Nord per via della nascita di aziende capitalistiche.

Scarsi invece furono gli sviluppi riscontrati nel meridione che costituiva un mondo a se stante anche per l’ arretratezza della società meridionale in gran parte analfabeta e senza una classe dirigente moderna. Fu proprio il meridione a dare il maggior contributo al fenomeno dell’emigrazione con cifre che si aggirano intorno agli 8 milioni. Considerata la situazione di degrado in cui versava il meridione, Giolitti promosse contro questa crisi una serie di leggi speciali per Napoli, Basilicata e Puglia.

Queste riforme però, volte a incoraggiare la modernizzazione dell’ agricoltura, non si rivelarono sufficienti in quanto tamponavano la crisi senza giungere alla radice della situazione. Un altro importante progetto elaborato da Giolitti fu quello relativo alla statizzazione delle ferrovie. Esso prevedeva che le ferrovie non fossero più gestite da compagnie private ma dallo Stato. Il progetto però incontrò numerose opposizioni e Giolitti si dimise.

I suoi successori però non durarono a lungo e Giolitti tornò alla guida del governo e vi rimase per più di tre anni. Il secondo governo Giolitti si aprì con la realizzazione della conversione della rendita ossia la riduzione del tasso di interesse versato dallo Stato a chi possedeva titoli del debito pubblico.

Nel 1909 Giolitti decise di ritirarsi nuovamente lasciando ignote le cause di tale decisione tanto è che la sua scelta venne interpretata come una trovata strategica. Giolitti tornò al governo  nel 1911 con un programma orientato più a sinistra il cui punto principale era il suffragio universale maschile. Un altro punto cardine del programma giolittiano era una politica coloniale che si risolse nella guerra italo-turca del 1911 per conquistare la Tripolitania,la Libia e le Isole Egee. 

Non mancarono i sostenitori e gli oppositori alle aspirazioni coloniali di Giolitti ma certo è che una decisione di tale importanza minò gli equilibri su cui si reggeva il fragile sistema giolittiano. Ciò che premeva a Giolitti infine era un patto con i cattolici che nascondeva l’intenzione di avvicinarsi ad una parte così consistente e di status privilegiato. A tale scopo egli fu abile nel difendere le scuole cattoliche,  ad inserire lo studio della religione nelle scuole pubbliche e a porsi contro il divorzio (Patto Gentiloni).

Se si prescinde dal Patto Gentiloni la guerra di Libia certo non portò onore al nome di Giolitti il quale nel 1914 indicò come suo successore Antonio Salandra. Giolitti ebbe,nella storia italiana un grande peso e a lui si deve non solo il merito di aver favorito la democratizzazione  della società,incoraggiato lo sviluppo economico ma anche aver creato una mediazione parlamentare. Egli fu indubbiamente interprete di quella pratica del trasformismo inaugurata da Depretis ma certo è che la grande guerra comunque rese irreversibile la crisi del giolittismo mettendo in luce la debolezza della sua linea politica.

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto