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L’aspirina combatte il cancro?

Redazione Controcampus 25 Marzo 2012
R. C.
25/04/2024

Tre sono gli studi, pubblicati recentemente su Lancet e Lancet Oncology(http://www.

Tre sono gli studi, pubblicati recentemente su Lancet e Lancet Oncology(http://www.thelancet.com/), che attribuiscono all’assunzione giornaliera in piccole dosi dell’ antiinfiammatorio per eccellenza, l’ acido acetilsalicilico altrimenti noto come aspirina, la capacità non solo di prevenire tumori, ma anche di diminuire il rischio di andare incontro a  metastasi.

In una delle pubblicazioni dal titolo “Short-term effects of daily aspirin on cancer incidence, mortality, and non-vascular death: analysis of the time course of risks and benefits in 51 randomised controlled trials” , c’è anche la partecipazione italiana dell’Istituto Auxologico Italiano (IAI) e del Mario Negri.

Le tre ricerche condotte dagli studiosi della Oxford University, tra cui Pether Rothwell co-autore di tutti gli studi, da un lato entusiasmano, dall’altro gli esperti raccomandano cautela e ulteriori conferme sui dati ottenuti. Le perplessità riguardano soprattutto gli effetti collaterali, dovuti alla somministrazione quotidiana dell’ aspirina.

Peter Rothwell, in precedenza, aveva già pubblicato insieme al suo team un articolo, nel quale veniva mostrato che, l’assunzione a lungo termine di acido acetilsalicilico, sembrava ridurre il rischio di sviluppare alcune forme comuni di tumore, tra cui, quella al colon retto. Molti dubbi però furono sollevati al riguardo, soprattutto dovuti alla proprietà anticoagulativa del medicinale che, rendendo il sangue più fluido, potrebbe essere causa di emorragie allo stomaco.

Queste ultime pubblicazioni potrebbero rafforzare, invece, la prospettiva di una possibile efficacia terapeutica del farmaco nei confronti di patologie tumorali.

Nel primo dei tre articoli viene illustrata l’analisi dei risultati di 51 trial diversi, che complessivamente hanno coinvolto più di 77 mila pazienti. I dati ottenuti mostrano che somministrando ogni giorno piccole dosi di acido acetilsalicilico (una quantità compresa tra i 75 e i 300 mg), il  rischio di sviluppare tumori è ridotto di un quarto, scendendo da 12 casi ogni mille pazienti a 9. Nel dettaglio la percentuale scende del 25% nelle donne e del 23% negli uomini.

Sorprendentemente si è visto che nel tempo tale rischio cala ulteriormente, passando da una riduzione del 15% entro i primi cinque anni, per arrivare ad una diminuzione del 37% oltre questo termine.

Rothwell,  ha dichiarato che  “Ancor più incredibile, e da sottolineare, è il risultato rispetto al solo cancro esofageo, per il quale secondo i nostri dati risultano il 75% di casi in meno nelle persone che assumono aspirina. E ancora, nel caso del cancro al colon-retto, uno dei più comuni al giorno d’oggi, il rischio sembra diminuire di percentuali che oscillano tra il 40 e il 50 per cento a seguito di assunzione continuata dell’antinfiammatorio”.

Nel secondo articolo pubblicato, sono stati analizzati i dati estrapolati dai risultati di cinque grandi trial randomizzati, condotti su un campione di 17285 pazienti inglesi. I risultati mostrano che, l’assunzione giornaliera del farmaco, fa si che la possibilità di generare metastasi tumorali per un periodo di sei anni, scende del 36%, e diventa addirittura del 46%  in  caso di adenocarcinoma. Questo significa che in media ogni cinque pazienti trattati con aspirina, in un soggetto  viene impedito lo sviluppo di cancro metastatico, grazie al farmaco. Il meccanismo d’azione in grado di  rallentare lo sviluppo di metastasi, secondo i ricercatori, potrebbe essere associato proprio  all’azione della molecola sulle piastrine, considerate il veicolo di distribuzione del cancro all’interno dell’organismo.

Nonostante i risultati  incoraggianti, come precedentemente detto, gli esperti  esprimono dubbi e perplessità circa l’assunzione  giornaliera del medicinale, attribuendo al farmaco effetti più dannosi che benefici.

In disaccordo con tali constatazioni Rothwell ha affermato   “Il nostro studio dimostra che le proprietà del farmaco potrebbero essere utili nella lotta al cancro tanto quanto nella lotta alle patologie cardiovascolari, se non di più. E questo cambia drasticamente i termini dell’equazione”.

Ciononostante Otis W. Brawley, vice-presidente esecutivo dell’American Cancer Society mostra le sue perplessità dichiarando  “Credo che una grande scoperta sia stata fatta, ma voglio essere cauto, senza esagerare”… “Non mi sembra ancora il caso di dire a tutti che bisogna prendere una cardioaspirina al giorno per prevenire il cancro”.

Alberto Zanchetti, direttore scientifico dell’ Istituto Auxologico Italiano, che figura tra gli autori di uno dei tre studi pubblicati da The Lancet  chiarisce, così, la sua posizione : “Fino ad oggi noi specialisti cardiovascolari abbiamo suggerito prudenzialmente l’uso dell’aspirina in soggetti con basso rischio cardio-vascolare, laddove il modesto rischio cardio-vascolare è pareggiato da un modesto rischio di andare incontro ad una emorragia gastro-enterica” “Ma davanti a questi dati, forse noi medici dovremmo essere meno cauti nel consigliare l’uso dell’aspirina a basso dosaggio anche nella prevenzione del cancro”. Nel commentare i risultati, aggiunge: “Ovviamente, trattandosi di uno studio di metanalisi, pur condotto con tutte le accortezze e i crismi del caso da più centri di ricerca qualificati, sarebbe opportuno procedere ora con uno studio più specifico e approfondito, focalizzato su aspirina e cancro. I risultati che abbiamo pubblicato invogliano fortemente a intraprenderlo”.

Insomma tra conferme e dubbi un nuovo e  importante passo in avanti è stato compiuto nella lotta contro il cancro. Non rimane che aspettare ulteriori sviluppi futuri.

 

 

© Riproduzione Riservata
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Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. 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