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Stanziati finanziamenti per la ricerca Regione-Uni.M.O.R.E.

Redazione Controcampus 6 Marzo 2012
R. C.
13/05/2024

Ancora un grande riconoscimento all'Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico di Modena come luogo deputato nel quale si integrano virtuosamente didattica, ricerca ed assistenza.

La autenticità di questa affermazione la testimonia il fatto che la Regione Emilia Romagna ha approvato ben quattro dei cinque progettipresentati dal Policlinico nell’ambito del Programma di Ricerca Regione – Università 2010-2012, che sono valsi un finanziamento complessivo di 1.413.125 euro. Per effetto di questa assegnazione il nosocomio modenese si colloca al secondo posto in Regione per ammontare dei contributi distribuiti su questo programma, preceduto solo dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Il bando era rivolto alle 4 Aziende Ospedaliero – Universitarie (Bologna, Modena, Ferrara, Parma) e all’Istituto Ortopedico Rizzoli che è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCSS) della Regione, cioè alle strutture sedi di integrazione tra Servizio sanitario regionale e Università. Presso le 5 istituzioni sono state elaborate complessivamente 109 proposte progettuali e di queste, dopo un percorso valutativo compiuto dai Collegi di Direzione, sono state giudicate degne di trasmissione alla Regione 63 progetti. Successivamente i ricercatori sono stati invitati a discutere i loro progetti nel corso di workshop con un gruppo multidisciplinare di esperti, i quali hanno espresso una valutazione che ha portato a restringere il campo di quelli ammessi a 21 proposte. Queste proposte progettuali sono state sottoposte ad una ulteriore valutazione, elaborata sulla scorta di questi parametri: congruità della metodologia rispetto agli obiettivi; validità e originalità scientifica della proposta; qualificazione scientifica del Centro Coordinatore e rilevanza e grado di trasferibilità nel Sistema sanitario regionale.

Al termine di questo lungo e meditato percorso gli esperti hanno consegnato un giudizio quantitativo espresso su una scala da 1 a 5, che ha consentito di stilare una graduatoria finale, che ha visto l’ammissione a finanziamento solo dei progetti presentati dalle tre aziende di Parma, di Modena e di Bologna.

A livello modenese i progetto ammessi a finanziamento sono:

1) il progetto Valutazione di costo/efficacia della IGRT(radioterapia guidata dalle immagini)/IMRT(radioterapia ad intensità modulata) ipofrazionata nel trattamento delle neoplasie prostatiche , polmonari, cervico-cefaliche, e cerebrali primitive a cattiva prognosi, di cui è referente il dottor Filippo Bertoni, direttore della Struttura Complessa di Radioterapia, che si propone, attraverso un modello di introduzione controllata delle nuove tecnologie radioterapiche nella pratica clinica, di valutare con studi clinici controllati multicentrici costo-efficacia della IMRT/IGRT ipofrazionata rispetto a trattamenti convenzionali. “Le nuove tecnologie radioterapiche– dice il dottor Filippo Bertoni – consentono tecniche avanzate quali IMRT e IGRT, in grado di garantire una maggior conformazione della dose al volume tumorale risparmiando contestualmente gli organi sani vicini (IMRT) e valutare e controllare i movimenti del paziente e degli organi sani prima di ogni seduta di radioterapia (IGRT) aumentando così la precisione del trattamento; tutto ciò si traduce nella possibilità di elaborare trattamenti che prevedano dosi più alte sia in termini di dose per singola frazione (ipofrazionamento) sia in termini di dose totale con rischi potenzialmente minori di tossicità. Nonostante siano disponibili numerose informazioni su specifiche performance tecniche, sussistono tuttavia aree di incertezza con dati non conclusivi per un loro utile impiego in ambito clinico, con “gap” conoscitivi relativamente a sicurezza, efficacia e efficienza. Il progetto vuole accertare se trattamenti molto spinti e molto selettivi siano veramente efficaci o piuttosto non espongano i pazienti a possibili sovra-sottotrattamenti della neoplasia per rincorrere ipotetici risparmi di tessuti sani, con peso economico ed organizzativo non trascurabili per la Sanità Pubblica. Se nel corretto contesto di ricerca multistituzionale proposto si confermassero adeguati livelli di efficacia e efficienza dell’ipofrazionamento con IGRT/IMRT, questa strategia terapeutica potrebbe essere più estesamente impiegata garantendo trattamenti radioterapici di breve durata con vantaggi non solo clinici e sulla qualità di vita ma anche operativi e organizzativi con riduzione dei costi e ottimizzazione della spesa sanitaria regionale e nazionale”;

2) il progetto Il ruolo della tecnica del linfonodo sentinella nelle neoplasie differenziate della tiroide. Studio multicentrico prospettico randomizzato di confronto delle metodiche con colorante vitale, linfoscintigrafia e tecnica combinata, di cui è referente la prof.ssa Roberta Gelmini, responsabile della Struttura Semplice Videolaparoscopia chirurgica, che si propone di sperimentare la possibilità di applicare anche in questo campo, come già avviene per il tumore alla mammella e per il melanoma cutaneo, la tecnica del linfonodo sentinella, il primo linfonodo tributario del drenaggio linfatico della regione tumorale che è anche il primo ad essere interessato da eventuali metastasi; in caso di sua negatività è estremamente raro che altri linfonodi siano interessati dalla malattia. “L’evoluzione di questo progetto – ha commentato la prof.ssa Roberta Gelmini – può pertanto portare ad ottimizzare il trattamento chirurgico delle neoplasie tiroidee ed a definirne un protocollo diagnostico-terapeutico meno invasivo e quindi con minor rischio di complicanze postoperatorie evitando l’asportazione dei linfonodi peritiroidei in caso di negatività del linfonodo sentinella”;

3) il progetto Valutazione della efficacia di un intervento precoce di medicina palliativa in pazienti con cancro in diversi stadi di malattia, che ha come referente il prof. Mario Luppi, direttore della Struttura Complessa di Ematologia, attraverso il quale si mira a sperimentale gli effetti benefici di un approccio multidisciplinare al paziente oncologico e onco-ematologico che affianchi alla terapia farmacologica e chirurgica anche gli aspetti psicologici e di terapia del dolore, sulla qualità della vita e sulla stessa efficacia della cura. Il progetto è stato scritto a “quattro mani” dal prof. Mario Luppi e dal dott. Giovanni Apolone, direttore UO Infrastruttura per La Ricerca, Reggio-Emilia, AO-IRCCS ASMN, e vede il coinvolgimento anche della UO Programma Cure Primarie Reggio Emilia, AUSL Reggio Emilia, e delle Ematologie di Bologna, Ferrara, Piacenza, Ravenna e Reggio Emilia e Rimini. Gli ematologi e gli oncologi del Policlinico sono convinti che al termine di questo studio, che durerà due anni, si riuscirà a dimostrare come i pazienti trattati con la modalità integrata di “early palliative/supportive care”, avranno avuto un giovamento non solo sulla qualità della vita ma anche sulla risposta alle cure. “Si tratta in un certo senso – ha commentato il prof. Mario Luppi – di recuperare il , che il medico può e deve mettere a disposizione nel rapporto col paziente e quindi di avere una visione più profonda e completa dei bisogni del paziente e della valutazione dell’ efficacia delle cure. La medicina palliativa oggi deve essere rivolta non solo al paziente nella fase del fine vita ma al paziente immediatamente dopo la diagnosi di tumore, accompagnandolo in tutte le successive fasi di malattia attiva. In questo modo la medicina palliativa potrà diventare il cosiddetto quarto pilastro della cura dei pazienti onco-ematologici, aggiungendosi, alla ematologia clinica ed oncologia medica, alla radioterapia ed alla chirurgia.”. Se le conclusioni dello studio italiano confermeranno l’esperienza già eseguita da quattro università americane e pubblicata sul New England Journal of Medicine, allora si potrà ragionare su un aggiornamento dei protocolli di cura che tenga conto anche di questo approccio, con una potenziale rivoluzione dell’approccio organizzativo al malato onco-ematologico;

4) il progetto Metodologia di valutazione dell’appropriatezza dell’impiego dei farmaci oncologici ad alto costo, che ha come referente il dottor Giuseppe Longo, responsabile della Struttura Semplice di Osservazione breve oncoematologica, ha l’obiettivo di valutare l’utilizzo appropriato dei farmaci ad alto costo nei tumori del rene, del polmone e del colon mediante la verifica dell’aderenza alle raccomandazioni sviluppate da un Gruppo Regionale sui Farmaci Oncologici (GReFO) elaborate secondo il metodo GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation) cioè la gradazione delle raccomandazioni cliniche “Il nostro scopo – spiega il dottor Giuseppe Longo – è valutare se l’utilizzo di questi farmaci nella concreta pratica clinica ottiene lo stesso risultato in termini di beneficio ed effetti collaterali che hanno riscontrato durante la sperimentazione clinica. Poiché questi farmaci sono già in commercio ed utilizzati, valutare il reale beneficio sui pazienti nella pratica clinica quotidiana. Le sperimentazioni si basano su una selezione di pazienti che risponde a determinati requisiti (giovane età, assenza di altre malattie ecc.) che non si ritrovano sempre tutti nella stessa misura quando il farmaco entra in commercio, perché ogni quadro clinico, si può dire, è se stante. Diventa quindi utile valutare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci in commercio sulla più ampia popolazione di pazienti possibile, in modo da scegliere di volta in volta, quale sia il farmaco più appropriato non solo a seconda della patologia ma anche del quadro clinico complessivo del paziente. E’ un primo passo verso quella che costituisce una sfida e un’opportunità per l’oncologia del futuro”. Si tratta di uno studio innovativo, il primo in Regione di questo genere, perché cerca di individuare le categorie di pazienti che possono avere un maggior beneficio e un minor danno da ciascun farmaco.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto