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Virus H5N1: studi a rischio bavaglio

Redazione Controcampus 6 Marzo 2012
R. C.
24/04/2024

Hanno rischiato la censura due ricerche condotte su ceppi mutanti, estremamente letali per l’uomo, del virus H5N1dell’aviaria.

E’ quanto compare sulla rivista Nature che ha pubblicato ed esaminato le controverse decisioni prese al riguardo.

Due team di scienziati guidati da Ron Fouchier, dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam (Paesi Bassi), e Yoshihiro Kawaoka, della University of Wisconsin, hanno sviluppato ceppi mutanti del virus, combinando l’alta mortalità di H5N1 con l’alta facilità di trasmissione, simile a quella dell’influenza stagionale.

Il comitato per la biosicurezza statunitense National Science Advisory Board for Biosecurity (NSABB), ha chiesto  alle riviste Nature e Science, di vietare la pubblicazione degli articoli relativi alla produzione del virus. Il NSABB ritiene, infatti, che il rischio di uso a fini bioterroristici sia troppo elevato, anche se la trasmissione aerea è stata provata solo su animali da laboratorio. Perciò ha chiesto alle riviste di pubblicare solo le conclusioni e di omettere i dettagli metodologici che potrebbero permettere la replicazione degli sperimenti.

I ricercatori affermano che le informazioni sono necessarie per poter predisporre eventuali contromisure per una possibile mutazione in natura, come antivirali vaccini e procedure di sorveglianza.

Ma che cosa è il virus H5N1, e quanto è pericoloso?

Il virus H5N1 appartiene al genere Orthomyxovirus , di tipo “A“. I virus che fanno parte di questo genere, presentano un rivestimento esterno lipidico, che contiene due proteine di superficie:l’emagglutinina (H) e la neuraminidasi (N). Entrambe sono responsabili del legame sia con le cellule sia con l’immunità. Le H ed N possono differire antigenicamente producendo delle varianti fenotipiche virali. La combinazione tra le varianti, determina i diversi”sottotipi”,definiti ognuno con la sigla H(n)N(n). Ad esempio, il sottotipo responsabile della pandemia dell’ ‘influenza suina’ del 2009, il virus H1N1, differisce dal sottotipo H5N1, responsabile dell’influenza aviaria, per la presenza di un diverso tipo di emoagglutina H1, mentre possiede  la stessa proteina di superficie neuraminidasi N1. I sottotipi sono  classificati, anche, per la capacità di dar luogo a sindromi più o meno gravi. Si distinguono così virus HPAI (high pathogenic avian influenza), e virus LPAI (low pathogenic avian influenza).

E’ proprio un particolare ceppo di H5N1, altamente patogeno (HPAI), il responsabile della cosìdetta e conosciuta ‘influenza aviaria’,  diffusa soprattutto tra gli tra gli uccelli. Solo in rare e peculiari occasioni si è osservato essere passata all’uomo. Inizio modulo

Dal 2003, il virus wild type (fenotipo selvatico, presente in natura)  ha infettato circa 600 persone,  di cui circa il 59%  è morto. Finora, il virus H5N1 non è riuscito a scatenare una pandemia, perché non può effettivamente diffondersi tra le persone. Allo stato selvatico ,infatti, non può infettare le cellule del naso e/o della gola di un essere umano.

I ceppi mutanti creati da Fouchier e Kawaoka possono, invece, diffondersi per via aerea tra i furetti,  che vengono co-nsiderati un buon “modello animale”, in grado di poter predire la possibile trasmissione dell’influenza tra gli essere umani.

In che modo sono stati creati i mutanti?

Fouchier e il suo team  hanno modificato il genoma del virus, in modo da creare ceppi in grado di attaccare cellule nasali e cellule tracheali di mammiferi. Poiché il virus, anche in questo modo, non riusciva a diffondersi tra gli individui, dopo l’iniziale esposizione dei furetti al ceppo, sono stati utilizzati i fluidi nasali degli animali infetti per contagiare gli altri esemplari. Dopo 10 giri, il virus è risultato essere potenzialmente in grado di diffondersi attraverso l’aria. Il genoma di questo virus è stato analizzato, ed è risultato essere diverso da quello originale, di soli cinque mutazioni.

Kawaoka e il suo team hanno utilizzato un approccio diverso. Hanno creato un virus chimerico:  esso possiede sia la proteina emoagglutinina (H5) di H5N1 sia alcuni geni del ceppo H1N1, responsabile della pandemia suina del 2009. I ricercatori, in questo modo, hanno voluto ricreare una versione artificiale dello stesso processo attraverso il quale i virus wild type sono in grado di mescolare i propri geni, meccanismo noto  come “riassortimento genico”.

Entrambi i mutanti, sviluppati dai due team, sono risultati essere capaci, di diffondersi facilmente per via aerea tra i furetti, con una differenza: il ceppo di Fouchier, secondo come riferito, sembrerebbe aver ucciso tutti gli animali infetti, il ceppo di Kawaoka no.

Le preoccupazioni espresse dal NSSAB riguardano, sia un eventuale e accidentale liberazione nell’ambiente del virus mutato, che potrebbe provocare una spaventosa pandemia, sia il possibile utilizzo da parte  di terroristi, che potrebbero trasformare il virus mutante H5N1 in un’arma di distruzione di massa.

In seguito alle perplessità espresse dal comitato, gli scienziati coinvolti nelle ricerche hanno optato per una moratoria di 60 giorni, in cui le ricerche sono state sospese per dar modo alla società di discutere la questione.

Due settimane fa è arrivato il SI. A seguito della riunione convocata a Ginevra (Svizzera), dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è stato stabilito che, i giornali possono pubblicare le ricerche  per intero, senza sottovalutare però, l’importanza di  evitare conseguenze di possibili incidenti, quando i dati su come rendere il virus più contagioso saranno resi pubblici.

Fonte: http://www.nature.com/news/the-risks-and-benefits-of-publishing-mutant-flu-studies-1.10138

© Riproduzione Riservata
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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. 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